Giornata nazionale dei castelli. Sabato 13 maggio apre Raccuja

Giornata nazionale dei castelli. Sabato 13 maggio apre Raccuja

Redazione

Giornata nazionale dei castelli. Sabato 13 maggio apre Raccuja

venerdì 12 Maggio 2023 - 08:00

Ecco il programma e la storia del castello

Trentasette siti principali in 19 città italiane, più 16 itinerari regionali con oltre 46 architetture fortificate saranno fruibili sabato 13 e domenica 14 maggio in occasione della XXIV edizione della ‘Giornata nazionale dei Castelli’, organizzata dall’Istituto italiano dei Castelli onlus. All’interno delle strutture, oltre la possibilità di visitarle, numerosi eventi, manifestazioni, festival e itinerari turistici collegati per vivere due giorni alla scoperta di un inestimabile patrimonio italiano. La novità dell’edizione 2023 è il doppio calendario di iniziative: questo fine settimana, e a seguire, in autunno, il 16, 17 e 24 settembre. 

“È un momento centrale della nostra programmazione annuale – spiega Michaela Marullo Stagno D’Alcontres, presidente nazionale dell’Istituto – perché ci permette di andare oltre la conservazione e valorizzazione delle nostre strutture fortificate, organizzando tutta una serie di iniziative che fanno percepire quanto sia reale e importante il legame tra le fortificazioni e i loro territori. I castelli, infatti, sono testimonianze non solo architettoniche – osserva la presidente – ma di storia sociale ed economica, molti di questi contribuiscono alla conoscenza e promozione di borghi e città. Per la settimana nazionale 2023 abbiamo pensato a numerosi eventi collegati alla visita delle storiche strutture, come itinerari turistici a piedi e visite a siti collaterali”.

La sezione siciliana dell’Istituto Italiano dei Castelli, presieduta da Maria Vittoria D’Amico Santagati, con il consiglio regionale e il supporto tecnico dell’architetto Fulvia Caffo, consigliere e presidente del consiglio scientifico di sezione e dell’ammiraglio Santo Giacomo Legrottaglie, delegato per la provincia di Messina dell’Istituto, rispettivamente sabato 13 e domenica 14, riaprono due importante siti recuperati: Il Castello Branciforti a Raccuja, in provincia di Messina e Serravalle a Mineo (Catania).  Il castello di Raccuja è stato oggetto di un restauro molto lungo e importante, promosso grazie all’impegno costante del socio dell’Istituto italiano dei Castelli Nunzio Astone. La fortificazione era abbandonata in pessime condizioni e grazie al restauro della Soprintendenza ai beni culturali di Messina e ai fondi regionali, con la collaborazione del comune di Raccuja è tornato a splendere. Diversa la vicenda del castello di Serravalle che, ricorda Fulvia Caffo, “è di proprietà privata, l’ultima erede è Orsola Sedati, la quale si è impegnata in prima persona, oltre all’aiuto di fondi pubblici. Sono strutture poco conosciute che meritano di essere valorizzate. Le iniziative organizzate in questi giorni puntano certamente a questo”. 

Sabato 13 maggio al Castello Branciforti di Raccuja, il saluto del sindaco Ivan Martella con la presentazione dei progetti di lavoro sul Castello Branciforti. A seguire: Michaela d’Alcontres Marullo, presidente Nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli; Maria Vittoria D’Amico, presidente della sezione Sicilia Istituto Italiano dei Castelli; il contrammiraglio Santo Giacomo Legrottaglie, delegato per la provincia di Messina dell’Istituto; Lino Morgante, direttore editoriale di ‘Gazzetta del Sud’, il quale sostiene costantemente le iniziative dell’Istituto. 

Gli approfondimenti saranno curati da Mirella Vinci, soprintendente ai Beni culturali ed ambientali di Messina (‘Cenni sulla Storia e sull’ Architettura del castello di Raccuja’); Biagio Ricciardi, Istituto Italiano dei Castelli (‘Breve Storia della famiglia Branciforti in Sicilia’); Antonello Pettignano, della soprintendenza ai Beni culturali ed ambientali di Messina, che ha seguito tutte le fasi del restauro promosso dal socio Nunzio Astone e la presentazione della raccolta di saggi ‘Il Castello di Raccuja e dintorni’.

Il Castello Branciforti di Raccuja è stato costruito nell’XI secolo dal conte Ruggero I d’Altavilla, sui resti di architetture di origine romane e islamiche. L’attuale proprietà è del Comune di Raccuja.

Il compatto edificio occupa un’area a pianta rettangolare che domina la parte alta del paese, nel cuore del centro medioevale. Dopo i Normanni furono gli Svevi ad ampliare la struttura, prolungando l’ala parallelepipeda e, probabilmente, sopraelevando la torre cilindrica tuttora esistente, in quanto la originaria costruzione a tholos fu rialzata di un piano.

Ancora con gli Svevi, intorno al XIII secolo, la struttura si presentava come un saldo fortilizio, nel quale era stanziato il governo della cittadina, che dipendeva direttamente dal re in quanto Raccuja era di dominio regio.

Il periodo branciforteo: dal 1552 conti di Raccuja furono i Branciforti, i quali modificarono e adattarono ampiamente la struttura castellana che conservava ancora un aspetto vetusto e medievale, per ricavarne un luogo di rappresentanza politico-amministrativa. L’ultimo grande intervento risale alla metà del XIX secolo quando la struttura, passata allo stato dopo la caduta degli stati feudali e poi all’Italia con l’unità del 1860, venne trasformata in carcere e alterata in molte sue parti.

Un commento

  1. Complimenti per la bella e di alto valore culturale iniziativa!

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