Luca Mercalli a Tempostretto.it: «Dobbiamo prepararci a un mondo in riserva energetica»

Luca Mercalli a Tempostretto.it: «Dobbiamo prepararci a un mondo in riserva energetica»

francesco musolino

Luca Mercalli a Tempostretto.it: «Dobbiamo prepararci a un mondo in riserva energetica»

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domenica 11 Settembre 2011 - 16:11

Con "Prepariamoci" (Chiarelettere), il climatologo espone ai lettori il suo Piano B

Il metereologo e climatologo Luca Mercalli – volto noto della tv grazie a Che Tempo Che Fa – dopo anni di accurate raccolte dati, ha pubblicato con Chiarelettere, un prezioso volume dal titolo emblematico: Prepariamoci (Chiarelettere; pp. 224; € 14). «Questa crisi non sarà una passeggiata, sarà un campanello d’allarme strutturale di un mondo che sta entrando in riserva con 7 miliardi di bocche da sfamare e risorse naturali in drastico calo. Dobbiamo difendere le vere conquiste e tagliare il superfluo». Un libro sull’ambiente che ha il pregio di non avere alcun fronzolo e parlare sempre in modo chiaro e diretto. Prepariamoci è diviso in due parti: nella prima Mercalli analizza i problemi climatici e ambientali con cui dobbiamo fare i conti mentre nella seconda parte espone il suo Piano B ovvero una serie di scelte concrete che lo stesso climatologo ha messo in atto nel tempo, risparmiando e modificando giorno per giorno il proprio impatto ambientale, senza risparmiare stilettate a chi «fa i salti mortali per la vacanza esotica, per comprare l’abito firmato o il Suv».

Tempostretto.it l’ha intervistato

L’elemento caratteristico del suo libro è l’approccio in prima persona. Piuttosto che perdersi in sofismi e buoni propositi, lei dimostra come sia possibile cominciare dal quotidiano per cambiare il proprio impatto sulla natura. Lei come ha iniziato?

Occupandomi di cambiamenti climatici, i problemi ambientali mi sono sempre stati a cuore e sono stato praticamente obbligato a seguire tanto l’aggravarsi della situazione che la ricerca di possibili soluzioni per diminuire la pressione ambientale sul pianeta. Nella prima parte del libro elenco i vari problemi con cui fare i conti, dove troviamo il clima ma anche la lotta contro i diversi inquinamenti ambientali e l’esaurimento delle risorse naturali, come le foreste e il pesce, e dell’energia fossile a buon mercato. E’ necessario cambiare la nostra visione della vita, scegliendo una via sostenibile e durevole perché in gioco c’è il futuro di tutta l’umanità.

Il primo passo qual è stato?

Ho cominciato occupandomi del dispendio energetico della casa che è il nostro primo punto debole, sia per le emissioni di anidrite carbonica sia per i costi delle bollette. In momenti di ristrettezze economiche dovremmo in primo luogo, cancellare qualsiasi inutile dispendio di soldi ed energia. Ho fatto un’operazione di riqualificazione energetica della casa, cosa assai comune nel nord Europa ma ancora mal visto in Italia.

Il suo orto da dieci anni le fornisce cibo sano e stagionale. Non le sembra assurdo che invece molta gente preferisca “faticare” su Facebook, con Farmville e giochi simili?

Verissimo, è questo è un bel paradosso! In Italia ci sono bellissimi esempi di orti urbani, addirittura nel cuore di Parigi, nulla è impossibile, a cominciare da qualche vaso sul terrazzo. E’ anche vero che la metà della popolazione italiana risiede in aree extraurbane con un piccolo pezzo di terra, spesso trascurato o trasformato in parcheggio o in un giardino con funzioni esclusivamente estetiche. Ma di questi tempi, piuttosto che curare il prato all’inglese, è meglio attrezzarsi per un orto. Io ho un piccolo orto di 100 mq con il quale nutro la mia famiglia, riduco le spese, faccio attività fisica, produco meno rifiuti e soprattutto, mangio cibo di qualità.

E’ possibile giungere a “rifiuti zero”? E perché c’è tanta spinta mediatica sui termovalorizzatori?

L’obiettivo dei rifiuti zero è un’utopia ma possiamo certamente ridurre moltissimo quei 540kg che ogni anno produce un italiano, una quantità enorme ovvero oltre 1,5 kg di materie prime gettate via ogni singolo giorno.

In primo luogo bisogna comprare con più oculatezza, scegliendo prodotti con imballo minimo o assente, senza seguire i dettami della pubblicità.

Un piccolo orto in casa – chi può averlo, ovviamente – taglia immediatamente il 30% dei rifiuti producendo un compost in casa, come hanno sempre fatto i nostri nonni, ottenendo un ottimo terriccio. Che senso ha andare a comprare sacchi di plastica di terriccio al vivaio? Ci sono tanti aspetti della vita quotidiana su cui rifletto e su cui si può fare davvero tanto. “Prepariamoci” sottolinea che non sarà una passeggiata questa crisi, sarà un campanello d’allarme strutturale di un mondo che sta entrando in riserva con 7 miliardi di bocche da sfamare e risorse naturali in drastico calo. E’ necessario difendere le vere conquiste e tagliare tutto il superfluo.

Solo i ricchi possono cambiare vita, rivoluzionare la propria esistenza energetica?

Ristrutturare la casa e mettere i pannelli solari certamente costa ma sono gli unici investimenti che contano, perché sono soldi che si risparmiano sulle bollette future. Vedo molti poveri che fanno salti mortali per potersi pagare la vacanza esotica, l’abito firmato o il suv. Ma se questi denari fossero investiti con saggezza non sarebbe meglio? Fra l’altro oggi, fra i prestiti a tasso zero e gli incentivi è davvero possibile agire senza esporsi.

Il suo libro si apre con la Lettera al mio Sindaco. Lei ha fiducia nella classe politica?

La classe politica siamo noi. Ci sono 8100 comuni in Italia e dunque almeno 8100 persone cui si aggiungono tutti i consulenti. Sono persone che spesso conosciamo e che capita di incontrare. Non credo che il problema italiano sia solo la classe politica ma una scarsa maturità dei cittadini che non si interessa delle questioni ambientali. E’ necessario pensare ad una fattiva collaborazione con la futura classe politica: questo è l’unico modo per evitare il collasso totale del sistema.

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