Corruzione: "L'esempio positivo deve venire dalla classe dirigente"

Corruzione: “L’esempio positivo deve venire dalla classe dirigente”

Emanuele Ferrara

Corruzione: “L’esempio positivo deve venire dalla classe dirigente”

lunedì 25 Giugno 2012 - 13:59

Il signor Ferrara, lettore di Tempostretto, torna sul tema della corruzione dilagante che sta avvelenando il sistema e contro la quale c'è una sola soluzione: puntare sui giovani ed espellere i corrotti dai partiti.

il caso Lusi ed i vari casi di corruzione che stanno interessando alcuni esponenti della politica nazionale, non possono più essere negati nè sottaciuti. La democrazia si difende, si sostiene e si rafforza con una grande tensione morale. La corruzione è stata sempre nemica della democrazia, e offende la coscienza dei cittadini onesti. Diceva Pertini: ” L’esempio deve essere dato dalla classe dirigente. Si colpiscano i colpevoli di corruzione, senza pietismi e senza solidarietà di amicizia o di partito. Perchè quella solidarietà sarebbe vera complicità. La politica deve essere fatta con disinteresse ed onestà”. Parole come pietre!
Il punto centrale è che oggi i partiti hanno occupato lo Stato e tutte le istituzioni a partire dai governi che si sono succeduti dal dopo guerra in poi. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali e via dicendo. Un credito bancario viene concesso se procura vantaggi di clientela, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi. La situazione del paese è drammatica! Ci sono troppe persone che entrano nei partiti per soddisfare le loro ambizioni e non per convinzione ideale o morale. E fin quando i partiti non avranno il coraggio di espellere i corrotti, non saranno più credibili sul piano della moralità. Il narcisismo sfrenato
della quasi totalità dei politici che ci rappresentano e la loro totale incapacità di lavorare ad un progetto politico che prescinda dall’io, hanno portato questo paese a privilegiare gli interessi personali dei singoli
sugli interessi generali dei cittadini. La politica ha prodotto in tutti questi anni una sorta di distrubuzioni di incarichi e mansioni, danneggiando e penalizzando enormenente il merito e le competenze. Ma che futuro potrà mai avere un paese dove la politica, senza la giusta conoscenza, occupa quei posti che spetterebbero di diritto alle giovani generazioni? In base a quale principio un politico percepisce uno stipendio di venti o addirittura trenta volte superiore a quello di un operaio? Come risponde la politica a questi interrogativi? Resto pertanto convinto che nella società odierna, qualsiasi soggetto che decida di dedicarsi alla risoluzione dei gravi problemi che affliggono la nostra società, dovrà promuovere la politica come servizio, offerto ai cittadini, con un impegno pubblico e disinteressato, al servizio della collettività, senza alcun fine di lucro. Solo con questi presupposti potrà essere riconquistata la fiducia dei cittadini. Ora è arrivato il momento di dire basta! La politica dovrà tornare ad essere l’opportunità di riscatto per un paese come il nostro malato di opportunismo e di sete di potere fine a se stesso. E’ per questo motivo che bisognerà investire sui giovani e in tutti coloro i quali credono che la casa comune vada affidata nelle mani di gente che hanno una storia personale limpida e trasparente. Ne abbiamo tutti un grande bisogno. Un saluto da

Emanuele Ferrara

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