I Solisti Aquilani in una strepitosa performance dei concerti di Vivaldi e Bach

I Solisti Aquilani in una strepitosa performance dei concerti di Vivaldi e Bach

giovanni francio

I Solisti Aquilani in una strepitosa performance dei concerti di Vivaldi e Bach

martedì 23 Gennaio 2024 - 10:50

Per l'AccademIa Filarmonica, il complesso da camera, con l'eccellente Carmignola,si è esibito a Messina

MESSINA – Serata, quella di sabato scorso, per la stagione musicale dell’Accademia Filarmonica, dedicata interamente a due grandissimi protagonisti del barocco, Vivaldi e Bach, da parte dei Solisti Aquilani, un complesso da camera d’eccellenza, che ha messo in luce al Palacultura tutte le sue qualità, a beneficio di un pubblico davvero entusiasta.

Il complesso da camera, con l’eccellente Giuliano Carmignola violino solista, ha offerto un programma dedicato interamente a Vivaldi, ad eccezione dell’ultimo brano, il celebre Concerto per due violini in re minore BWV 1043 di Bach.

I Solisti Aquilani hanno eseguito cinque concerti di Antonio Vivaldi, due per archi e basso continuo, uno per violino, archi e basso continuo e uno per due violini, archi e basso continuo.

Vivaldi, come è noto, compose circa cinquecento concerti, e spesso è stato tacciato da taluna critica di essere un musicista molto prolifico ma superficiale. Famosa è l’affermazione di Stravinsky, secondo cui Vivaldi scrisse cinquecento volte lo stesso concerto. Si tratta di un commento di certo ingeneroso, in quanto i concerti di Vivaldi hanno impresso un impulso notevole a questo genere musicale, grazie alla sua inesauribile fantasia, capace di comporre temi plastici, mossi e sostenuti da un ritmo talora irresistibile. Vivaldi ha altresì curato particolarmente la parte melodica, conferendo grande importanza, rispetto ai suoi coetanei, ai movimenti lenti, che divengono più lunghi e profondi.

Inoltre, il “prete rosso”, così definito per il colore dei capelli, compose per svariati organici strumentali: concerti per violino (il maggior numero, dal momento che Vivaldi era un eccellente virtuoso del violino); per viola d’amore, per violoncello, per liuto, mandolino, oboe, flauto, fagotto, concerti per due strumenti, per vari strumenti, concerti grossi, concerti e sinfonie per archi etc.

Certo non tutti i concerti sono di livello eccelso, e vista la quantità sarebbe stato impossibile. Il critico musicale Giorgio Pestelli ha scritto che “se qualche competente allestisse una scelta dei trenta più bei concerti di Vivaldi farebbe un lavoro assai meritorio”. Forse i capolavori concertistici del musicista veneziano sono ben più di trenta, e fra questi io includerei senz’altro il Concerto in la minore RV 523 per due violini e archi, l’ultimo eseguito nella prima parte del concerto di sabato.

Si tratta di un concerto ove i temi, incisivi e talora drammatici, si impongono con forza, in uno sviluppo articolato, in cui sia i due violini solisti che l’orchestra sono alla pari protagonisti. La tonalità minore, inoltre, gli conferisce una potente drammaticità.

Gli altri concerti di Vivaldi proposti dai Solisti Aquilani, e precisamente nella prima parte il Concerto in re maggiore RV 121 per archi e il Concerto in mi minore RV 281 per violino e archi, e, nella seconda parte della serata, il Concerto in sol maggiore RV 149 per archi e il Concerto in re maggiore RV 232 per violini e archi, non sono certo dello stesso livello, anche se si tratta comunque di brani assai gradevoli, in particolare il Concerto per violino in mi minore, che presenta una partitura virtuosistica del violino solista di sicuro effetto.

Eccellente la prova dell’orchestra da camera, una pulizia del suono che raramente si ascolta, resa grazie ad un perfetto unisono degli archi, ma anche una interpretazione sempre brillante e mai fiacca. Strepitosa la performance di Giuliano Carmignola, un violinista padrone assoluto dello strumento, protagonista di passaggi di estrema difficoltà tecnica, eseguiti con estrema naturalezza. Non gli è stato da meno il violino di spalla, Daniele Orlando, solista anch’egli nei concerti per due violini, decisamente all’altezza del compito e in perfetta sintonia e affiatamento con Carmignola.

L’ultimo concerto eseguito è stato il celebre Concerto per due violini in re minore BWV 1043 di Johann Sebastian Bach. Composto negli anni giovanili durante la permanenza del musicista tedesco a Kothen, il Concerto, fra i più noti ed eseguiti di Bach, è interessante soprattutto per la partitura riservata ai due violini solisti, che nel primo movimento intessono uno stretto dialogo, con domanda e risposta, mentre l’orchestra funge solo da ripieno orchestrale. Nel secondo, splendido, movimento, i due violini si alternano ad eseguire un meraviglioso canto melodico, di una profondità tipica del grande musicista di Eisenach. Nel terzo movimento torna protagonista l’orchestra, chiamata ad eseguire i temi principali, in uno sviluppo straordinario e dal ritmo trascinante. Eccellente l’esecuzione del concerto di Bach, per la quale valgono le stesse considerazioni di cui sopra.

Convinti applausi del pubblico, accorso numeroso nonostante le pessime condizioni atmosferiche, al quale i Solisti Aquilani hanno concesso un bis: ancora Vivaldi, per soli archi, arricchiti stavolta anche dell’apporto di Giuliano Carmignola.

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