Il rarissimo fenomeno dello "spettro di Brocken" per la prima volta documentato sui Peloritani

Il rarissimo fenomeno dello “spettro di Brocken” per la prima volta documentato sui Peloritani

Daniele Ingemi

Il rarissimo fenomeno dello “spettro di Brocken” per la prima volta documentato sui Peloritani

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mercoledì 13 Marzo 2024 - 17:40

Il rarissimo fenomeno ottico è stato immortalato per la prima volta anche sui Peloritani.

Lo spettro di Brocken, noto anche come “Gloria solare”, è un rarissimo fenomeno ottico che si presenta molto raramente, in particolari condizioni atmosferiche, quando si cammina in montagna.

Tale fenomeno si manifesta attraverso l’apparizione di una grande sagoma indefinita e nera, che altro non è che l’ombra dell’osservatore, circondata da un’aureola simile all’arcobaleno. Spesso la sua apparizione stupisce così tanto l’osservatore, tanto da condurlo in un’esperienza mistica.

Perché è così raro osservarlo?

Il fenomeno è raro e difficilmente osservabile perché si verifica solo quando il sole rimane piuttosto basso, alle spalle dell’osservatore. Al contempo quest’ultimo deve trovarsi al limite superiore di uno strato di nuvole, sovrastate dal cielo limpido e sereno.

Solo così il sole può proiettare l’ombra ingrandita dell’osservatore contro il tappeto bianco di nubi. L’ingrandimento dell’ombra che l’osservatore percepisce è un’illusione causata dal fatto che la superficie delle nuvole relativamente vicine viene giudicata alla stessa distanza degli oggetti al suolo visibili negli squarci tra le nubi, in realtà molto più lontani.

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Si ringrazia Giuseppe Parisi per il bellissimo quanto raro scatto fatto dal monte Kalfa

Prima apparizione documentata sui Peloritani

Fino ad oggi nessuno era riuscito a catturare l’immagine di questo fenomeno sui monti Peloritani. Solo qualche giorno, Giuseppe Parisi, durante un’escursione sul monte Kalfa, la montagna che sovrasta l’abitato di Roccafiorita, nella zona ionica del messinese, è riuscito a immortalare il fenomeno, dalla vetta di questo rilievo.

In quel momento, sulla cima del Kalfa, c’erano tutte le condizioni meteorologiche ideali per l’apparizione del fenomeno, con uno strato di nuvole basse, il cui limite superiore lambiva il crinale della montagna. Mentre al di sopra di questo strato di nuvole era presente il cielo sereno.

Stessa dinamica degli arcobaleni

Il fenomeno della “Gloria” o “spettro di Brocken” si forma seguendo le stesse dinamiche con si formano gli arcobaleni. Difatti è frutto della diffrazione della luce solare ad opera delle gocce d’acqua.

L’unica differenza risiede nella diversa dimensione delle gocce d’acqua. Nell’arcobaleno le gocce d’acqua prodotte dalla pioggia hanno, naturalmente, dimensioni più grandi rispetto alle goccioline d’acqua presenti all’interno di una nuvola bassa (poco spessa), come nel caso della “Gloria”.

fenomeno ottico
Il fenomeno dello “spettro di Brocken” nel momento di massima apparizione

La dimensione angolare è molto inferiore a quella di un normale arcobaleno, compresa tra 5° e 20° a seconda della dimensione delle goccioline. I colori risultano più saturi quanto più grandi sono le gocce d’acqua mentre con le gocce piccole i colori tendono a svanire e si avvicinano al bianco. Ciò spiega le notevoli differenze cromatiche fra un arcobaleno e lo “spettro di Brocken”.

Origine del nome

Il nome di questo particolare effetto ottico deriva dal monte Brocken, alto 1141 metri, la più alta vetta della catena dell’Harz, nella Germania settentrionale, dove il fenomeno è stato osservato più volte in quanto la zona è particolarmente nebbiosa.

Lo spettro è osservabile solo in quota, in alta montagna, in presenza di nuvole basse (strati, stratocumuli) a ridosso dei crinali. Ancora più spesso si osserva in volo, quando un aereo si muove al di sopra delle nuvole proiettando su di esse la propria ombra, circondata anche in questo caso dall’arcobaleno circolare.

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