Chiesto rinvio a giudizio di tre tecnici comunali per i lavori sul lungomare di Scala Torregrotta

Chiesto rinvio a giudizio di tre tecnici comunali per i lavori sul lungomare di Scala Torregrotta

Chiesto rinvio a giudizio di tre tecnici comunali per i lavori sul lungomare di Scala Torregrotta

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giovedì 12 Luglio 2012 - 16:04

Tre richieste di rinvio a giudizio sono state avanzate dal sostituto procuratore Camillo Falvo nell'inchiesta sui lavori di ristrutturazione del lungomare di Scala Torregrotta. Davanti al gup dovranno presentarsi tre tecnici del comune tirrenico per rispondere di una serie di reati fra cui falso ideologico.

Il sostituto procuratore Camillo Falvo ha chiesto tre rinvii a giudizio nell’inchiesta sui lavori di rifacimento del lungomare Livatino di Scala Torregrotta. Il provvedimento ha raggiunto tre tecnici del Comune tirrenico: il geometra Domenico De Luca dell’Ufficio tecnico, Pietro Nastasi, dell’Area tecnica territorio e ambiente, ed il geometra Antonio Marchetta, anche lui dipendente dell’Ufficio tecnico. Le ipotesi di reato contestate sono falso del pubblico ufficiale, sia materiale che ideologico, deturpamento di bellezze naturali, e alcune violazioni di leggi urbanistiche e del codice della navigazione. L’inchiesta era scattata l’anno scorso dopo la presentazione di un esposto che segnalava delle irregolarità di carattere burocratico nell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione del lungomare Livatino. I Carabinieri di Fondachello Valdina acquisirono l’intera documentazione al Comune di Torregrotta e misero l’opera sotto sequestro. Il provvedimento fu però revocato dal gip Giovanni De Marco in quanto ormai non era più possibile proseguire l’intervento edilizio illecito. Fu, invece,confermato dallo stesso gip il profilo delle accuse.
Secondo l’accusa il Comune di Torregrotta avrebbe realizzato il lungomare pur non essendo in possesso delle autorizzazione degli enti proprietari del demanio marittimo e della Soprintendenza. Anastasi, De Luca e Marchetta “avrebbero falsamente attestato nel verbale di validazione del progetto di aver proceduto a tutte le verifiche tra le quali l’acquisizione di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge”. Circostanza poi non risultata dalle acquisizioni di atti da parte dei Carabinieri

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