"I bambini non sono numeri: più diritti e meno tagli. Giù le mani dalla Direzione didattica INTERVISTE"

“I bambini non sono numeri: più diritti e meno tagli. Giù le mani dalla Direzione didattica INTERVISTE”

Carmelo Caspanello

“I bambini non sono numeri: più diritti e meno tagli. Giù le mani dalla Direzione didattica INTERVISTE”

venerdì 22 Dicembre 2023 - 15:35

Corteo a S. Teresa di Riva contro il Dimensionamento scolastico. Hanno protestato maestre, personale Ata e genitori

di Carmelo Caspanello

interviste
LE INTERVISTE alla maestra Pina Cundari, Francesca Sterrantino (mamma di un bimbo della Primaria), Antonina Toscano (personale Ata, amministrativo)

interviste
Patrizia Donato (Flc Cgil): “Il dimensionamento? L’Europa non ci chiedeva di ridurre la Scuola sul territorio, ma di rimodulare le classi per ragionare sul superamento della lezione frontale”

S. TERESA DI RIVA – “Meno tagli, più diritti. I bambini non sono numeri. Dimensionamento scolastico uguale meno organico, più classi pollaio, più dispersione scolastica”. E’ il coro di no che si è levato alto nel corso della protesta inscenata oggi a S. Teresa di Riva per dire no alla chiusura della Direzione didattica, l’unica rimasta in provincia di Messina, a partire dal prossimo anno scolastico. “Cento anni di storia, in un’unica direzione: non si tocca”, si legge in uno dei canti cartelloni issati da genitori, maestre e personale Ata. Il corteo, pacifico, alle 13,30 si è snodato dalla sede del Plesso Felice Muscolino, sede della Direzione didattica (guidata dalla professoressa Maria Grazia D’Amico), sino a Piazza Municipio, dove si è associato il sindaco, Danilo Lo Giudice.

La preoccupazione maggiore dei genitori “è che a pagare il prezzo più alto di questa incomprensibile decisione sarebbero proprio gli alunni e le loro famiglie. Infatti, l’istituzione di un’unica realtà scolastica con più di 1250 alunni e 12 plessi dislocati in quattro diversi Comuni – evidenziano – oltre a provocare una probabile contrazione del personale occupato, impoverirebbe l’offerta formativa e la personalizzazione dell’insegnamento e dell’ apprendimento, con inevitabili ripercussioni in termini di dispersione scolastica e depotenziamento dell’azione dialogante tra la dirigenza, il personale scolastico, le famiglie e gli Enti locali”.

Maestre e genitori sostengono che “l’accorpamento di due istituzioni scolastiche, con organico di alunni e docenti unico, potrebbe determinare la chiusura di plessi scolastici di ridotte dimensioni (con classi numericamente ridotte o pluriclassi) con immaginabili, catastrofiche conseguenze per alunni, famiglie ed Enti locali. Pertanto – dicono in coro Comitato di genitori e insegnanti – alla luce della proroga concessa dal Ministero su richiesta dell’assessorato regionale dell’Istruzione, per una rivalutazione della bozza del Piano di dimensionamento scolastico, chiediamo con forza che venga riconsiderata la possibilità di mantenere l’autonomia della Direzione didattica e di poter godere dell’attuale stato di cose”.

In una nota inviata agli organi competenti, si ricorda che “parliamo di una storia che abbraccia un secolo di storia, un numero indefinito di tumulti sociali, guerre che hanno lambito il territorio, trasformazioni economiche rilevanti con il passaggio dalla povertà estrema al benessere generalizzato, alla globalizzazione e alla digitalizzazione della vita umana. Da ultimo, ma non meno importante, una spaventosa pandemia. L’alfabetizzazione diffusa ha migliorato la condizione dei bambini e delle loro famiglie, creando prospettive di futuro e aiutando a comprimere situazione di esclusione morale e materiale”. IN ALLEGATO LE INTERVISTE alla maestra Pina Cundari, a Francesca Sterrantino (mamma di un bimbo della Primaria), Antonina Toscano (personale Ata, amministrativo) e Patrizia Donato (Flc Cgil).

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