Formazione, i lavoratori dell'Aram saranno trasferiti al Ciapi di Priolo

Formazione, i lavoratori dell’Aram saranno trasferiti al Ciapi di Priolo

Rosaria Brancato

Formazione, i lavoratori dell’Aram saranno trasferiti al Ciapi di Priolo

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mercoledì 11 Settembre 2013 - 14:11

I dipendenti dell'Aram saranno trasferiti al Ciapi di Palermo con un contratto a tempo determinato di un anno. Per quel che riguarda gli stipendi pregressi l'unica soluzione resta il ricorso alle vie legali. E' quanto emerso dalla seduta di Commissione Ars alla formazione "l'aspetto più rilevante è che adesso c'è un albo regionale con 7.700 lavoratori cui fare riferimento" spiega il presidente Marcello Greco.

Avviato il percorso che porterà al trasferimento dei dipendenti delle sedi siciliane dell’Aram nel Ciapi di Priolo. E’ l’aspetto più rilevante della seduta della Commissione Ars formazione e lavoro alla presenza del Presidente Marcello Greco, dell’assessore regionale alla formazione Nelli Scilabra, della dirigente del Dipartimento Anna Corsello e dei rappresentanti dei lavoratori.

“L’assessore Scilabra ha garantito il suo impegno per procedere speditamente al trasferimento dei lavoratori dell’Aram al Ciapi di Priolo- spiega il presidente della Commissione Marcello Greco- ma tecnicamente non potrà avvenire prima di fine mese. Si tratta di una soluzione temporanea, perché saranno contratti a tempo determinato per un anno, tempo necessario per una riforma del sistema. I dipendenti non dovranno trasferirsi, ma potranno ultimare i progetti in corso nelle sedi di competenza. Non è un percorso semplice né scontato, anche perché l’Aram non è un Ente della Regione, ma un privato. Vediamo adesso i passi successivi che farà concretamente la giunta regionale”.

Un altro aspetto affrontato nel corso della riunione è quello relativo agli stipendi arretrati (dai 18 ai 20), per i quali non sembra esserci più altra scelta che la via legale con i decreti ingiuntivi. I lavoratori con ogni probabilità procederanno contro l’Aram prevedendo anche il pignoramento conto terzi.

“Sono fiducioso, è la prima volta che la Regione si fa carico di lavoratori di un ente privato- prosegue Greco- La via dell’assunzione a tempo indeterminato non è percorribile. Un altro aspetto positivo è che da ieri la Regione ha un albo dei lavoratori della formazione e ne risultano più di 7.700. D’ora in poi è da quell’albo che si dovrà fare riferimento”.

Gli esclusi dall’albo hanno tempo fino a fine mese per presentare ricorso. Presenti alla seduta di commissione i rappresentanti dei lavoratori dell’Aram in Sicilia che aspettano di vedere fatti prima di esprimersi anche se il trasferimento al Ciapi di Priolo (nel quale confluiranno anche i dipendenti Ial, Ancol, Lumen) è già un passo rispetto all’assoluta mancanza di certezze che si aveva fino ad agosto.

“Personalmente ho qualche perplessità- spiega Tanino Caliò, ex consigliere comunale e dipendente dell’Aram- sia sui tempi di attuazione che sul contratto di un solo anno. Stiamo parlando di famiglie con difficoltà economiche inimmaginabili, che reclamano fino a 20 mesi di stipendio. Per quel che riguarda gli emolumenti del 2013 la Regione pare se ne voglia fare carico. Ma per farlo occorre un commissario dell’Ente. Per questo ci siamo rivolti al prefetto e al tribunale. All’Aram di Messina manca un interlocutore, chiediamo un commissariamento come avvenuto in altre sedi. Temiamo però che l’obiettivo della giunta Crocetta sia quello di scompaginare il sistema legato alla legge 24 per farne uno a sua immagine e somiglianza”.

Dopo il capitolo Enti di formazione oggi è stata la volta dei lavoratori degli Sportelli multifunzionali ed anche per questi l’assessore Scilabra ha proposto il trasferimento dopo una proroga di tre mesi. L’intero settore della Formazione è in rivolta ed a Palermo continuano i sit-in dei dipendenti sia per quel che riguarda i pregressi che per il futuro dei singoli Enti, colpiti da inchieste, accertamenti della Corte dei Conti o revoche degli accreditamenti.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. certo… continuiamo a proteggere tutte queste persone assunte non si sa con quali meriti per chiamata diretta…

    in nome della salvaguardia di alcune famiglie calpestiamo i diritti di tutti quelli che non hanno neppure avuto la possibilità di concorrere ad occupare un posto di lavoro…

    davvero bravi… bravissimi.

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  2. Che dire…
    7.700 nuovi precari da tenere in caldo anno per anno…elezione dopo,elezione….ma scusate se non vi sono concorsi e non vi è’ niente da formare e non ci sono posti di lavoro ma che proposta bislacca sarebbe? Quelli che hanno insegnato nella formazione con laurea in tasca sono sicuramente tanto preparati che il mercato ( quello vero e competitivo) delle professioni li vedrà protagonisti avranno modo di dimostrare che i giovani da loro formati erano in buone mani…mani competenti…o no?

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  3. Come volevasi dimostrate, Crocetta e i suoi stanno tentando di prendersi il bacino elettorale di Genovese.
    il “rinnovamento” va avanti.

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  4. giuseppe cannavò 11 Settembre 2013 21:55

    Ho una semplice curiosità a cui spero che qualcuno risponda. Vedo che i dipendenti degli enti interessati da questo chiamiamolo dissesto hanno maturato tra i diciotto e i venti stipendi arretrati. Ma come mai non hanno reclamato a gran voce prima i loro diritti quando gli stipendi erano magari quattordici o quindici? In fondo sono privati potevano farla prima la loro rimostranza. Adesso non vorrei che il pubblico debba farsi carico di sanare e aiutare anche cose che con il pubblico non c’entrano.

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  5. giuseppe cannavò 11 Settembre 2013 21:55

    Ho una semplice curiosità a cui spero che qualcuno risponda. Vedo che i dipendenti degli enti interessati da questo chiamiamolo dissesto hanno maturato tra i diciotto e i venti stipendi arretrati. Ma come mai non hanno reclamato a gran voce prima i loro diritti quando gli stipendi erano magari quattordici o quindici? In fondo sono privati potevano farla prima la loro rimostranza. Adesso non vorrei che il pubblico debba farsi carico di sanare e aiutare anche cose che con il pubblico non c’entrano.

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  6. sono nauseato.

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