"Il torrente Savoca è una bomba", Comune di S. Teresa ricorre al Tar per riavere 2, 8 mln

“Il torrente Savoca è una bomba”, Comune di S. Teresa ricorre al Tar per riavere 2, 8 mln

Carmelo Caspanello

“Il torrente Savoca è una bomba”, Comune di S. Teresa ricorre al Tar per riavere 2, 8 mln

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venerdì 11 Ottobre 2019 - 10:42

Il sindaco: "La delibera del governo regionale è illegittima sotto diversi profili. La mia comunità non può più attendere”.

S. TERESA – Il sindaco Danilo Lo Giudice ha deciso di ricorrere al Tar per impugnare la delibera dell’8 agosto scorso “per consentire alla comunità di riavere i 2 milioni e 850mila euro per il torrente Savoca. Ed anche i 9 milioni per il progetto di difesa e salvaguarda della costa. Anche queste somme inspiegabilmente stralciate e ridotte a 900mila euro. Senza alcuna motivazione concreta e con un progetto che giace sempre da maggio 2018 presso la struttura commissariale”.

Ad avviso del primo cittadino di S. Teresa, nonché deputato regionale, “la delibera del governo regionale è illegittima sotto diversi profili”.

Lo Giudice va oltre: “Il torrente Savoca è una bomba ad orologeria, e non è un modo di dire. L’ho detto e lo ripeterò fino alla noia. Il 28 maggio 2018 il Comune di Santa Teresa di Riva ha trasmesso alla struttura commissariale per il dissesto idrogeologico il progetto definitivo a seguito di conferenza dei servizi per l’acquisizione di tutti i pareri. Ebbene, soltanto il mese scorso sono state avviate le procedure di gara per la redazione del progetto esecutivo da parte della struttura commissariale, a dimostrazione de fatto che il comune non poteva e non doveva fare più nulla”.

Lo Giudice aveva anche chiesto, a fine luglio “che si procedesse ad un appalto integrato che avrebbe consentito di accelerare i tempi, e di individuare subito un contraente per l’esecuzione dei lavori, ma non sono stato ascoltato”.

Al di là di questo, il problema reale è uno solo: “Ad oggi – chiosa il sindaco – non ci sono più i soldi per poter fare l’intervento in quanto i 2 milioni e 850 mila euro che ci erano stati assegnati con i fondi del Patto per il sud sono stati rimodulati con delibera di Giunta regionale dell’8 agosto 2019, su proposta del commissario Croce, e ne sono rimasti poco meno di 200 mila euro. Tra qualche mese quindi avremo un bel progetto, ma non ci saranno le somme per poter dare inizio ai lavori.

Attendevo di parlare con il presidente Musumeci per informalo di questa situazione paradossale – incalza Lo Giudice – ma i molteplici impegni e le tante emergenze che quotidianamente deve affrontare non gli hanno consentito di poterci vedere. La struttura commissariale è nata per accelerare i tempi. A questo punto viene da chiedersi perché non possano essere i Comuni attuatori delle risorse a loro assegnate per fare i progetti e appaltare i lavori?

La mia comunità non può più attendere – conclude Lo Giudice – il pericolo è dietro l’angolo”.

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