Il mercato tutelato del gas è finito: cosa succede?

Il mercato tutelato del gas è finito: cosa succede?

Redazionale

Il mercato tutelato del gas è finito: cosa succede?

giovedì 08 Febbraio 2024 - 12:06

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Dopo tanti rinvii, alla fine del 2023 è arrivata la fine del mercato tutelato del gas, il cosiddetto Servizio di Maggiore Tutela. Con questa espressione ci si riferisce a un regime in cui i prezzi del gas non erano stabiliti dal fornitore, ma dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti (ARERA). Con il termine di questo regime si hanno a disposizione diverse opzioni.
Si tratta di tema di grande interesse nel quale si deve distinguere tra due tipologie di utenti: i clienti vulnerabili e quelli non vulnerabili, anche se per entrambi esiste la possibilità in qualsiasi momento di valutare le varie tariffe gas del mercato libero e scegliere di conseguenza.
Fine del mercato tutelato: cosa succede ai clienti vulnerabili?
La locuzione “clienti vulnerabili” indica i soggetti che hanno un’età superiore ai 75 anni, le persone con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 104/92, coloro che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate, gli utenti che vivono in un’abitazione di emergenza in seguito a calamità.
Premesso che in qualsiasi momento, se lo desiderano, questi soggetti possono scegliere una qualunque offerta del mercato libero, per essi è previsto il cosiddetto Servizio di Tutela della Vulnerabilità, un regime in cui si fa riferimento alle condizioni stabilite dall’ARERA.

Dal mercato tutelato al mercato libero: i clienti non vulnerabili

Terminato il mercato tutelato, i clienti residenziali non vulnerabili si trovano a dover scegliere un’offerta del mercato libero. Si dovranno quindi valutare le tante proposte dei vari operatori e scegliere quella che si ritiene la più idonea alla propria specifica situazione: si dovranno quindi verificare tariffe, bontà del servizio clienti, eventuali promozioni o incentivi e via discorrendo. Per trovare l’offerta più adeguata si può consultare il sito web di ARERA oppure verificare le proposte nei siti di comparazione offerte.
Va però specificato che si può anche non cambiare il vecchio fornitore; se questo è il caso ci sarà il passaggio all’offerta PLACET, vale a dire Prezzo Libero a Condizioni Equiparate di Tutela; ciò significa che il prezzo del gas è stabilito dal fornitore, ma le condizioni contrattuali sono definite dall’ARERA.
Il cambio di fornitore: quali documenti servono?
Nel caso in cui si sia trovata un’offerta migliore di quella attuale si può decidere di effettuare il cambio di fornitore; è una procedura piuttosto semplice e la si può fare online attraverso pochi passaggi guidati sul sito web del nuovo fornitore.
Si dovranno fornire i propri dati anagrafici, il codice fiscale (è indicato nelle bollette di gas e luce, ma lo si può trovare anche sul retro della carta d’identità elettronica o sulla tessera sanitaria), i dati del documento d’identità (carta d’identità o passaporto), l’indirizzo della fornitura, il codice PDR (Punto di Riconsegna, un codice che identifica univocamente un contatore; è reperibile su una vecchia bolletta), l’indirizzo e-mail, il numero di telefono e una copia dell’ultima bolletta del gas.
Qualora s’intenda attivare la domiciliazione bancaria delle bollette sarà necessario fornire anche l’IBAN, il codice che identifica univocamente il proprio conto corrente.
Il cambio di fornitura non determina alcuna interruzione del servizio e sarà operativa in breve tempo; di solito si ha entro il primo giorno di ogni mese qualora la procedura sia stata avviata entro il 10 del mese precedente; in caso contrario si avrà lo slittamento di un mese.

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