Secondo palazzo di giustizia, appello della Neptunia Spa al Consiglio comunale

Secondo palazzo di giustizia, appello della Neptunia Spa al Consiglio comunale

Danila La Torre

Secondo palazzo di giustizia, appello della Neptunia Spa al Consiglio comunale

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martedì 20 Novembre 2012 - 19:08

Vincenzo Franza scrive ai consiglieri comunali, recapitando a ciascuno di loro un documento di quattro pagine e chiedendo di poter essere ascoltato «per meglio rappresentare e chiarire le esatte circostanze di questa complessa vicenda»

La Neptunia Spa del Gruppo Franza prova a fare leva sul Consiglio comunale e spera di rientrare il gioco per la realizzazione del secondo palazzo di giustizia. Con una nota di quattro pagine, recapitata a ciascuno dei 45 consiglieri, l’amministratore delegato Vincenzo Franza lancia una sorta di appello ai rappresentanti del Civico Consesso, chiamato ad esprimersi sulla proposta di delibera, firmata dal commissario straordinario Luigi Croce, che prevede la ratifica dell’aggiudicazione della gara alla Gmc per l’immobile di via Bonino (vedi correlato).

Vista la sentenza del Cga – che nell’ottobre 2011 ha accolto il ricorso dell’Arcidiocesi di Messina (terza classificata, precedutaproprio dalla Neptunia) e stabilito che a ratificare l’aggiudicazione della gara deve essere il Consiglio comunale e non la giunta municipale – nelle settimane scorse il reggente di palazzo Zanca non ha potuto fare altro che revocare , in autotutela, il provvedimento della giunta municipale del 9 settembre 2009, relativo al procedimento di acquisto dell'immobile da destinare al secondo palazzo di giustizia, e successivamente, demandare la decisione all’organo consiliare.

Tuttavia, il Gruppo Franza chiede espressamente al Consiglio comunale di non approvare l’atto deliberativo firmato dal commissario Croce, almeno non prima di «procedere ad un autonomo e attento esame degli atti del procedimento, con particolare riferimento ai criteri di valutazione e relativa applicazione della graduatoria».

Sentenza del Cga alla mano, Vincenzo Franza ricorda che la procedura è risultata affetta da «diffuse e plurime illegittimità» e, pertanto, invita i consiglieri comunali a non limitarsi a ratificare (deliberando solo in riferimento al provvedimento di aggiudicazione) ma di approfondire adeguatamente la vicenda.

Deciso a perorare al meglio la propria causa, il più grande dei fratelli Franza chiede inoltre ai rappresentanti comunali di essere ascoltato in commissione o in Consiglio comunale «per meglio rappresentare e chiarire le esatte circostanze di questa complessa vicenda» . I consiglieri comunali si mostreranno sensibili all’appello dei Franza? Vedremo.

Intanto, quel che è certo è che anche la realizzazione del secondo palazzo di giustizia racconta una storia tipicamente messinese, con intoppi , ritardi e quel finanziamento ministeriale di 13 milioni di euro ancora inutilizzato. (Danila La Torre)

6 commenti

  1. puzza di bruciato 20 Novembre 2012 21:31

    Ottima manovra, non avevo dubbi altro spessore, scrivere a TUTTI
    e 45 consigliOri, minchia così tanti sono. Penso che abbia scritto per rinfrescare la “memoria” ai consigliOri e dire: “ConsigliOri IO sono Io e voi siete nessuno… anzi non fatemi arrabbiare se no spiffero”??!!!!
    Io questa volta sto con i Franza… almeno hanno dato danno e daranno lavoro

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  2. Salvatore Saglimbeni 20 Novembre 2012 21:46

    errore : Neptunia è la seconda e l’Arcidiocesi terza.

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  3. Ma quando finirà la favoletta che danno lavoro, ma quando la finirete di inchinarvi davanti a chi ha qualche picciolo in più, ma cu sunnu i franza i faranda ecc. ecc. Mi dite che hanno dato a messina e quanto ci e costato ? Basta vedere lo stato delle strade. C’è un iter ? C’è un appalto pubblico ?

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  4. Dott. Croce, Dott. Scoglio, Sigg. Consiglieri Comunali, sappiate che con i soldi della vendita del palazzo “SICEAS” per la realizzazione del secondo palazzo di giustizia della Neptunia Spa del Gruppo Franza
    Nei piani del gruppo Franza è previsto la costruzione e gestione di un terminal per il bunkeraggio ”RIGASSIFICATORE” a Tremestieri. “Il porto di Tremestieri – porto di emergenza – dove basta, una piccola brezza tesa di scirocco a metterlo fuori uso”, potrebbe essere il primo in Italia A TERRA in quanto quelli in funzioni o di prossima entrata in funzione SONO IN MARE APERTO.
    Il progetto dovrà ricevere l’ok dal Ministero dell’Ambiente dopo essere stato approvato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Comune, Genio Civile Opere Marittime, Regione, ecc. ecc.

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  5. ci sono sempre i franza di mezzo!! danno lavoro? certo ma a quante persone?? E poi tutto ciò che ne consegue lo pagano 240.000 e passa cittadini inermi,tra morti, feriti, traffico strade, scassate, inquinamento ecc ecc. Gullotti ai tempi avrebbe dovuto rimanere nella sua bella Ucria.

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  6. puzza di bruciato 21 Novembre 2012 12:11

    Per certe cose potrei essere d’accordo con Lei.. è vero hanno fatto sempre ciò che vogliono.. ma è solo colpa loro oppure degli amministratori che si lasciano tirare dalla giacchetta!!!!

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