5 anni fa era stato affidato all'associazione di volontari, che l'aveva ripulito e gestito per un anno e mezzo. Poi è stato tolto l'affidamento e ora è tornato nel degrado
MESSINA – Cinque anni fa, Puliamo Messina, dopo una lunga bonifica, riapriva i cancelli del Giardino di Montalto. Dieci gli eventi di pulizia pubblica, 150 i volontari coinvolti, sei mesi di bonifica e i successivi 18 mesi di apertura quotidiana al pubblico. Questi, sono in breve, i numeri dell’esperienza svolta dall’associazione dentro il piccolo parco ai piedi di Montalto.
Oggi l’associazione parla di “una bellezza negata” e sui social accompagna le foto in cui versa attualmente il Giardino di Montalto con l’hashtag #bellezzanegata.
Puliamo Messina: “Giardino inaccessibile”
“Il resto della storia è l’allontanamento di Puliamo Messina dal giardino – dicono -, la restituzione delle chiavi e la riconsegna alla parrocchia che, nei termini, doveva garantire l’apertura e la cura dell’area verde. Ad oggi, nonostante qualche sparuta apertura domenicale, il Giardino di Montalto continua a rimanere inaccessibile, privando l’intera collettività di un’area verde in pieno centro storico, con vista panoramica e lontana dal traffico cittadino. Le bellezze di questa città rimangono imprigionate oltre un cancello, tra catene arrugginite e vistosi lucchetti. Dopo cinque anni, i cittadini attendono ancora una risposta dalle Istituzioni per una delle pagine più tristi della storia recente della città di Messina”.
Di nuovo lucchetti e cancelli sbarrati. Ancora una volta, si ritorna nel degrado. Non si capisce, in effetti, quanto importi a chi regge questa Parrocchia, la presenza di questo piccolo angolo di verde. Eppure, questo fazzoletto di terra potrebbe rappresentare un’opportunità per la PARROCCHIA DI MONTALTO ed i suoi fedeli. Perchè rinunciarvi ? Si delinea pertanto, cupamente, una DOMANDA : PERCHE’ STRAVOLGERE particolare insieme architettonico del luogo, fatto di un piccolo e delizioso quartiere, sorto, nella veste attuale, dopo il sisma del 1908, all’interno del quale l’area della Parrocchia doveva costituire il principale punto di riferimento, nel comune godimento del panorama del Porto e dello Stretto ? Quando l’ho visitato, ho colto subito l’aspetto di un piccolo borgo tranquillo. Peccato davvero : purtroppo, oggi, amaramente dico, prevale la logica del profitto ? (ma quale e di che tipo ?). Forse, da parte della Curia dovrebbe risuonare, con forza e chiarezza il famoso “NON EXPEDIT”, partito, inizialmente, dal soglio Capitolino (anche se in altro e ben diverso periodo storico e per ben altre ragioni). Ma, piu’ semplicemente, or non e’ piu’ tempo, neanche per esternazioni come questa, da parte dei proprietari di Via Primo Settembre, a Messina. Peccato, un altro pezzo della vecchia Messina che si va a perdere …. Ma perchè allora ?
Perché otto preti di dieci non sono guidati dalla fede né dalla compassione e tantomeno dall’altruismo.
Emblematica anche la vicenda del campetto di Pompei.
Quando nasce qualcosa di bello si deve eliminare. Questa è la sorte patita da questa Città . In questo caso dobbiamo ringraziare l’ingordigia della chiesa e l’incapacità politica di opporsi .
Chi è stato🤔😳 che ha tolto le chiavi a questa associazione che ne aveva cura gratuitamente e sottolineo GRATUITAMENTE? Chiunque sia stato ,che venga multato per incuria ,volta al degrado,visto che non provvede, adesso, alla sua manutenzione 😡😖😤 ..francamente non ha avuto senso non permettere a questa associazione, dedita al recupero, e alla PULIZIA di tante cose a Messina,continuare la sua opera in questo giardino….si preferisce lasciarlo” MORIRE” ,chiudendolo e abbandonandolo, anziché farlo VIVERE come la sua natura IMPONE all’uomo che come al solito ,pure in questo caso, se ne infischia prendendo DECISIONI SENZA USARE NÉ 🧠e NÉ ♥️😡😖😤!!!!!
…si sa…la chiesa cattolica ragiona con le sue logiche….. allontanando il popolo!!
È una vergogna. Aperto era bellissimo, pulitissimo, una piccola oasi di verde e di silenzio nella caotica aridità cittadina. Perché toglierlo alla fruizione dei cittadini? Chi ha deciso di fare marcia indietro sull’affidamento a chi aveva fatto così tanto, e bene, dovrebbe spiegarne pubblicamente i motivi. Una vergogna, ripeto, una grandissima vergogna.