I numeri, e non solo, sorridono al "Vittorio Emanuele"

I numeri, e non solo, sorridono al “Vittorio Emanuele”

Redazione

I numeri, e non solo, sorridono al “Vittorio Emanuele”

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giovedì 28 Febbraio 2019 - 08:00

L’Ente Teatro di Messina si gode i risultati di una stagione straordinariamente positiva, per numeri, qualità degli spettacoli e riscontro di pubblico, e pensa al futuro.

Con la serenità di chi sa di avere rimesso con fatica e lavoro – ma anche con competenza e coraggio – i conti a posto e di avere ricreato, spettacolo dopo spettacolo, un rapporto con il pubblico che si era perso.

Lo dicono i numeri, che non mentono mai, e lo dicono i sorrisi della gente che esce dal “Vittorio Emanuele”, convinta di tornare.

Mentre ci si prepara all’organizzazione, nel prossimo autunno, di concerto con il Mibac, della prima edizione degli Stati Generali dei Teatri del Sud e si immagina la programmazione triennale – in cantiere anche il talent “Play the game”, la grande novità del 2019, che farà convergere nella città dello Stretto i migliori talenti di Sicilia e Calabria – proseguono con grande successo gli appuntamenti del cartellone 2018/2019 dell’ente peloritano.

La stagione di Prosa, diretta da Simona Celi, dopo le splendide prove della coppia formata da Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia (protagonisti di Non mi hai più detto ti amo, di Gabriele Pignotta, applaudita dal 25 al 27 gennaio), di Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini (Delitto/Castigo da Dostoevskij), e di Lunetta Savino e Luca Barbareschi, che de Il penitente di David Mamet ha firmato anche traduzione e regia; aspetta L’avaro di Moliére, ripensato e diretto da Ugo Chiti, con Alessandro Benvenuti; e ancora I Miserabili di Hugo, nell’adattamento di Luca Doninelli, con Francio Branciaroli; senza dimenticare Sei dei messinesi Scimone&Sframeli (adattamento dei Sei personaggi pirandelliani), Ho perso il filo con la brava Angela Finocchiaro, Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare con Violante Placido e Stefano Fresi e, posto a chiudere il cartellone, Il gabbiano di Cechov con Massimo Ranieri.

La stagione di Musica e Danza, diretta da Matteo Pappalardo, dopo la magnifica inaugurazione fuori abbonamento con il Maestro Vladimir Ashkenazy, che ha diretto l’Orchestra Sinfonica del “Vittorio Emanuele”, e dopo l’entusiasmo per The human jukebox degli Oblivion e per Aggiungi un posto a tavola con Gianluca Guidi, si accinge a proporre tre titoli di danza particolarmente attesi: prima Giulietta e Romeo, su musiche di Ciajkovskij, con le coreografie di Fabrizio Monteverde, di cui sarà protagonista, dal 15 al 17 marzo, il Balletto di Roma (che torna a Messina dopo “Bolero Trip-Tic” dello scorso anno); poi, il più grande tanghero del mondo, Miguel Angel Zotto, di scena il 23 e 24 marzo con la sua compagnia e i suoi musicisti, i Tango Sonos; infine, la rivisitazione in chiave contemporanea da parte di Salvo Lombardo del celebre “gran ballo” “Excelsior” di Manzotti, su musiche di Marenco. A seguire, due concerti sinfonici (sul podio, i direttori Giuseppe Ratti e Bruno Cinquegrani) e la sempre amata La vedova allegra, l’operetta per antonomasia.

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