Noi, "Indignados a nostra insaputa"

Noi, “Indignados a nostra insaputa”

Rosaria Brancato

Noi, “Indignados a nostra insaputa”

domenica 07 Ottobre 2012 - 07:07

Mentre in Spagna tornano gli Indignados in Italia la soglia della sopportazione è ancora lontana. Succede di tutto, leggiamo di tutto, ma abbiamo la pazienza del Dalai Lama. Probabilmente tutti noi cittadini abituati alle "insaputa's story" da Scajola in poi siamo Indignados a nostra insaputa e non l' abbiamo ancora scoperto.

L’altro giorno mi chiedevo come mai mentre in Spagna gli Indignados hanno ricominciato a protestare (e a prendere manganellate) in Italia non si muove foglia, abbiamo una pazienza stoica. Chissà qual è la soglia di sopportazione oltre la quale scatta anche qui una sonora arrabbiatura. Mentre mi chiedevo questo, mercoledì 3 ottobre, ho letto un articolo sul Corriere della Sera firmato da Fabrizio Roncone.I fatti sono questi: un imprenditore noto play-boy, Paolo Pazzaglia, con attico di fronte Palazzo Chigi ha organizzato un party antipolitico dallo stile piuttosto particolare, basta leggere l’invito “Siamo proprio nella merda”. Tutto era a tema, compreso il tizio seduto su un water all’ingresso e le fialette di Carnevale per “rinfrescare l’aria” e renderla realistica. La festa era vietata ai politici ma i fotografi hanno beccato “un’imbucata”, Veronica Cappellaro, 31 anni, consigliere regionale del Lazio, Pdl, 13 mila euro netti al mese, presidente della Commissione Cultura. Ecco lo scambio di dichiarazioni con il giornalista del Corriere: Signora Cappellaro le è sembrato opportuno partecipare a quella festa? Risposta “Pure lei, mi creda, è nella merda se è costretto a farmi domande su quella festa piuttosto che sulla mia importante attività nel Consiglio regionale”. Il cronista ammette d’aver sbagliato e le chiede perché mai abbia usato i soldi pubblici per fini personali, ad esempio 1.080 euro per ritratti fotografici, 17 mila euro per cene da “Pasquale al Colosseo” e 8.800 euro per un aperitivo al Bar Martini. “Ah, vabbè- s’inalbera la Consigliera- Non mi vorrà mica mettere in croce per un aperitivo?”

Un aperitivo da 8.800 euro signora…. “Senta, ma qual è il politico che paga di tasca sua? Lei ne conosce? E poi, ma che me ne frega a me? Posso sta’ a perde tempo con lei pè na festa sulla merda?”.

Se un politico della Seconda Repubblica, di appena 31 anni, ha questa alta considerazione della sua carica, del suo ruolo, ha questa nobile visione dei politici, dell’uso dei soldi pubblici, allora ha ragione l’organizzatore della festa e non abbiamo neanche bisogno di usare le fiale di Carnevale per infettare l’aria. La politica come missione, come servizio, come valore, la politica dei “migliori” ha lasciato il posto a questo scenario da Basso Impero. L’onorevole donzella ha ragione, mica possiamo crocifiggere un eletto solo perché ha speso 17 mila euro della Regione Lazio per cene da Pasquale al Colosseo, ma stiamo scherzando? Del resto se il termine di paragone sono i Fiorito, i Lusi, i Belsito allora in effetti la signora Veronica è una pivella alle prime armi.

Ma ancora non basta a farci arrabbiare quanto gli Indignados. Borbottiamo scoprendo che un deputato regionale incassa un minimo di 13 mila euro al mese e quando va in vacanza a Sestriere sulla neve si fa pagare il rimborso come se fosse una “missione in trasferta” e se nevica a Roma si compra la jeep con i soldi della Regione, ma non ci arrabbiamo. C’è chi si compra i diamanti e i lingotti con i soldi destinati ai partiti ma noi non ci alteriamo, serafici. A noi il Dalai Lama ci fa un baffo.

