In Sicilia 338 incendi e 260 milioni di danni. Regione chiede stato di emergenza a Roma

In Sicilia 338 incendi e 260 milioni di danni. Regione chiede stato di emergenza a Roma

Redazione

In Sicilia 338 incendi e 260 milioni di danni. Regione chiede stato di emergenza a Roma

mercoledì 26 Luglio 2023 - 15:24

Sicilia in stato di crisi. Ancora un centinaio di evacuati e attivi una quarantina di roghi, in diminuzione

Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per gli incendi e l’eccezionale ondata di calore in Sicilia. La decisione è stata presa nel corso di una seduta straordinaria della giunta convocata appositamente dal presidente della Regione a Palazzo d’Orleans.

I danni

Secondo una primissima stima fatta dalla Protezione civile siciliana, i roghi che negli ultimi due giorni hanno devastato l’Isola, in oltre cento Comuni con picchi di 45-47 gradi, hanno causato oltre 60 milioni di euro di danni. A questi bisogna aggiungere gli oltre 200 milioni di euro, quantificati dagli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura, per l’eccezionale ondata di calore e gli altri danni, in fase di determinazione, per la distruzione di produzioni e strutture agricole a seguito degli incendi.

338 incendi

Secondo il rapporto elaborato dal Corpo forestale della Regione, i roghi in Sicilia sono stati 338. Incendi che hanno visto impiegati 4.585 uomini e donne tra personale in divisa e lavoratori forestali, con 748 mezzi antincendio utilizzati. Ventisei gli interventi di velivoli nazionali e 53 quelli degli elicotteri regionali, con oltre 1.300 lanci. Attualmente, la superficie boscata incendiata è di 693 ettari, quella non boscata di 3 mila ettari. Altre 18 mila operai sono stati messi in campo dal dipartimento dello Sviluppo rurale per la pulizia dei boschi e a presidio e supporto delle attività del Corpo forestale.

La Protezione civile regionale ha coordinato circa 800 volontari e 200 mezzi. Il Corpo dei vigili del fuoco, invece, è intervenuto in 650 incendi urbani e di interfaccia con quasi 2.500 uomini. Rilevante l’apporto delle 14 squadre aggiuntive dei pompieri attivate grazie all’accordo stipulato e finanziato dalla Regione.

Centinaia gli edifici distrutti o danneggiati, le infrastrutture e gli impianti di servizi generali (viari, elettrici, telefonici, fognari e di rifiuti). Migliaia le persone evacuate, anche solo precauzionalmente, di cui un centinaio non può rientrare nelle abitazioni e necessita di sistemazioni alternative.

Attualmente risultano ancora attivi una quarantina di roghi (l’80 per cento nei territori di Palermo, Catania e Messina), ma il dato è in progressiva diminuzione.

Foto di Ezio Cairoli

2 commenti

  1. Questi b***rdi piromani sono solo dei criminali che meriterebbero passare sulla propria pelle il male che hanno fatto! Non meritano alcuna pietà come il fuoco non ha pietà per case, persone ,animali e natura! Ma se ci fossero stati anche maggiori controlli,più organizzazione, più prevenzione e nei tempi giusti, moltissimi di questi incendi probabilmente non sarebbero mai nati!

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  2. Sono incendi di origine dolosa e organizzati in modo machiavellico… per essere più chiari hanno dato fuoco contemporaneamente in tutta la Sicilia e parte della Calabria.
    La prevenzione poteva aiutare, ma non risolve il problema senza un controllo mirato sul territorio.
    Comunque, se vogliono, li prendono tutti…e speriamo buttino le chiavi…

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