Oggi pomeriggio la Biblioteca regionale di Messina ha dedicato un appuntamento del Maggio dei libri all'autore e conduttore radiofonico, recentemente scomparso
MESSINA – “Ci sono persone che ti entrano nel cuore senza un motivo, senza una ragione… ci son persone che ti prendono l’anima e l’abbracciano con uno sguardo o con una parola… lì rimangono per sempre impresse qualunque cosa accada sai che non potrai fare a meno di amarle!”(Shan Sa). Questa citazione è stata utilizzata dalla Biblioteca regionale di Messina per ricordare Giuseppe Carrisi, giornalista Rai, scrittore, drammaturgo, conduttore radiofonico, messinese d’adozione, morto all’improvviso nel mese di aprile.
Così ancora la Biblioteca regionale “Già ospite in Biblioteca nel 2021 e nel 2022, ancora una volta sarebbe stato con noi – come lo stesso aveva confermato – per la presentazione della Sua ultima fatica letteraria, se un destino atroce non l’avesse strappato alla vita l’11 aprile 2025, per un infarto fulminante, lasciandoci attoniti e amareggiati con un vuoto incolmabile. Per condividere con i familiari e gli amici presenti i preziosi ricordi sulla sua luminosa figura, il 23 maggio 2025, alle ore 17:30, presso la Sala Lettura d’Istituto, si chiude, con il quarto appuntamento, il palinsesto “La Biblioteca quale rifugio di riflessione e crescita”, ideato in occasione della Campagna Nazionale “Il Maggio dei Libri”, promossa dal “Cepell”, per “Intelle(g)o… dunque sono”, con lettura e disamina approfondita di brani da parte del personale di Istituto, tratti da “Sacro intrigo” , Affiori editore 2025, un thriller sullo sfondo di vicende oscure intorno agli apparati ecclesiastici che indaga su una serie di furti di documentazioni dagli Archivi vaticani della Curia Romana, testo che, unitamente agli altri, costituirà importante Sua eredità di impegno umano e civile”.
Chi era Giuseppe Carrisi
Giuseppe Carrisi si è occupato per anni delle problematiche dei Paesi in via di sviluppo, in particolare dell’Africa, e ha realizzato numerosi reportage da zone di guerra (Palestina, Sierra Leone, Uganda, Repubblica Democratica del Congo). Ha pubblicato il volume Kalami va alla guerra, dedicato al fenomeno dei bambini utilizzati nei conflitti armati, e sullo stesso argomento ha anche realizzato un film-documentario, dal titolo Kidogò, un bambino soldato, presentato al Giffoni Film Festival. È stato anche autore e regista del documentario Voci dal buio, che racconta storie di giovani affiliati alla camorra e di loro coetanei della Repubblica Democratica del Congo che vivono in condizioni di violenza e sfruttamento, e della docufiction Zarema e le altre, sulla realtà delle “vedove nere”, le ragazze kamikaze della Cecenia. Per la Newton Compton ha pubblicato Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e che nessuno ti ha mai raccontato (vincitore del Premio Fregene per la saggistica), Gioventù camorrista e La fabbrica delle prostitute.