E poi adoriamo le “insaputa’s story”. Il capostipite è stato Scajola che ha avuto la fortuna di avere amici che gli hanno comprato una casa di fronte al Colosseo a sua insaputa. Da allora è stato tutto un fiorire di miracoli. A Tremonti l’appartamento romano lo affittava Milanese a sua insaputa, mentre a Formigoni gli amici hanno pagato tre feste di capodanno ai Caraibi a sua insaputa. L’ultima vittima del virus è l’ex fidanzata di Fiorito er Batman. A Samantha Reali, detta Sissi, è toccata una sorte davvero terribile, è stata addirittura “assunta dal Pdl a sua insaputa”. Le arrivavano i bonifici e lei lo ha scoperto quando un giornalista lo ha chiesto al suo avvocato. “Mi sono accorta degli accrediti solo dopo il secondo bonifico- ha dichiarato- Solo ora apprendo di essere stata assunta dal Pdl il 1 ottobre 2011 e licenziata il 31 dicembre 2011”.

Ho sempre sognato di essere assunta a mia insaputa, il guaio è che non ho avuto la fortuna d’incontrare non dico Batman, ma neanche Tiramolla che sempre un eroe dei fumetti è, magari meno noto, ma qualcosina la sa fare pure lui.

Ma noi abbiamo pure l’assessore a sua insaputa, un capolavoro tutto siciliano. In questo caso lui è Marco Venturi, ex presidente dei giovani industriali siciliani, ex vicepresidente Confindustria Sicilia, e, dal 7 luglio del 2009 fino a pochi giorni fa assessore della giunta Lombardo. A lui è capitato di peggio che alla signora Reali , perché lei almeno quella relazione fatale l’ha interrotta da tempo mentre Venturi è stato costretto per 3 anni a restare inchiodato alla poltrona, partecipare alle riunioni di giunta, emanare provvedimenti, firmare nomine. Insomma, una vita d’inferno, ma quando è riuscito a liberarsi dall’abbraccio mortale ha detto “con i suoi provvedimenti Lombardo ha messo la Sicilia nelle mani di affaristi e mafiosi. Cosa Nostra otterrà favori a causa di azioni spregiudicate, il tessuto economico è stato massacrato e la Regione è stata infettata ancor di più di burocrazia malata”. Dell’attività di Venturi assessore a sua insaputa ne sanno qualcosa i piccoli imprenditori della zona tirrenica vittime dell’alluvione del 22 novembre 2011 che hanno avviato le pratiche per i fondi con le banche, iter rimasti bloccati per una svista dell’assessorato. Oggi quegli imprenditori sono sull’orlo del baratro.

Penso che forse noi cittadini siamo Indignados a nostra insaputa. Chissà quando ce ne accorgeremo, magari quando scopriremo che quella organizzata da Pazzaglia non è una festa trash per ricchi annoiati ma la realtà quotidiana della gente normale.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. Hai ragione, carissima Rosaria, abbiamo la pazienza di Giobbe.
    Ma un giorno non troppo lontano, quando saremo ridotti alla fame, spero che questa pazienza finirà ed allora scenderemo in piazza a protestare armati di bastoni e bandiere. Forse allora si riuscirà ad ottenere un pò di equità e i politici, finalmente, capiranno che è meglio stare con due piedi in una scarpa e la finiranno di intascare lecitamente ed illecitamente montagne di denaro e a lucrare agevolazioni a destra e a sinistra.
    Probabilmente il mio è un sogno che difficilmente si avvererà, ma spero in una RIVOLUZIONE SOCIALE, anche bagnata con il sangue, se necessario.
    Io sarò in prima linea a difendere il diritto di vivere della mia famiglia.
    ABBASSO LA CASTA, ABBASSO IL GOVERNO MONTI, ABBASSO NAPOLITANO, ABBASSO I SINDACATI!!!

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  2. LA VERITA’ E’ CHE SIAMO TUTTI FIGLI DI BERLUSCONI. CREDIAMO DA BRAVI FIGLI DI POTER VIVERE COME IL PADRE, MA IL PADRE E’ UNO ED HA I MEZZI. I FIGLI SONO TANTI ED OGNUNO VUOLE LA SUA PARTE!!!

