Lavorava in una società per conto di Terna l’operaio morto in cantiere. Aperta un'inchiesta

Lavorava in una società per conto di Terna l’operaio morto in cantiere. Aperta un’inchiesta

Veronica Crocitti

Lavorava in una società per conto di Terna l’operaio morto in cantiere. Aperta un’inchiesta

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martedì 25 Febbraio 2014 - 23:28

Stavano dismettendo un traliccio alto 20 mt quando lo stesso, per motivi ancora da accertare, ha ceduto portando con sè sia il 42enne Liberio Texeira, sia un collega 37enne. Texeira è morto sul colpo. Indagini affidate ai militari dell'Arma della Compagnia Messina Centro.

E’ stato il cedimento di un traliccio alto 20 mt a provocare la morte dell’operaio Liberio Antonio Manuel Texeira, quarantaduenne di origine portoghese, e il ferimento ad una gamba di un altro operaio, anch’egli portoghese, di trentasette anni.

Una mattinata di lavoro finita in tragedia quella nel cantiere di contrada Canicari, nella frazione Cavaliere di Saponara. Un episodio che ha sconvolto l’intero comune, in particolar modo per le dinamiche con cui si è verificato. Texeira e il compagno, infatti, si trovavano all’estremità del traliccio per effettuare dei lavori quando, intorno alle 12.30, lo stesso ha ceduto precipitando violentemente a terra. Un volo forzato quello dei due operai, che per Texeira è risultato fatale. Il quarantaduenne infatti è morto sul colpo, mentre il collega è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale di Milazzo dove i medici gli hanno refertato una frattura alla gamba.

Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della Compagnia Messina Centro a cui è affidato il compito di risalire alle cause stesse del cedimento del traliccio.

Entrambe le vittime facevano parte di una società composta da operai portoghesi, coordinati da un italiano del nord, il cui compito era quello di dismettere alcuni tralicci Enel per conto della società Terna, uno degli operatore leader nel settore della trasmissione dell’energia elettrica.

Durante l’arco dei lavori la corrente elettrica era stata staccata, considerando la pericolosità di lavorare su tralicci ad alta tensione. Precauzione, questa, che non ha comunque evitato la tragedia.

Il cantiere è stato sottoposto a sequestro e la Procura di Messina, nella persona del Pm Liliana Todaro, ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

Veronica Crocitti

Un commento

  1. “Entrambe le vittime facevano parte di una società composta da operai portoghesi, coordinati da un italiano del nord”

    QUESTI SONO GLI EFFETTI DELLA “DELOCALIZZAZIONE”
    Sfruttamento della manodopera, assenza di condizioni di sicurezza sul lavoro, MASSIMIZZARE I PROFITTI RIDUCENDO LE SPESE “superflue”.. come la sicurezza.

    Esempi ce ne sono ad iosa. I cinesi al confronto sono apprendisti stregoni e non hanno una pianificazione “intelligente” dello sfruttamento come i gruppi “leader”.

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