«Finalmente il tema del risanamento è tornato in prima pagina»

«Finalmente il tema del risanamento è tornato in prima pagina»

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mercoledì 29 Agosto 2018 - 07:49

Così in un documento Angelo Libetti, componente della Direzione Provinciale Unicoop. Ecco cosa scrive

Finalmente il tema del risanamento è tornato in prima pagina, dopo che per troppi anni se ne è parlato poco, fino a scomparire dall’agenda politica cittadina. Bisogna riconoscere che il Sindaco De Luca, anche avanzando proposte che possono sembrare una provocazione, ha il merito di aver riportato il risanamento all’attenzione della città e della classe politica regionale e cittadina

Immagino che, nella sua riflessione, sia partito dalla presa d’atto del fallimento del modo ordinario di pensare al risanamento, che l’ha caratterizzato fino ad oggi; è per questo che ritengo necessario che il rilancio di una efficace politica di risanamento passi, prima di tutto, dalla individuazione dei problemi che sono stati all’origine del fallimento della scelta politica, coraggiosa e lungimirante, di trasformare il semplice sbaraccamento in una più complessa operazione di risanamento urbanistico della città, che immaginata da un gruppo di giovani dirigenti della sinistra messinese fu felicemente coniugata con i Piani Particolareggiati di Risanamento, dal lungimirante assessore Nino Le Donne.

Purtroppo a valle di quella intuizione, la scelta di costruire le case lì dove vi erano le baracche, senza la preventiva realizzazione di un importante parco di alloggi volano, la “resistenza a realizzare nuovi interventi in aree che non fossero già di proprietà pubblica, le problematicità connesse con le rare procedure espropriative, quando esse sono state realizzate, la farraginosità delle procedure di appalto, l’incapacità dello IACP a promuovere contemporaneamente una molteplicità di interventi sono state fra le cause principali che hanno portato ad assegnare agli aventi titolo , nei 28 anni trascorsi dall’approvazione della L.r. 10/90, solamente circa 750 alloggi, più o meno 25 alloggi l’anno.

La diarchia tra Comune e IACP, troppo spesso fra di loro contrapposti, ha rappresentato la ciliegina sulla torta di un triste fallimento.

La miopia politica del gruppo parlamentare post comunista, erede di quel PCI che, pur, per primo aveva avvertito la necessita di una legge “speciale” facendosi protagonista nella proposta e nell’approvazione della L.r. 10/90, ha, di fatto, impedito che già nel 2002, al momento della approvazione della L.r. 4 si riconducessero tutte le azioni di risanamento in capo al Comune

L’emendamento De Luca pone finalmente rimedio al problema, affidando programmazione e attuazione ad un unico soggetto, individuato nella costituenda “Agenzia” ed è per questo che ad essa bisogna guardare con serietà, lasciando fuori dal confronto, pregiudizi politici e logiche di schieramento

L’IACP, potrà recuperare da questa nuova realtà la sua originaria missione, lavorare alla acquisizione di nuovi finanziamenti, che ancora ci sono in quantità significativa , e promuovere la realizzazione di alloggi da assegnare a quei nuclei familiari meno abbienti, che rifuggendo dall’idea di acquisire un alloggio popolare, passando dalla baracca, hanno invano atteso di avere un alloggio in locazione a canone sociale; ma, allo stesso tempo, sarà richiamato a gestire, recuperare e tutelare, secondo quanto la legislazione detta, a partire dall’art. 17 del D.P.R. n. 1035 del 1972, un patrimonio immobiliare fatto di migliaia di alloggi, che costituiscono un patrimonio immobiliare che non può essere disperso e di cui la città continuerà ad avere bisogno.

La sfida lanciata dal Sindaco De Luca fa tremare i polsi, soprattutto a chi in qualche misura, ha vissuto l’esperienza di questi anni, conosce i problemi connessi con una legislazione che non favorisce la contrazione dei tempi del ciclo edificatorio, che si rende conto che per costruire 2000 alloggi, ai costi fin qui registrati, sarebbe necessario disporre di finanziamenti che vanno ben al di là di quanto oggi lo stesso sindaco dichiara essere disponibili per il risanamento

Ma soprattutto, occorrerà promuovere una modifica della L.r. 10/90, attualizzandone i contenuti, anche alla luce dell’emendamento De Luca, che preveda la possibilità di accedere alla proprietà, attraverso l’erogazione di un contributo, una tantum, con garanzia primaria della regione su mutui per l’acquisto degli aventi titolo, in sostituzione dell’assegnazione in godimento, di alloggi di edilizia convenzionata realizzati da cooperative, imprese e fondazioni, su aree pubbliche all’interno dei Piani Particolareggiati da concedere in diritto di superficie non oneroso. L’immediata positiva conseguenza sarà che un alloggio, ceduto in proprietà costerà alla Regione una cifra di gran lunga inferiore al costo che si è registrato fino ad oggi per la sua realizzazione ( fino a un terzo) e al contempo la possibilità di costruire alloggi a bassissimo costo, da immettere sul mercato privato, produrrà quell’ integrazione sociale e culturale, sempre invocata, che è il vero presupposto per evitare la riproduzione dei quartieri ghetto che ben conosciamo.

Ne sarà facilitata la possibilità di reintrodurre il limite di reddito previsto dal D.P.R. n. 1035 del 1972 e inoltre potrà trovare soluzione il problema, fin oggi irrisolto, rappresentato dalla impossibilità di assegnare altro alloggio di edilizia sovvenzionata a chi ha riscattato una vecchia casa popolare inserita nelle aree da risanare. Mentre l’esclusione dalla graduatoria generale degli aventi titolo, di chi concorre alla assegnazione di alloggi ex L.r. 10/90, consentirà a centinaia di famiglie di concorrere finalmente alla assegnazione di uno degli allloggi di ERP che l’IACP potrà e dovrà continuare a realizzare.

Angelo Libetti

Direzione Provinciale Unicoop

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