Fino a domenica 9 marzo al teatro di Messina l'atto unico di Joe Orton con in scena anche Gianfelice Imparato
“Sono innocente fino a prova contraria, questo è un paese libero”, “Le cose stanno cambiando”. “La polizia era fatta da gente per bene”, “Stiamo correggendo anche questo errore”.
Non ci sono soltanto i temi religiosi tanto cari a Joe Orton, dalla morte alle ipocrisie borghesi legate ai diversi credi religiosi, nei serrati dialoghi de “Il Malloppo”, la black comedy in scena al teatro Vittorio Emanuele fino a domenica 9 marzo.

Marina Massironi e Gianfelice Imparato sono i mattatori della pìece tradotta da Edoardo Erba, con la regia di Francesco Saponaro e che ha tra i suoi interpreti anche Giovanni Franzoni, Giuseppe Brunetti, Davide Cirri.
Il sipario si apre su una stanza occupata al centro dalla bara della moglie morta da 3 giorni di un uomo già preso di mira dall’infermiera della donna, che vuole sposarlo per arraffare tutte le eredità familiari. Sulla scena si muovono poi il figlio della coppia, il compare becchino suo complice in una rapina sprovveduta, un improbabile poliziotto.

Il malloppo della rapina, nascosto nella bara della donna, diventa l’espediente scenico per le battute, snocciolate tra ironia e cinismo. La satira è a tratti feroce e ben sembra adattarsi all’attualità italiana, dissacrando con ironia temi molto cari anche alla popolarità e religiosità siciliana, come quello della morte.
Il testo è un cult della commedia noir inglese. Scritto negli anni ’60, lanciò il giovane autore nel panorama teatrale diventando subito un successo clamoroso. E’ poi sbarcato anche a Broadway dove è stato interpretato anche da Alec Baldwin e Kevin Bacon.
