Interrogatorio a bocca chiusa per l'uomo della zona sud accusato di aver adescato un minorenne. Contro di lui anche le chat
Messina – Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 62enne arrestato a Messina con l’accusa di aver abusato di un ragazzino nella cantina della sua abitazione. L’uomo è stato convocato dal giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia ma ha preferito tacere per il momento.
Interrogatorio a bocca cucita
Una linea concordata col suo difensore, l’avvocato Giovanni Villari, che prima di decidere come procedere vuole valutare gli elementi di indagine a sua disposizione. Il legale, che al momento non ha chiesto il riesame del Tribunale della Libertà, ha rinviato ad un altro momento il chiarimento della posizione del proprio assistito.
Il racconto del quindicenne
Contro il 62enne al momento c’è il racconto del quindicenne, suo vicino di casa, che parla di un episodio risalente al maggio scorso. Il giovane aveva cominciato a frequentare l’uomo che gli aveva offerto qualche lavoretto come una sorta di apprendistato e per questo in precedenza lo aveva condotto nella propria cantina dove effettua lavori di falegnameria. In quella occasione però, ha raccontato il giovane, avrebbe chiuso a chiave la porta costringendolo ad un rapporto sessuale non completo.
Quelle chat equivoche
Poco dopo il ragazzino lo ha raccontato ai genitori che si sono recati alla Polizia per presentare denuncia e il 62enne è andato ai domiciliari. Agli atti anche alcuni screen shot di conversazioni chat tra l’adolescente e l’uomo ora agli arresti.

Onore ai genitori che si sono fatti avanti.