Ieri anche a Messina sciopero generale Cobas di lavoratori e studenti

Ieri anche a Messina sciopero generale Cobas di lavoratori e studenti

Redazione

Ieri anche a Messina sciopero generale Cobas di lavoratori e studenti

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sabato 30 Gennaio 2021 - 09:31

A Messina sono scesi in piazza i lavoratori disoccupati organizzati dal Si Cobas per rivendicare che sia garantito il diritto ad un lavoro stabile e dignitoso, al salario e alla salute per tutti

Nonostante le limitazioni dovute alla zona rossa, anche in Sicilia si è svolta ieri la giornata di sciopero generale convocato da Si Cobas e Slai Cobas Sc, nel quadro dall’Assemblea nazionale dei lavoratori combattivi. Rispettando le necessarie misure anti contagio, lavoratori disoccupati e studenti hanno manifestato nelle tre principali città siciliane per denunciare “la gestione padronale della pandemia e le politiche antipopolari del governo che hanno servito gli interessi di Confindustria e i profitti dei capitalisti a discapito della salute, della vita e dei diritti dei lavoratori e delle classi popolari”.

Le principali rivendicazioni dello sciopero sono state l’adozione rigorosa dei protocolli di prevenzione dei contagi da Covid-19 nei luoghi di lavoro e rinnovo immediato dei Ccnl scaduti con incrementi salariali, il blocco dei licenziamenti e riduzione dell’orario di lavoro a parità salariale, un salario medio garantito per i disoccupati e precari, l’abolizione delle misure antisciopero e dei decreti “sicurezza”, il rafforzamento dei servizi pubblici come quello sanitario e scolastico con piani straordinari di assunzioni di personale stabile e miglioramenti infrastrutturali. 

A Messina sono scesi in piazza i lavoratori disoccupati organizzati dal Si Cobas per rivendicare che sia garantito il diritto ad un lavoro stabile e dignitoso, al salario e alla salute per tutti.

I partecipanti allo sciopero hanno lanciato unitariamente “un piccolo ma significativo segnale, che non sono disposti a subire passivamente i piani padronali che intendono scaricare ancora una volta la crisi capitalista sulle classi popolari. Un primo passo per iniziare a contrapporre agli attacchi padronali un fronte unico di classe in grado di far avanzare le rivendicazioni, il protagonismo e gli interessi comuni dei lavoratori. Il messaggio inviato è chiaro: la crisi la paghino i padroni”. 

Un commento

  1. Quante braccia tolte all’agricoltura, certo vivere di assistenzialismo è più semplice e soprattutto meno faticoso.

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