Il prof. Randazzo: “Il tunnel è un’idea da ‘Corrida’, al ponte hanno lavorato fior di scienziati”

Il prof. Randazzo: “Il tunnel è un’idea da ‘Corrida’, al ponte hanno lavorato fior di scienziati”

Marco Ipsale

Il prof. Randazzo: “Il tunnel è un’idea da ‘Corrida’, al ponte hanno lavorato fior di scienziati”

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domenica 23 Agosto 2020 - 07:00

Professore di Geologia Ambientale all’Università di Messina, stronca l’idea dell’ing. Giovanni Saccà

“Rispondere in modo scientifico al nulla risulta difficile. L’idea di un tunnel nello Stretto penso attenga più alla trasmissione ‘La Corrida’ che all’ambito tecnico o tecnologico”. Giovanni Randazzo, professore di Geologia Ambientale all’Università di Messina, stronca l’idea dell’ing. Giovanni Saccà, al vaglio del Governo tra quelle da presentare nel Recovery Fund, il fondo di recupero previsto dall’Unione Europea con uno stanziamento per l’Italia da 209 miliardi.

Il tunnel “subalveo”

Perché? “Mi colpisce la denominazione del tunnel subalveo, se si ricerca su Google con le virgolette si vedrà che se ne parla solo per lo Stretto di Messina. L’aggettivo subalveo non c’entra assolutamente nulla con la costruzione di un tunnel sotto lo Stretto. Il subalveo è la porzione di terreno che sta sotto l’alveo di un fiume. E’ un aggettivo assolutamente pleonastico”.

Il problema dell’emersione

Ma, a parte questo, uno dei problemi più grossi riguarda l’emersione del tunnel. “Gli ideatori comprendono che per far uscire un tubo da – 170 metri serve spazio. Molto banalmente pensano a una pendenza dell’1 %, non so se è corretta o meno però è un dato che per tirare fuori un tubo da quella profondità servono almeno altri 17 km di gallerie. E’ un buco sotto la città! Forse la sismicità lungo la sella non è problematica, non ho dati certi su questo, ma quella lungo il deposito alluvionale su cui sorge Messina o dei colli immediatamente retrostanti non è irrilevante. E’ vero che anche per il ponte sono previste lunghe gallerie ferroviarie ma il tracciato sarebbe in discesa, non in salita. Quindi avremmo un’alternanza di viadotti e gallerie, un po’ com’è adesso l’autostrada. Infine, per non rimanere indietro, gli ideatori del tunnel come piano B pensano a un ponte a due campate con un pilone sulla sella. Mi lascia perplesso che il governo abbia dato riscontro a queste idee ferragostane. Io non sono un fanatico dell’attraversamento stabile, però almeno al ponte a una campata ci hanno lavorato fior di scienziati”.

L’idea sul ponte sullo Stretto

Ecco, allora cosa ne pensa il prof. Randazzo del ponte? “Se il ponte è visto in una logica generale legata a un investimento complessivo che trasformi l’Isola in un hub multiculturale e intermodale di raccordo diretto tra il Mediterraneo in senso lato e il centro dell’Europa, allora avremmo le ragioni per intraprendere un’impresa comunque non priva di incognite e di difficoltà. Gli aspetti tecnici sono probabilmente i meno ostativi e forse risulterebbero ‘facilmente’ superabili, ma mettendo intorno al tavolo persone competenti e non gente di buone letture. Poi per avere delle buone ragioni per intraprendere l’impresa, si dovrebbe avere un progetto politico a medio lungo termine che dovrebbe avere la finalità di mettere o rimettere l’Isola al centro del Mediterraneo, pensando sempre che un mare unisce e non divide. Se questo spirito ci fosse allora varrebbe la pena tentare”.

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3 commenti

  1. Caro Prof Randazzo vorrei sapere nomi e cognomi di tutti questi scienziati che si sono spesi per la progettazione del ponte sullo stretto. Mi auguro che non siano tutti questi illustri illusionisti , mangioni che ad oggi hanno distrutto il sistema naturale della Terra !!!

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  2. Fior di scienziati

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  3. Giovanni Rovito 24 Agosto 2020 08:55

    Il tunnel della Manica invece è stato progettato da Paperino e realizzato da Diabolik!!!! Eppure funziona!!!!

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