La riforma non decolla, giudici onorari in astensione anche a Messina

La riforma non decolla, giudici onorari in astensione anche a Messina

Al. Ser.

La riforma non decolla, giudici onorari in astensione anche a Messina

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mercoledì 15 Ottobre 2014 - 22:06

Autunno caldo anche per il settore giustizia; GoT e Vpa non contenti della proroga. Mobilitazione della FederMoT dal 20 al 24 ottobre.

Nuovo “sciopero” dei magistrati onorari, che si asterranno dalle udienze dal 20 al 24 ottobre scorso. Alla mobilitazione aderiranno anche gli onorari messinesi che aderiscono alla Federmot, la Federazione dei magistrati onorari di Tribunale. All’associazione, rappresentato a Messina da Salvatore Venuto, non piace infatti la proroga di un anno delle funzioni dei GOT

“La Federmot aveva immaginato qualcosa di più serio: riconoscere una retribuzione dignitosa ai giudici e ai pubblici ministeri onorari (sottoutilizzati in quanto indotti a svolgere altre attività remunerate) e applicarli a tempo pieno alle funzioni giurisdizionali, al fine di portare stabilmente e decisamente in attivo il saldo della produttività giudiziaria e azzerare in poco tempo l’arretrato civile e penale”, scrive la sigla.

“Il Governo sembrava d’accordo; ma ora fa “indietro tutta”, soggiungendo, piuttosto curiosamente, nel corso dell’incontro tenutosi il 12 settembre scorso a Via Arenula, che anche la magistratura di ruolo sarebbe contraria a un maggiore coinvolgimento della magistratura onoraria, cui si preferirebbe concedere una mera proroga, di altri 12 anni, senza mutarne l’anacronistico assetto ordinamentale e giuridico-economico, connotato da evidenti inefficienze.

Abbiamo quindi appreso, con sconcerto e incredulità, che il Governo avrebbe registrato un parere contrario a una riforma più seria ed efficace; eppure abbiamo percepito chiaramente nei nostri uffici grande solidarietà e condivisione di vedute da parte di chi si affida alla nostra professionalità per l’organizzazione del lavoro.

Stiamo arrivando, neppure lentamente, al fallimento della giustizia ordinaria e alla delegittimazione di chi la esercita; speriamo che il passo successivo non sia imporre esternalizzazioni della giurisdizione che vadano ben oltre un maggiore coinvolgimento della magistratura onoraria, o estendere all’intera magistratura sistemi retributivi o ordinamentali privatistici già sperimentati sulla sua componente onoraria.

La magistratura onoraria di tribunale ha il grande pregio di essere una componente già integrata nell’ordine giudiziario e le cui peculiarità possono essere gestite attraverso un equilibrato riparto delle competenze, che riservi al magistrato di ruolo i gradi della cassazione, dell’appello, le funzioni direttive e semidirettive e il contenzioso di primo grado connotato da rilevante complessità o allarme sociale.

Perdere l’occasione di attuare il rilancio della magistratura onoraria e, con essa, della giurisdizione ordinaria, sarebbe un grave errore, che il Ministro Orlando sembra prossimo a commettere”.

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