Nina Lo Presti pungola Accorinti sul processo Via Facile ma le risponde Ferlisi

Nina Lo Presti pungola Accorinti sul processo Via Facile ma le risponde Ferlisi

Alessandra Serio

Nina Lo Presti pungola Accorinti sul processo Via Facile ma le risponde Ferlisi

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martedì 10 Marzo 2015 - 23:25

La consigliera comunale del Gruppo Misto entra a gamba tesa sulla mancata costituzione di parte civile del Comune al processo sulla Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale al centro dell'inchiesta per l'attività di Francesco Curcio. La risposta dell'Avvocatura

Finisce in Consiglio Comunale il “pasticciaccio” della mancata costituzione di parte civile del Comune al processo Via Facile. La consigliera comunale Nina Lo Presti del Gruppo Misto si chiede infatti perché, a differenza di altri processi nei quali l’amministrazione comunale viene individuata come parte offesa, nel caso del procedimento a carico di Francesco Curcio il Comune non si è invece costituita parte civile.

Il processo è quello in corso in primo grado e riguarda l’attività della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale di Palazzo Zanca all’epoca in cui componente era appunto Curcio, in particolare alcune concessioni che avrebbero visto interessata la figlia in qualità di consulente privata delle imprese che avevano richiesto la concessione.

L’udienza di ieri è stata rinviata al prossimo ottobre perché non sono ancora state depositate le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche ed ambientali che la Corte ha ammesso come parte delle prove dell’accusa.

Intanto, però, Nina Lo Presti prova a fare chiarezza sul perché il Comune non faccia parte delle parti civili, come invece il WWF, l’associazione ambientalista rappresentata dall’avvocato Aurora Notarianni. E lo fa con un’interrogazione al sindaco Renato Accorinti, presentata a suo tempo.

La Lo Presti chiede “quali iniziative abbia intrapreso per la eventuale costituzione di parte civile dell’Amministrazione Comunale di Messina nel procedimento giudiziario relativo all’inchiesta “Via facile” ed invero quali siano state le motivazioni, che hanno indotto l’Amministrazione comunale a non costituirsi parte civile; se il sindaco e e la Giunta Comunale intendano adottare con l’urgenza che il caso richiede tutte le iniziative necessarie per avvalersi dello strumento della costituzione di parte civile nel suddetto processo penale.

Giova ricordare, da ultimo che, al pari del Sindaco la legge definisce il ruolo etico del Consigliere Comunale- conclude la Lo Presti – ricordando che il comportamento degli amministratori nell’esercizio delle proprie funzioni deve essere “improntato all’imparzialità ed al principio di buona amministrazione” ed è in questo senso si colloca la presente interrogazione".

Le ha risposto l'Avvocatura – a diverse settimane di distanza – precisando che non è mai stato notificato alcunché al Comune da dove si evince che l'ente è stato individuato come parte offesa, ma che comunque qualora l'Amministrazione abbia intenzione di costituirsi ha ancora tempo per farlo.

Alessandra Serio

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