Avviata la scerbatura della strada Portella-S.Michele: due operatori per ripulire 3 km di giungla

La parola è stata mantenuta. Gli interventi di scerbatura promessi lungo la disastrata arteria comunale San Michela-Portella Castanea, sono cominciati ieri. Come si ricorderà, a inizio settimana, precisamente lunedì (vedi articolo correlato) il sindaco Buzzanca, nel Salone delle Bandiere, davanti a una folta platea di giornalisti, consiglieri (di quartiere e comunali) ma soprattutto di cittadini, aveva dichiarato: «Ci diamo tre giorni di tempo da giovedì (ieri, ndr) a sabato, per effettuare gli interventi di scerbatura nei tre km di strada che collegano la città ai villaggi collinari». A occuparsi delle operazioni, che poco hanno a che vedere con la ben più semplice pulizia di un’aiuola, di uno spartitraffico o di una scalinata, il personale dell’Ato3: ad assumersi l’ “onere”, sollecitato dal primo cittadino che in occasione dell’assemblea lo ha convocato nel Salone delle Bandiere, il commissario liquidatore Antonio Ruggeri.

Peccato però che “il personale” della società d’ambito, per le specifiche competenze di scerbatura, sia costituito da solo due unità. Due operatori a cui spetta il compito, di ripulire,
in tre giorni, oltre tre chilometri di strada dove la vegetazione, a causa del perdurante stato di trascuratezza, somiglia più a quella di una giungla che non a quella di un’arteria extra-urbana. Fino a ieri, peraltro, come testimoniato da alcuni cittadini e consiglieri di quartiere presenti sul posto, di operatore Ato3 ne è stato visto uno solo, affiancato da due volenterose signore incaricate di riempire con le erbe tagliate via i grandi sacchi neri che, badate bene però, poi devono essere raccolti da Messinambiente. Il bilancio della giornata di non fa certo sperare per il meglio: all’incirca 30 i metri di strada “puliti” dalle erbacce. 30 metri, su 3 km da terminate in tre giorni.

E tuttavia, ci sforziamo di volere essere fiduciosi, nella speranza che superando gli angusti confini delle competenze e dei ruoli, si operi e si intervenga solo nell’interesse dei cittadini, mettendo da parte problemi di qualsiasi altra natura. Dopo tutto, basta percorrerli quei “maledetti” chilometri di per capire come il buonsenso debba prevalere sul resto. La strada risulta infatti essere ai limiti della percorribilità, con un serio rischio per la pubblica incolumità dei cittadini. Discorso analogo per le frane che costellano la carreggiata, con cumuli di terra ammonticchiati qui e lì, che giorno dopo giorno crescono alimentati da altro fango e terriccio che scivolano giù dal versante collinare ridotto in pessime condizioni, sia a causa dell’irruento passaggio dei cinghiali, che del naturale scivolamenti del pendio non trattenuto da alcun riforzo protettivo. Oggi però dovrebbero finalmente essere avviati gli interventi di rimozione da parte di una squadra della Protezione Civile Comunale, coordinata dall’ing. Aiello, che consentiranno di rimuovere dalla carreggiata una buona quantità di detriti.

Gli abitanti dei villaggi collinare attendono con pazienza i risultati sperati, con l’augurio però che tale tolleranza sia ripagata nel modo giusto e non solo con pubbliche dichiarazioni d’intenti che finiscono spesso col lasciare il tempo che trovano. E’ tempo dell’arrosto e non più del fumo. (ELENA DE PASQUALE)