Pesante condanna per un 53enne di Villafranca. La drammatica vicenda e la coraggiosa denuncia della madre
MESSINA – Una drammatica telefonata tra la figlia e il compagno ha permesso ad una madre messinese di salvare dagli abusi una bimba di 9 anni. Adesso per “l’orco” è arrivata la condanna, ed è severa: 16 anni e mezzo di reclusione, più una provvisionale di 40 mila euro ai genitori della piccola.
La sentenza è del Tribunale di Messina (presidente Sciglio) che ha chiuso in primo grado il processo nato dalla denuncia della donna, presentata nel 2021. Il suo racconto e la versione della figlia si sono rivelate credibili al dibattimento, supportati dalla visita medica sulla piccola. I fatti si sono svolti tra Villafranca, dove vive l’uomo, che oggi ha 53 anni, e Messina, dove risiedono mamma e figlia.
Il dramma delle violenze nel racconto della bimba
La signora, che aveva avuto la bimba da un precedente compagno, ha raccontato della relazione in corso con il 53enne. Dopo mesi di relazione tranquilla, una sera lui le mette le mani al collo e comincia ad inveire contro di lei. Una reazione anomala, che la spaventa e la induce a scappare in auto con la bambina. E’ proprio in auto che scopre l’inaspettato. Lei è scossa, guida concitata, non risponde alle continue telefonate del compagno, che ad un certo punto chiama anche la bambina. E’ lì che lei si apre. Rivela alla madre di avere un “segreto” con lui, e quando risponde al 53enne dice chiaramente: “Ho detto alla mamma che mi hai fatto vedere il p…, hai capito?”.
Dopo le botte alla mamma la figlia si apre
Da lì un pianto a dirotto, e le drammatiche rivelazioni: più volte lui, rimasti soli con la piccola, approfittando anche di brevi assenze della madre, le mostrava i genitali e la costringeva a toccarlo, toccandola a sua volta. Un abuso che col passare del tempo si faceva sempre più pesante. Dall’altro lato, alla risposta della bimba al telefono il 53enne si è praticamente dileguato.
Da lì la madre ha cominciato un percorso di uscita dalla violenza: ha chiamato un telefono amico e con l’aiuto degli operatori si è rivolta ad un legale, alle forze dell’Ordine ed ha fatto visitare la bambina, scoprendo gli effetti anche fisici delle violenze. Assistiti dagli avvocati Fabio Mirenzio ed Enrico Chiara, i genitori hanno chiesto alla magistratura di fare giustizia.
Adesso per l’uomo, difeso dagli avvocati Isabella Barone e Francesco Cardone, è arrivata la pesante condanna. Può ancora difendersi, davanti ai giudici dei prossimi gradi di giudizio. Per il Tribunale di Messina, però, la denuncia è provata.
