Il sorriso della Gioconda studiato da una scienziata messinese

Il sorriso della Gioconda studiato da una scienziata messinese

Pierluigi Siclari

Il sorriso della Gioconda studiato da una scienziata messinese

martedì 07 Maggio 2019 - 08:00

Non si ritiene un “cervello in fuga” la dottoressa Lucia Ricciardi, neurologa messinese di trentotto anni, protagonista di uno studio sulla Gioconda, celebre dipinto di Leonardo Da Vinci, che ha avuto di recente grande risonanza mediatica: “Mi sono laureata e specializzata presso l’ateneo messinese, e già durante la specializzazione ho trascorso dei periodi a Roma e New York. Per il dottorato mi sono spostata a Londra, per poi restare a lavorare presso la St. George University, dove mi occupo principalmente di emozioni facciali e di espressività facciale, sia in soggetti sani che affetti dalla malattia di Parkinson o da altri disturbi del movimento. Nel mio caso lavorare all’estero è stata una scelta, non una costrizione, perché ho ricevuto diverse proposte anche dall’Italia, ma a Londra mi ero trovata molto bene durante il dottorato così ho deciso, almeno momentaneamente, di rimanere qui”.

La Gioconda è probabilmente l’opera più citata di sempre, è infatti comparsa in film, romanzi, fumetti e addirittura striscioni da stadio (qualcuno si ricorderà lo stendardo con scritto E adesso ridateci la Gioconda esibito dopo la vittoria dell’Italia sulla Francia in occasione della Coppa del Mondo di calcio del 2006). Merito della fama del quadro va ai numerosi misteri che lo circondano, buona parte dei quali legati proprio all’espressione enigmatica che Leonardo ha regalato alla figura ritratta (Lisa Gherardini, cioè Monna Lisa, secondo l’opinione maggioritaria, anche se altre teorie identificano nel soggetto del dipinto Caterina Sforza, o Isabella d’Aragona, o la madre di Leonardo, o l’artista stesso). La dottoressa Ricciardi si è ritrovata a studiare la Gioconda quasi per caso: Durante un convegno, parlando di una teoria neuropsicologica sulla simmetria facciale, ho mostrato proprio un’immagine della Gioconda, e poco dopo, insieme ai colleghi Luca Marsili dell’Università di Cincinnati, in Ohio, e Matteo Bologna dell’Università La Sapienza di Roma, abbiamo pensato di studiarne il volto proponendo la ricerca alla rivista “Cortex”, che gode di grande prestigio nel settore delle neuroscienze. L’editor ha apprezzato la proposta, sia perché siamo nel cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, sia per le tecniche utilizzate per lo studio”.

Utilizzando lo studio dei volti chimerici abbiamo suddiviso la faccia della Gioconda in due metà”, spiega la dottoressa Ricciardi, “Permettendo a un campione composto da quarantadue osservatori di concentrarsi sulle ricostruzioni ottenute rispettivamente dalle due metà destre e dalle due metà sinistre. Quasi l’unanimità (trentanove osservatori su quarantadue) ha riscontrato un’espressione di felicità nella metà sinistra, e neutralità, o addirittura tristezza, in quella destra. Possiamo affermare quindi che il sorriso è asimmetrico, e a questo riguardo bisogna tenere a mente due cose: i neuroscienziati Duchenne e Ekman hanno già dimostrato come i sorrisi sinceri siano simmetrici, mentre al contrario i sorrisi asimmetrici sono forzati, tipici delle persone che mentono; a ciò si aggiunge che Leonardo, già cinquecento anni fa, conosceva perfettamente il funzionamento dei muscoli della faccia, e quindi ha scelto volontariamente di riprodurre un sorriso di questo tipo”.

La Gioconda con in evidenza i particolari analizzati dallo studio

Per arrivare alla pubblicazione su “Cortex” gli scienziati hanno dovuto effettuare diversi esperimenti: “Trattandosi di una rivista molto seria richiede numerosi approfondimenti, che ci hanno impegnato per circa un anno. È stata una bella esperienza, che mi ha portato anche fuori dal mio consueto campo di lavoro. Siamo stati supportati da esperti di Storia dell’Arte, che ci hanno fornito importante materiale di studio. Naturalmente avevo già letto o sentito parlare di alcuni misteri legati alla Gioconda, ma non conoscevo tutte le teorie relative. Sono particolarmente colpita dai simboli negli occhi (la presenza, nell’occhio destro per chi guarda, di un monogramma che secondo alcuni rappresenta “LV”, per altri “CE” o una “B”, mentre altri ancora ci vedono dei numeri) e dal ponte sullo sfondo. Ma soprattutto ciò che colpisce è la genialità di Leonardo: non sapremo mai le sue reali motivazioni, ma è certo che abbia disseminato con maestria numerosi indizi o segnali nel dipinto, e in effetti noi ancora oggi li studiamo”.

Pur rimanendo naturalmente impegnata a fondo con la sua attività con i pazienti, la dottoressa Ricciardi non esclude in futuro altri sconfinamenti nel mondo dell’Arte: “Come dicevo è stata una bella esperienza, amo molto collaborare con colleghi di altre discipline. Penso soprattutto alla Neuro-estetica, che si basa sullo studio di come i pittori vedono i soggetti e della postura di questi ultimi. Se pensiamo a quanto oggi siano diffusi i selfie, possiamo immaginare quanta materia di studio ci sia in materia di espressività facciale”.

“Non escludiamo di tornare in patria, sia io che mio marito abbiamo ricevuto offerte di lavoro in Italia” aggiunge la dottoressa Ricciardi, sposata con un accademico, a sua volta messinese, conosciuto proprio a Londra, “Il fatto è che a Londra si sta bene, soprattutto appunto dal punto di vista lavorativo, ma entrambi amiamo molto l’Italia, e desideriamo che nostra figlia, che oggi ha otto settimane, cresca sentendosi italiana”.

Un commento

  1. sei arrivata in alto cara Lucia…… ho sempre creduto che ci saresti riuscita

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007