Il ricorso, "no alla soppressione delle sezioni provinciali delle Soprintendenze"

Il ricorso, “no alla soppressione delle sezioni provinciali delle Soprintendenze”

Marco Olivieri

Il ricorso, “no alla soppressione delle sezioni provinciali delle Soprintendenze”

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giovedì 27 Ottobre 2022 - 21:00

La Confederazione Italiana Archeologi e l’associazione "Memoria e Futuro" lo hanno depositato al Consiglio di giustizia amministrativa

“No alla rimodulazione dei dipartimenti regionali, sopprimendo le sezioni scientifiche delle Soprintendenze provinciali ai beni culturali e ambientali, ai musei e parchi archeologici. Le sezioni archeologica, architettonica, ambientale, bibliografica e storico artistica vanno ripristinate”.
La Confederazione Italiana Archeologi (Cia) e l’associazione “Memoria e Futuro” hanno depositato
presso il Consiglio di giustizia amministrativa un ricorso straordinario al presidente della
Regione Siciliana con il quale chiedono l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del
decreto di riorganizzazione con cui la Giunta Musumeci aveva avviato questo cambiamento nella grestione del patrimonio culturale.

Per ogni Soprintendenza, eliminando le sezioni scientifiche, pur previste dalla legislazione regionale innovativa del 1977 e del 1980, non ci si potrebbe avvalere delle funzioni di tutela e valorizzazione del patrimonio culturali di esperti del settore, secondo i promotori del ricorso.

“Cambiamo la gestione in linea con il rispetto dell’autonomia siciliana”


Ecco la posizione delle associazioni: “Ancora una volta come l’autonomia siciliana viene utilizzata per demolire il principio costituzionale di tutela del paesaggio e del patrimonio storico artistico della nazione. L’assetto istituzionale multidisciplinare degli Istituti regionali di tutela non può infatti essere modificato attraverso atti amministrativi, in quanto discende dalle leggi regionali tuttora vigenti che prevedono l’esistenza di cinque distinte sezioni disciplinari all’interno delle Soprintendenze siciliane.
Aggiungono i promotori: “Come abbiamo ribadito più volte nella nostra azione degli ultimi anni, insieme con Memoria e Futuro e le associazioni nazionali Italia Nostra e Ranuccio Bianchi Bandinelli, in Sicilia deve essere ripristinata la legittimità del sistema di tutela e assicurato il rispetto delle specifiche competenze professionali dei beni culturali presenti nei ruoli della Regione”.
“Le professionalità differenti e specifiche – evidenzia Enrico Giannitrapani, presidente di Cia Sicilia
– garantiscono la promozione e la conservazione del nostro patrimonio culturale nel pieno rispetto dei
principi costituzionali, che deve essere sempre assicurato dal corretto esercizio della nostra autonomia
regionale”.
“Ci auguriamo quindi – conclude Giannitrapani – che il nostro ricorso venga accolto e si possa
ristabilire a nostro avviso la corretta gerarchia legislativa per garantire al meglio la conservazione, la fruizione e la valorizzazione dei nostri beni culturali tramite l’impiego corretto dei professionisti competenti, con anni di formazione alle spalle, di cui la nostra Regione dispone”.

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