Bilancio di previsione 2012 e consuntivo 2011, “braccio di ferro” tra Comune e Corte dei Conti

Bilancio di previsione 2012 e consuntivo 2011, “braccio di ferro” tra Comune e Corte dei Conti

Danila La Torre

Bilancio di previsione 2012 e consuntivo 2011, “braccio di ferro” tra Comune e Corte dei Conti

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martedì 23 Aprile 2013 - 17:30

La magistratura contabile conferma le criticità rilevate nei due documenti finanziari. Intanto, resta al palo il contratto di servizio tra Amam e Comune: chiesto un nuovo parere ai legali di Palazzo Zanca

Tra il Comune di Messina e la Corte dei Conti è in atto un vero e proprio braccio di ferro. La sensazione è che la magistratura contabile vinca ad ogni partita, stendendo l’ente con la forza di numeri, rilievi ed obiezioni che Palazzo Zanca fa fatica a contrastare. E delibera dopo delibera , ordinanza dopo ordinanza, il Comune soccombe ogni volta un po’ di più. L’ultima “comunicazione” giunta da Palermo riguarda ancora il bilancio previsionale 2012 ed il bilancio consuntivo 2011, sui quali i magistrati contabili, con in testa il magistrato Francesco Albo, avevano rilevato una serie di criticità, tutte confermate tranne una dopo l’adunanza del 12 Aprile scorso, alla quale hanno preso parte il Ragioniere generale ed il Dirigente responsabile al bilancio di Palazzo Zanca, rispettivamente Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo (vedi correlati).

Con deliberazione n.34, l’organo di controllo comunica che «all’esito della verifica sul rendiconto 2011 e sul bilancio di previsione 2012, accerta la presenza, nei termini evidenziati, dei profili di criticità con riferimento ai punti da 1 a 11 del deferimento». Allo stesso tempo, però, «dà atto che l’ente ha approvato il piano di riequilibrio finanziario, in corso di istruttoria da parte della Sottocommissione ministeriale».

Riassumendo brevemente, la Corte dei conti – con precedente deliberazione- aveva individuato 12 punti deboli : il grave ritardo nell’approvazione dei rendiconto 2011; il mancato rispetto del patto di stabilità 2011; la mancata previsione nel bilancio 2012 degli effetti sanzionatori collegati al mancato rispetto del patto di stabilità 2011; il disavanzo strutturale di competenza nel triennio 2009-2010-2011; la persistente situazione di deficitarietà strutturale; la presenza di consistenti debiti fuori bilancio, riconosciuti e da riconoscere; l’elevato volume dei residui attivi relativi ad anni precedenti al 2007; il persistente e sistematico ricorso all’anticipazione di tesoreria; il mancato rispetto della quota vincolata di destinazione delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del Codice della strada alle spese previste dalla legge; il mancato rispetto dei vincoli di legge sulle spese di rappresentanza; l’irregolare utilizzo dei capitoli afferenti ai servizi in conto terzi; e la mancata chiarezza sul contenimento delle spese in materia di impiego pubblico.

Ebbene, tranne che per quest’ultimo punto, Corte dei Conti -nonostante le spiegazioni fornire da Coglitore e Di Leo – mantiene tutte le sue perplessità e conferma «la presenza delle gravi criticità». La deliberazione n.34 finirà anche sul tavolo della Sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, che sta esaminando il piano decennale di riequilibrio varato dal Comune di Messina e già “smantellato” in vari punti dalla stessa Corte dei Conti (vedi correlato).

E, a proposto di piano decennale, resta al palo i contratto di servizio tra Amam e Comune. Il Consiglio comunale tornato a riunirsi in mattinata, dopo un colloquio tra Croce ed una delegazione di consiglieri , ha deciso di chiedere un nuovo parere al Collegio di Difesa, affinché venga chiarito l’aspetto sottolineato dall’esperto Nino Dalmazio e cioè che il D.Lgs. 152/06 sulla concessione gratuita delle infrastrutture idriche di proprietà degli enti locali non può essere applicato all’Amam, costituita nel 1990 e dunque prima dell’entrata in vigore di quella legge che impone l’utilizzo gratuito delle reti idriche. Il Consiglio comunale avrà tempo sino al 9 maggio per approvare il contratto di servizio ed allegralo al piano decennale, di cui costituisce un presupposto economico fondamentale, dovendo portare nelle casse del Comune 156 milioni di euro in dieci anni, attraverso il trasferimento da parte dell’Azienda Acque al Comune di 15 milioni di euro l’anno. Ma è proprio questa previsione che ha già incassato il “no” dei revisori dei conti e dei legali di Palazzo Zanca. Cambierà qualcosa nel parere “bis” richiesto agli avvocati comunali? Per avere una risposta, non resta che attendere. (Danila La Torre)

