Beni Comuni, la cultura messinese chiede cittadinanza

Beni Comuni, la cultura messinese chiede cittadinanza

Domenico Colosi

Beni Comuni, la cultura messinese chiede cittadinanza

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giovedì 16 Marzo 2017 - 13:21

L’appello dell’Unione di artisti, teatranti, musicisti e operatori culturali messinesi in vista della discussione in Consiglio Comunale del Regolamento per l’uso condiviso dei Beni Comuni: “Nessuna connotazione politica, chiediamo un gesto d’amore verso la città”

“Progettazione a costo zero contro la desertificazione culturale”. Uno slogan efficace nelle parole del regista Roberto Bonaventura, portavoce dell’Unione di artisti, teatranti, musicisti e operatori culturali messinesi che ha deciso di appoggiare il Regolamento per l’uso condiviso dei Beni Comuni, una proposta che approderà a breve in Consiglio Comunale dopo il lungo laboratorio ad hoc coordinato dall’architetto Luciano Marabello.

“Nessun intento politico o partitico anima le nostre parole: abbiamo deciso di far squadra in un momento particolarmente delicato della vita culturale cittadina. Siamo di fronte ad un crocevia fondamentale, chiediamo a tutti i consiglieri di valutare attentamente le nostre ragioni”, ha spiegato Bonaventura nella conferenza stampa di Palazzo Zanca moderata dal giornalista Luciano Fiorino. Il recupero di strutture comunali abbandonate o sottoutilizzate è la sfida per rinnovare la fruizione culturale cittadina: trecento i primi firmatari di questo movimento spontaneo che proporrà nelle prossime ore anche una petizione online sulla piattaforma Change.org. Nessun leader a capo di un comitato che prende le distanze da ogni tipo di connotazione politica: “Ci auguriamo che le particolari dinamiche consiliari non siano ragione di un’eventuale bocciatura. Non abbiamo alcun interlocutore privilegiato, le nostre parole sono rivolte ad ogni singolo consigliere. Parliamo solo del rapporto di Messina con il suo mondo culturale: in questa fase sono sicuramente detestabili possibili strumentalizzazioni”, ha affermato l’attore e regista Vincenzo Tripodo.

Immobili oggi in disuso potrebbero dunque tornare a nuova vita in un percorso che esalti il senso di collettività: un parere positivo è già arrivato delle Circoscrizioni, l’ultimo scoglio nel Consiglio Comunale. “Oggi un biglietto di platea al Teatro Vittorio Emanuele ha il costo di 35 euro. Credo sia indispensabile mettere nelle giuste condizioni tutti gli operatori culturali per rinnovare il lavoro sul territorio, nelle periferie, in tutto il deserto culturale che è in questo momento la città di Messina nonostante i tanti artisti apprezzati in ambito nazionale ed internazionale. Regole democratiche valide per tutti, nella massima trasparenza”, ha dichiarato l’attrice e regista Cristiana Minasi. “Un gesto d’amore verso la città”, questo il fulcro del documento che sarà letto in Consiglio da un rappresentante dell’Unione. Presentato oggi in conferenza dalla stessa Minasi e dall’attore Mauro Failla, il testo recita inequivocabilmente: “Senza spazi coordinati in un progetto di politica culturale serio e concreto non c’è reale opportunità di crescita”.

Domenico Colosi

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