Il piano commerciale di Messina "forse in primavera 2026? Speriamo sia la volta buona"

Il piano commerciale di Messina “forse in primavera 2026? Speriamo sia la volta buona”

Giuseppe Fontana

Il piano commerciale di Messina “forse in primavera 2026? Speriamo sia la volta buona”

giovedì 18 Dicembre 2025 - 10:30

Giandomenico La Fauci in una nota: "Siamo fermi al 2018, c'è bisogno di regole". Risponde Giuseppe Busà: "L'iter è partito nel 2020. Le polemiche non servono"

MESSINA – Il piano commerciale di Messina potrebbe arrivare nella prossima primavera? Lo spiega Giandomenico La Fauci in una nota in cui ha nuovamente attaccato l’amministrazione sul tema, ricordando come si sia rimasti fermi al 2018. Il vicepresidente del Consiglio comunale ha riportato una risposta alla sua interrogazione del 24 novembre. La novità sta nella risposta. L’amministrazione ha replicato che entro dicembre sarà firmato il contratto per l’affidamento del servizio di redazione del piano. Dalla firma ci vorranno 180 giorni per la consegna degli elaborati. Per questo il consigliere parla di primavera 2026.

A rispondere poi è stato il presidente della sesta commissione consiliare Giuseppe Busà. Il consigliere di “Basile sindaco” ha sottolineato che l’iter è partito nel 2020 ma ha affrontato “una serie di complessità burocratiche e imprevisti tecnici”. Ha inoltre ricordato che “l’attuale amministrazione ha ereditato una situazione ferma al 1999” e affermato: “Le polemiche non servono”.

La risposta a La Fauci: “Forse in primavera”

Andando con ordine, La Fauci ha spiegato: “Ho presentato a novembre un’interrogazione sullo stato del Piano Commerciale, comprensivo di Piano Chioschi, Piano Edicole e Piano Posteggi, avviato durante l’amministrazione De Luca e mai completato. Dopo anni di attesa, la risposta dell’amministrazione è: primavera 2026, forse. Tra l’altro, la mia interrogazione è arrivata il 24 novembre e l’incarico solo qualche giorno dopo. Strana coincidenza. Non è accettabile. Anni per uno strumento fondamentale che blocca lo sviluppo della piccola impresa in città. Chi vuole aprire un chiosco per vendere frutta o prodotti alimentari non può ottenere l’autorizzazione”.

“Avviata la procedura per l’affidamento del servizio”

E ancora: “Le edicole in difficoltà economica non possono cedere l’attività a chi vorrebbe rilevarla, perché una volta decaduta la concessione non può essere riassegnata in assenza del piano. Gli ambulanti non hanno posteggi fissi e sono costretti a spostarsi continuamente senza possibilità di stanzialità. Messina si rilancia anche dando regole chiare e strumenti concreti a chi vuole fare piccola impresa onesta. Il Piano Commerciale non è un optional, è uno strumento previsto dalla legge per regolamentare e sviluppare le attività su suolo pubblico. Dalla risposta ricevuta emerge che l’amministrazione ha avviato nel 2025 una nuova procedura per l’affidamento del servizio di redazione del piano. Il contratto dovrebbe essere firmato entro dicembre, con 180 giorni per la consegna degli elaborati e successiva conferenza di pianificazione. Tutto questo per arrivare, forse, alla primavera del 2026”.

La Fauci: “Perché il piano commerciale è fermo al 2018?”

“Ma la domanda è – ha proseguito – perché un iter avviato nel 2018, con mappature e relazioni già elaborate dai dipartimenti comunali, è stato bloccato per sette anni? Perché un lavoro già avviato è stato fermato e si è dovuti ripartire da zero nel 2025? Chi vuole lavorare onestamente in questa città ha diritto a sapere dove, come e quando può farlo. Non può aspettare sette anni per una risposta. Le regole chiare non sono un favore, sono un diritto per chi vuole investire e creare opportunità di lavoro. Il commercio su area pubblica non è abusivismo. È piccola impresa. È presidio del territorio. È servizio ai cittadini. Ma senza un Piano Commerciale, tutto questo rimane bloccato nell’incertezza normativa”.

Infine ha concluso: “Messina ha bisogno di una classe dirigente che completi gli atti pianificatori previsti dalla legge. Una città che vuole rilanciarsi economicamente deve dare certezze a chi vuole lavorare, non alibi per l’immobilismo. Primavera 2026: speriamo questa volta sia davvero quella giusta. Nel frattempo, continueremo a sollecitare l’amministrazione affinché rispetti i tempi annunciati e dia finalmente alla città uno strumento atteso da troppi anni”.

La risposta di Busà: “Le polemiche non servono”

Busà, in risposta, ha spiegato: “L’attuale amministrazione ha ereditato una situazione ferma al 1999. L’iter per il nuovo Piano, avviato nel 2020, ha affrontato una serie di complessità burocratiche e imprevisti tecnici, tra cui la necessità di sostituire il professionista incaricato, che ne hanno inevitabilmente dilatato i tempi. Trattandosi di uno strumento strategico che richiede complessi pareri ambientali (VAS e VINCA) e il coordinamento di più uffici, non sono ammesse approssimazioni. L’obiettivo è arrivare alla consegna definitiva entro il prossimo semestre. Le polemiche non giovano allo sviluppo della città. Per questo motivo, l’argomento sarà discusso a breve in Commissione Consiliare, dove analizzeremo nel dettaglio lo stato di avanzamento dei lavori per garantire a Messina uno strumento normativo moderno e funzionale”.

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