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  3. IL PUNTO DI NON RITORNO SARA’ NEL MOMENTO IN CUI, QUELLI CHE NON DELINQUONO E QUELLI CHE NON RUBANO E QUELLI CHE NON TRUFFANO E QUELLI CHE NON VIVONO DI LAVORO IN NERO E QUELLI CHE NON VIVONO ALLE SPALLE ALTRUI…TUTTO IL RESTO DELLA GENTE NORMALE,INSOMMA, QUELLA ONESTA CHE VIVE DI ONESTO LAVORO, PERDERA’ IL LAVORO E NON AVRA’ MODO DI COMPRARSI DA MANGIARE.
    MA LA PERCENTUALE DI QUEST’ULTIMA CATEGORIA E’ BASSA.
    L’ITALIANO NON E’ PAZIENTE, E’ SEMPLICEMENTE COME I NOSTRI POLITICI, CHE PUNTUALMENTE VOTA.
    UNO SI INDIGNA SE L’ALTRO FA COSE CHE NON SI DOVREBBERO FARE E CHE LUI NON FAREBBE MAI.
    MA SE NELLO SCHIFO DI QUESTO PAESE, MI TROVO A MIO AGIO, PERCHE MI DOVREI INDIGNARE?
    IL PROBLEMA VERO NON E’ LA POLITICA, IL NOSTRO GRANDE PROBLEMA E’CHE SIAMO MEDIAMENTE UN POPOLO IGNORANTE, INDOLENTE, CON ZERO AMOR PROPRIO, MILIONI DI ANNI LUCE DISTANTI DAL PENSARE CHE SIAMO NOI A DETERMINARE IL NOSTRO AVVENIRE…TANTO CI PENSA QUALCUNO AL POSTO MIO…AMME’ CHEMMENEFOTTE?!

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  4. Arriveremo a dire che… esistiamo a ns insaputa!Chi è sempre stato onesto ed ha pagato tutte le tasse fino all’ultimo centesimo coglie ogni occasione per protestare il proprio disagio.Spero ardentemente che i Magistrati vadano ad indagare su tutti questi malaffari mafiosi alla Regione Siciliana ma di più mi auguro che il popolo di questa ns terra sappia veramente scegliere i ns migliori rappresentanti al Parlamento per trasformare tutta questa ..merda in tanti meravigliosi… fiori che rinfreschino cn tanto profumo l’aria ammorbata da questa gentaglia che nn era neanche degna di entrare e sedersi su quelle,davvero, comode poltrone dei meravigliosi saloni di Palazzo d’Orléans.La Sicilia è diventata lo zimbello di tutti e ciò mi procura un dolore sempre più insopportabile!

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  5. E che cavolo ci hanno tenuto nel sottosviluppo nel degrado a posta x questo, esempio classico, sono cento e passa anni che ci sono le baracche del terremoto del 1908 ma sistematicamente ogni volta che ci sono elezione si presentano con promesse di soluzione definitiva prendono i voti e via. Che indignatos vuoi che ci siano, quelli che campano con le briciole della grande abbuffata, o quelli che campano con le briciole delle briciole della grande abbuffata.

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  6. Non posso che sottoscrivere in pieno il commento di avalon.
    Adesso siamo tutti indignati: su facebook, su tempostretto ed alla festa romana dell’escremento.
    Credo che molti indignati dell’ultima ora in piccola o grande misura si siano per anni seduti a banchettare a fianco dei Fiorito o Penati di turno; dai falsi invalidi e braccianti agricoli agli imprenditori con strade “spianate” all’impiegatuccio che ha ricevuto il “calcio giusto” beffandosi di chi sudava e sperava.
    Paghino loro gli aperitivi e mi facciano il piacere di non indignarsi, non ne hanno assolutamente il diritto.

