Intesa per via don Blasco. La Regione s’impegna a reperire i fondi

Intesa per via don Blasco. La Regione s’impegna a reperire i fondi

Marco Ipsale

Intesa per via don Blasco. La Regione s’impegna a reperire i fondi

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sabato 01 Giugno 2013 - 21:38

24 milioni il costo dell’opera già dotata di progetto esecutivo. 5 saranno cofinanziati dall’Autorità Portuale mentre la parte restante dovrà arrivare dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. I lavori dureranno un anno e mezzo ma prima bisognerà arrivare alla gara d’appalto. E potrebbe volerci molto tempo…

Speranza e moderato ottimismo. Sono i sentimenti che traspaiono dalla giornata odierna durante la quale è stato firmato il protocollo d’intesa per la riqualificazione e la valorizzazione urbanistica, economica e sociale della porzione di territorio che si estende dalla zona falcata allo svincolo di Tremestieri.

Prima che l’accordo si traduca in opere fruibili per la città passeranno anni, ma si tratta di un primo passo storico, visto che l’attesa, in questo senso, si prolungava da lungo tempo. 24 anni, se si considera la data dell’accordo di programma firmato tra il Comune di Messina e le Ferrovie dello Stato, per la realizzazione di nuove infrastrutture e l’organizzazione di un sistema integrato di trasporti e servizi.

L’attenzione, nell’immediato, è puntata sulla nuova strada di collegamento tra la via don Blasco e il viale Gazzi, il cui progetto esecutivo è già stato approvato ed è subito cantierabile. La prima incombenza da affrontare riguarda il reperimento dei finanziamenti per l’opera, il cui costo si aggira intorno ai 24 milioni di euro. Anche su questo fronte, però, sembra esserci unità d’intenti. L’Autorità Portuale fornirà un cofinanziamento nella misura di 5 milioni, mentre la Regione si è impegnata al finanziamento dei restanti 19 milioni tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, Po Fesr 2007-2013 e Programmazione 2014-2020. Non esistono, dunque, tempi certi per arrivare alla gara d’appalto. Il progetto prevede che la nuova strada si realizzi nell’arco di un anno e mezzo, ma prima bisognerà percorrere l’iter che condurrà all’inizio dei lavori, sperando che i tempi non si dilatino come invece, ad esempio, sta avvenendo per l’ampliamento del porto di Tremestieri, impantanato in balia dei ricorsi giudiziari.

Rfi ed Fs Sistemi Urbani cederanno le aree ferroviarie occorrenti per la costruzione della strada, lunga circa 4 km, dei quali 3 già esistenti e da riqualificare. Il prezzo della cessione delle aree e dei fabbricati, per una superficie complessiva stimata in circa 13mila metri quadri, è stato determinato in 1 milione e 450mila euro.

La storia del progetto è lunga. Dopo l’accordo del 1989, il preliminare dell’opera fu approvato il 2 aprile del 1993. Il 17 luglio 1996 la firma del preliminare d’intesa tra il Ministero, il Comune e le Ferrovie dello Stato. Il 24 ottobre 1997 l’approvazione del progetto definitivo e l’incarico per la progettazione esecutiva. Il 12 febbraio 1998 l’accettazione del gruppo Fs della vendita degli immobili per la costruzione della strada. Il 14 aprile 1999 l’autorizzazione al progetto da parte dell’assessorato Territorio ed Ambiente. Un lungo stop fino al 5 dicembre 2007, quando l’opera viene inserita nell’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri per fronteggiare l’emergenza traffico. Il 12 novembre 2008 la consegna del progetto esecutivo. Il 24 maggio 2010 l’approvazione del progetto da parte del Genio Civile. Il 15 settembre 2010 l’ok alla Valutazione d’Impatto Ambientale ed alla Valutazione Ambientale Strategica. Il 30 giugno 2012 l’approvazione definitiva del progetto da parte del commissario delegato all’emergenza traffico, l’ex sindaco Buzzanca.

Oggi la firma del protocollo d’intesa tra il Comune, rappresentato dal commissario Croce, la Regione, col presidente Crocetta, l’Autorità Portuale, col presidente De Simone, Rfi, col presidente Lo Bosco, e Fs Sistemi Urbani, con l’amministratore delegato Carlo De Vito.

