La salma di Giacomo Ricciardi è ancora in Marocco. L'appello al sindaco

La salma di Giacomo Ricciardi è ancora in Marocco. L’appello al sindaco

La salma di Giacomo Ricciardi è ancora in Marocco. L’appello al sindaco

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martedì 27 Maggio 2014 - 08:45

Il consigliere comunale Libero Gioveni scrive al sindaco Renato Accorinti in merito alla triste vicenda di Giacomo Ricciardi, il nostro concittadino morto improvvisamente in Marocco e la cui salma da ben 2 mesi non riesce a tornare nella sua città natale per l'impossibilità economica della giovane vedova Fatima. La richiesta è quella di donare parte dello stipendio mensile da primo cittadino per il rimpatrio

Giacomo Ricciardi era un nostro concittadino, deceduto improvvisamente in Marocco pochi giorni dopo la morte del suocero. Fatima, la giovane vedova marocchina che non riesce comprensibilmente a darsi pace per l’impossibilità economica di poter portare la salma del marito nella sua città, aveva ricevuto, dopo non poche peripezie, delle precise rassicurazioni dal Dipartimento servizi sociali sull’iter amministrativo (quasi concluso) finalizzato all’emissione del bonifico di 3400 euro al Consolato marocchino, corrispondente al costo per il trasporto della salma di Giacomo da Casablanca a Catania. Dopo, però, la relazione della Corte dei Conti giunta come una “doccia fredda” che ha di fatto impedito ai vari Dipartimenti di effettuare spese “non previste per legge”, l’iter si è chiaramente bloccato perché i rispettivi Dirigenti dei Dipartimenti Ragioneria e Servizi sociali non possono non tenere conto, purtroppo, delle prescrizioni della Magistratura contabile. Del caso, è stato informato anche il Ministero degli Esteri.

Sulla vicenda, interviene il consigliere comunale Libero Gioveni, che si rivolge direttamente al sindaco Renato Accorinti: “Non posso non pensare a quanto dichiarasti pubblicamente in campagna elettorale: dare in beneficenza la parte dell’indennità da Sindaco eccedente rispetto a quella da insegnante. Lungi da me il volerti fare i conti in tasca visto che è trascorso quasi un anno dal tuo insediamento, oppure “obbligarti” a rispettare un impegno elettorale”.

La richiesta è quella di destinare parte di questi soldi allo scopo. “Il cambio culturale che tanto professi – conclude Gioveni – forse è anche questo. Giacomo ha il diritto di riposare nella sua terra natia e la sua giovane vedova ha il diritto di piangere davanti al suo capezzale. Confidiamo in te”.

6 commenti

  1. Gioveni, Gioveni, renatino no ha rinunciato nemmeno ad un centesimo, così come non ha rinunciato alla Alfa 156 che fu di Buzzanca, così come non ha rinunciato allo stipendio di maestro di ginnastica in aspettativa.
    Ma ancora credi alle sue affermazioni?
    Ormai è passato quasi un anno dalla sciagurata scelta degli elettori messinesi, dovresti conoscerlo!!!!!!!!!!!!!!!!!
    George

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  2. Gioveni, Gioveni, renatino no ha rinunciato nemmeno ad un centesimo, così come non ha rinunciato alla Alfa 156 che fu di Buzzanca, così come non ha rinunciato allo stipendio di maestro di ginnastica in aspettativa.
    Ma ancora credi alle sue affermazioni?
    Ormai è passato quasi un anno dalla sciagurata scelta degli elettori messinesi, dovresti conoscerlo!!!!!!!!!!!!!!!!!
    George

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  3. acorinti ha una buona occasione per farsi rispettare dai suoi cittadini, che vengono prima degli altri

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  4. acorinti ha una buona occasione per farsi rispettare dai suoi cittadini, che vengono prima degli altri

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  5. messinarinasci 27 Maggio 2014 13:40

    Buzzanca non girava in alfa ma non appena si insediò fece comprare un Audi A6 nuova di zecca, ben più costosa di un’alfa 156. Tanto per conoscenza durante l’aspettativa non si percepisce stipendio.

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  6. messinarinasci 27 Maggio 2014 13:40

    Buzzanca non girava in alfa ma non appena si insediò fece comprare un Audi A6 nuova di zecca, ben più costosa di un’alfa 156. Tanto per conoscenza durante l’aspettativa non si percepisce stipendio.

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