8 commenti

  1. GRAZIE A DIO CHE QUESTI SIGNORI SUPER PARTIS..
    E ABBASTANZA PROFESSIONALI FANNO CIO CHE LA LEGALETA’ CHE AMMESSINA HA PRESO LA CARONTE E NON E PIU’ NELLA CITTA’….
    CHE BEN VENGA IL DISESTO….
    TANO LORO CHE ANNO I SOLDI NON LE COSTA NULLA, VERO PECCATO CHE LA POLTRONCINA LA SI PERDE,…….

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  2. ART.21 COSTITUZIONE. Faccio due commenti,in questo do i link, inerenti la serie storica, dai BILANCI DI PREVISIONE 2008-2012, compreso l’ultimo pluriennale, della CATEGORIA 01 IMPOSTE, del TITOLO 1 ENTRATE TRIBUTARIE, in particolare delle RISORSE relative all’ICI/IMU, sono la 143/01, 143/03,143/06,143/07, nonchè del TITOLO 2, la RISORSA 277/03, cioè i CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI DALLO STATO COMPENSATIVI DI ABITAZIONE PRINCIPALE. Lo faccio per farci un’idea del contributo, che metà dei messinesi dia alle casse di Palazzo Zanca, mentre l’altra metà, forte di protezione politica, evade o elude alla grande. A QUANDO, PAGARE TUTTI PER PAGARE MENO? Vi do anche la possibilità di conoscere le cifre del comune di VERONA, paragonabile con il nostro, per dimensione e popolazione, noterete la forte differenza dell’ENTRATA sugli immobili, resterete allibiti. Nel secondo commento, dopo una premessa su alcune norme tributarie, faccio una serie di domande ai candidati a Sindaco di Messina, perchè mi sono rotto, che i messinesi evasori la facciano sempre franca, per responsabilità politiche e dirigenziali, in particolare del DIPARTIMENTO TRIBUTI. Il link seguente è per una più facile lettura dello schema di bilancio,
    http://img843.imageshack.us/img843/4837/schemabilancio1.png
    mentre i due successivi sono la serie storica delle RISORSE del TITOLO 1, di cui sopra http://img825.imageshack.us/img825/807/imu1.png, http://img69.imageshack.us/img69/4358/imu2.png, mentre quello ulteriore è della RISORSA del TITOLO 2, la 277/03 http://img585.imageshack.us/img585/8859/imu3.png. I quattro link prossimi sono dei grafici e completano la conoscenza delle RISORSE in questione http://img94.imageshack.us/img94/2096/imu4.png, http://img153.imageshack.us/img153/3567/imu5.png, http://img822.imageshack.us/img822/5486/imu6.png, http://img707.imageshack.us/img707/1070/imu7.png, Come sopraddetto pubblico le cifre del comune di VERONA, sono uno stralcio dei BILANCI DI PREVISIONE del 2012 e del 2011, http://img835.imageshack.us/img835/6618/imuverona1.png, http://img687.imageshack.us/img687/4499/imuverona2.png.