Proprio il commissario Luigi Croce ha parlato di una giornata storica per la città, “perché finalmente, dopo 20 anni, si porta a compimento una progettazione importantissima per liberare in buona parte la città dal traffico veicolare, dal traffico pesante, dall’inquinamento acustico e ambientale. E si tratta anche di una spinta allo sviluppo per l’imprenditoria e le forze lavorative. Ringrazio tutti coloro che si sono spesi per arrivare a questo accordo, in particolare i funzionari comunali che sono stati bravissimi nella predisposizione di tutta l’attività propedeutica e le trattative che hanno portato alla stesura di questo documento”.

A conclusione dell’incontro, l’intervento del presidente della Regione, Rosario Crocetta che, partendo dalla via del mare, ha spaziato verso uno sviluppo generale della città di Messina, dall’utilizzo delle aree fieristiche, con un accenno bonario agli occupanti del Teatro in Fiera, sino all’alta velocità ferroviaria ed alla realizzazione di un aeroporto in provincia. “La via del mare – ha affermato – è stato uno dei primi argomenti trattati col sindaco Croce. Lo chiamo sindaco perché non si è limitato al ruolo di commissario ma ha operato per aiutare la città. Una città che ha tutte le possibilità per decollare, iniziando ad agire sulle infrastrutture. Dobbiamo investire molto su Messina e lo faremo. A partire dall’utilizzo di aree che non sono state adeguatamente sfruttate, come l’ex fiera. Da questo punto di vista, i ragazzi che hanno occupato il Teatro in Fiera hanno le loro ragioni e gli avevamo proposto altre soluzioni che non hanno accettato. Dev’essere chiaro che se una struttura è inagibile, non c’è commissario, prefetto, questore o presidente della Regione che possa risolvere il problema perché non si può politicamente dichiarare agibile ciò che è tecnicamente inagibile, anche a protezione di chi sta occupando la struttura. Discuteremo col nuovo sindaco per rimettere in moto l’economia, per attuare una riqualificazione sociale anche attraverso cooperative di giovani. Nella programmazione 2014-2019 vogliamo inserire la riqualificazione della città per reperire le risorse necessarie. L’accordo con le Ferrovie ci aiuta in tal senso. La città è inserita in un percorso virtuoso che porterà a dimezzare i tempi di percorrenza ferroviaria con Palermo e con l’aeroporto di Catania, perché Messina, per una singolare coincidenza che io non condivido, non ha un aeroporto. Dovremmo iniziare a lavorare anche su quest’aspetto inspiegabile. Probabilmente fa parte di mappature di potere più ampio, che sarebbe il momento di mettere in discussione”.

(Marco Ipsale)

4 commenti

  1. peccato ero impegnato, avevo pronto un bel sacco di pernacchie per crocetta.

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  2. dolcestilnuovo 2 Giugno 2013 07:44

    Parole… parole… parole… Tra un anno saremo ancora qui ad ascoltare altre promesse…. (in occasione della campagna elettorale per le Europee….) e ci racconteranno che i problemi che nel frattempo impediranno l’inizio dei lavori, saranno presto risolti… Tornerà Crocetta e ci dirà che il suo Governo sta dando risposte ecc… ecc… ecc… Anzi, si inventerà qualche altra opera megagalattica che porterà Messina sullo stesso piano di Barcellona… Singapore… Dubai…
    E noi continueremo a votare chi ha più fantasia… Adesso non ci accontentiamo più, dell’asino che vola, adesso, i nostri politici, vanno oltre….

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  3. Via del mare da Gazzi alla zona falcata. 24 milioni di euro sono spesi per la realizzazione della strada, (non per il miglioramento del territorio). Pertanto ben venga una nuova infrastruttura a Messina,(abbiamo ormai buttato quella del ponte),…ma la si utilizzi al meglio: una razionalizzazione potrebbe essere quella di spostare nel porto della “falce” gli approdi attualmente della rada san Francesco, accanto a quelli pubblici…togliendo il traffico dal centro città e da utilizzarsi per traghetti verso Villa lasciando invece l’ approdo di Tremestieri per traghetti verso Reggio(infatti verso Villa suppongo si moltiplichino per 4 i percorsi, i tempi e quindi le spese di gasolio per i traghetti..ed i biglietti.

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  4. anche per gli svincoli aveva firmato 25 anni fa. Qui a firmare e parlare sono bravissi, specialmente in campagna elettorale, il resto non importa

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