Inchiesta sanità in Sicilia. Arrestati per corruzione un palermitano e un messinese

Inchiesta sanità in Sicilia. Arrestati per corruzione un palermitano e un messinese

Redazione

Inchiesta sanità in Sicilia. Arrestati per corruzione un palermitano e un messinese

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lunedì 12 Aprile 2021 - 09:44

Alessandro Caccioppo, 49 anni, di Messina, già rappresentante legale della Italy Emergenza Cooperativa Sociale, è indagato per corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio

Nuova inchiesta della magistratura sulla sanità siciliana. Il servizio trasporto dei pazienti all’interno del Policlinico di Palermo, affidato con un appalto alla Italy Emergenza, è finito sotto indagine dopo le denunce presentate dalla direzione del nosocomio.

Nel corso dell’operazione “Tutto in regola”, i finanzieri del comando provinciale e i carabinieri del Nas hanno eseguito un’ordinanza agli arresti domiciliari emessa del gip di Palermo nei confronti di Maurizio D’Angelo, 63 anni, di Palermo già segretario del dipartimento dei servizi centrali dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo e Alessandro Caccioppo, 49 anni, di Messina, già rappresentante legale della Italy Emergenza Cooperativa Sociale, indagati per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.

Con i due arrestati sono indagati per lo stesso reato altre tre persone. Con lo stesso provvedimento, il gip ha disposto il sequestro preventivo di 260 mila euro, ritenuti profitto della corruzione.

L’indagine avviata dai carabinieri del Nas di Palermo, su segnalazione dell’azienda ospedaliera, ha evidenziato gravi anomalie nella gestione del servizio di trasporto ammalati, appaltato alla Italy Emergenza nel 2012 e svoltosi sino al 2018, con una spesa preventivata di 4,5 milioni di euro. D’Angelo, pubblico funzionario, avrebbe attestato la conformità delle fatture rilasciate dalla società nonostante secondo le indagini fossero prive dei documenti e delle informazioni previste dal capitolato speciale d’appalto, con particolare riguardo all’indicazione specifica dei servizi resi e nonostante fossero stati addebitati all’ente pubblico costi del personale già compresi nelle prestazioni pagate. L’azienda avrebbe speso un costo maggiore di circa 3 milioni 367 mila euro (Ansa).

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