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  3. ART.21 COSTITUZIONE. Pongo ai candidati a Sindaco una questione che riguarda il DIPARTIMENTO TRIBUTI. Intanto cito la circolare 3/DF del 18 maggio 2012, diramata dal Ministero delle Finanze, che sulla presentazione della DICHIARAZIONE IMU, in applicazione del DL 201/2011, prevede che chi è tenuto al versamento (soggetti passivi) deve presentare la dichiarazione entro 90 giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta. La dichiarazione non deve essere presentata quando gli elementi rilevanti ai fini dell’imposta comunale dipendono da atti per i quali sono applicabili le procedure telematiche previste dal D.Lgs 463/1997, cioè il modello MUI.
    Il MUI è il modello che i Notai utilizzano per effettuare, con procedure telematiche, la registrazione, la trascrizione, l’iscrizione e l’annotazione nei registri immobiliari, nonché la voltura catastale di atti relativi a diritti sugli immobili. Tutti i Notai utilizzano obbligatoriamente il MUI: dal 15 giugno 2004 per gli atti di compravendita di immobili, per gli adempimenti relativi agli atti di cessione e costituzione, effettuati a titolo oneroso, dei diritti reali di proprietà e di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie. Inoltre dal 1° giugno 2007 per tutti gli altri atti formati o autenticati da detta data. Questo riferimento al MUI è per capire se il DIPARTIMENTO utilizza questa banca dati e la incrocia con l’ANAGRAFE e con le varie AGENZIE presenti nel territorio.
    Poi ci sono le norme sulla PRESCRIZIONE ACCERTAMENTO, a questo proposito gli avvisi di accertamento in rettifica e d’ufficio devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. Ad esempio l’’avviso di accertamento Ici per omessa denuncia dell’anno 2007 si prescrive il 31.12.2013, mentre quello del 2006 si è prescritto il 31.12.2012.
    Come si sa, nel caso di omesso pagamento dell’imposta, il Comune provvede all’accertamento d’ufficio o in rettifica, mediante AVVISO MOTIVATO, con l’individuazione dell’imposta o della maggiore imposta dovuta e delle relative sanzioni ed interessi, da notificare al contribuente anche a mezzo posta mediante raccomandata con l’avviso di ricevimento, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello cui si riferisce l’imposizione. Fatevi da soli gli esempi. Dopo questa premessa, fatta necessariamente per sommi capi, chiedo ai candidati a sindaco, sanno o hanno intenzione di chiedere (a muso duro) la serie storica degli ACCERTAMENTI andati in PRESCRIZIONE? Sanno o hanno intenzione di chiedere la serie storica degli AVVISI MOTIVATI andati in prescrizione? Sanno o hanno intenzione di chiedere perché il potenziamento del dipartimento Tributi, previsto dall’art.21 del Regolamento Comunale, non sia stato realizzato? A Palazzo Zanca nulla avviene per caso e nessuno è innocente, lo sa bene Romolo Dell’ACQUA. Cosa ne dite, sarebbe il caso di preparare, con amici avvocati, un esposto alla Corte dei Conti sulla gestione del dipartimento TRIBUTI nell’ultimo decennio?

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  4. Adesso basta! è chiaro a tutti che nell’ente vi è un interesse a non dichiarare il dissesto per salvare qualcuno. Ma, la Corte dei Conti, non si farà abbindolare dichiarerà il dissesto e pagheranno i responsabili

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  5. Si crea un polverone per arrmpicarsi sugli specchi? Cosa ha a che fare la data di costituzione dell’AMAM con l’attuale richiesta di pagamento per l’utilizzo delle strutture ed impianti? Nulla! Stupisce che un ex magistrato si avventuri per vie impervie e non sulla strada maestra, le tariffe per l’acqua pubblica non si possono aumentare a dismisura, il dissesto economico del Comune lo paghino i politici che l’hanno prodotto, basta con l’ipocrisia!

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  6. che si dichiari questo maledetto dissesto. tanto la tragedia sociale è comunque in atto.

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  7. Gentile mariedit,

    premettendo che apprezzo sempre le sue analisi precise e puntuali, questa volta mi trova in disaccordo su un ben determinato punto: “pagare tutti per pagare meno”.

    Questo è il tipico mantra propagandistico di chi non è capace di spendere semplicemente ciò che ha, senza indebitare queste e le successive generazioni, come se non ci fosse un domani.

    Visto che Lei è sempre uso guardare i dati, vada a rivedersi quelli della pressione fiscale in Italia, negli ultimi 30 anni; noterà che è sempre cresciuta, sia in termini percuntuali che di cassa. Ciononostante, la voracità della spesa pubblica – un pozzo nero senza fine – è altresì aumentata a dismisura.

    La verità, sottesa, che emergerebbe dovrebbe essere una e lapalissiana – ancorché storica: pagare di più, incassare di più per spendere ancora di più in regalie, clientelismi, stipendi, premi, benefit, enti inutili, progetti assurdi e via discorrendo.

    Come se già guardare, oggi, a come vengono spesi i soldi frutto del nostro lavoro non desse un’idea adeguata del fatto che siamo sempre e comunque derubati.

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  8. ART.21 COSTITUZIONE. Apprezzo il commento di ECLIPS3, e cambio la mia esclamazione, PAGARE MOLTO MA MOLTO DI MENO TUTTI PER PAGARE MENO.

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