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  7. Kilometri di IPOCRISIA!
    Allora, mettetevi in testa una cosa:se scendi in piazza e “imiti” i Greci e gli Spagnoli cercando in tutti i modi(TUTTI!)di entrare in parlamento,passi per teppista,violento,disadattato…nel momento in cui non lo fai passi per quello che ha “troppa pazienza”.In Italia c’è ancora una mentalità troppo borghese,questa è la cruda verità,che vi piaccia o no.Ricordatevi 2 cose:ogni grande cambiamento non è stato ottenuto con fiori e abbracci(a parte il caso Gandhi);dal 1945 siamo divenuti ufficialmente una colonia americana e decidono loro per noi,dal debito pubblico,alle guerre che dobbiamo sostenere fino alla costruzione delle loro basi militari sparse per lo Stivale.
    D’altra parte fino a quando ci sarà il detto “Italiani brava gente” non andremo da nessuna parte!

    DISTINTI SALVTI,Tomahawk.

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  8. non hanno avuto mai la possibilità di concedere contributi se non solo ed esclusivamente alle “persone e/o famiglie in stato di bisogno,” ne avevano la possibilità di acquistare piante, fiori, targhe, pubblicare necrologi sui giornali, né altri oggetti da offrire a terzi. Altri argomenti che riguardano l’Istituzione per i servizi sociali formeranno oggetto di discussione nelle aule giudiziarie. Anche l’Atm ha formato oggetto delle mie contestazioni accompagnate da arrabbiature infinite. Su segnalazione del Sindaco Buzzanca ho avuto l’incarico dall’allora commissario dr. Cristoforo La corte di mettere ordine nei conti del l’Atm. Nella prima relazione ho evidenziato che il “Bilancio economico di previsione 2009” che, d’altra parte, rifletteva l’impostazione dei bilanci di previsione degli esercizi precedenti, etra totalmente da rifare dato che conteneva previsioni di ricavi non veritieri e, quindi, inesigibili , destinati a finanziare cosi veri. Ho sostenuto pubblicamente che i “Bilanci di esercizio degli anno 2003 e successivi non riflettevano le impostazione previste dall’art. 114 del decreto legislativo 267/2000 né gli schemi del “conto economico” e dello “Stato del patrimonio” risultavo simili a quelli allegati al decreto del Ministero del Tesoro 28/04/1995. Ho detto pubblicamente che la contabilità dell’Atm somigliava più a quella di una azienda privata che di una azienda speciale pubblica, Portai a conoscenza degli organi aziendali, e non solo, che per chiudere il “bilancio consuntivo 2009”, impostato secondo i criteri imposti dalle legge occorreva, solamente, eliminare la divergenza, ossia non concordanza, fra il fondo di cassa risultante dalle scritture contabili dell’ente e quello evidenziato negli estratti conto del tesoriere dell’ente banca Nazionale del Lavoro al 21/12/2009 e dare inoltre, una corretta giustificazione al mancato versamento nelle casse del tesoriere delle somme riscosse dall’azienda provenienti dalla vendita dei titoli di viaggio e di gratta e soste durante l’esercizio 2009 tramite i rivenditori pubblici cittadina per un ammontare complessivamente a circa € 1.008.000,00. La risposta non mi fu data ed il “Bilancio consuntivo 20009” non è stato chiuso ed il sottoscritto è stato messo alla porta, e non solo. Ho preso tante arrabbiature, ma sono rimasto sempre solo ed inascoltato. . . .

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  9. Ho letto con attenzione l’articolo oggetto del mio commento e ne sono rimasto, particolarmente, turbato. Non è assolutamente vero che nessuno ha sentito, mai, il bisogno di contestare, se è vero, come è vero, che, da anni, innumerevoli sono state le mie contestazioni, anche attraverso il vostro “giornale”, ma, mai nessuno, ha condiviso i miei appelli sulla gestione economica finanziaria del nostro Comune, che si avviava ogni giorno sempre di più verso il “dissesto finanziario. Nessuno, sin dai tempi della reggenza commissariale affidata al dr. Gaspare Sinatra, ha preso in considerazione i miei inviti a dare chiarezza sui conti del Comune, ed anche gli organi istituzionali rimasero sordi a questo mio accorato appello. che rimase sempre inascoltato. La chiarezza sui conti del Comune la promise, alla fine del 2007,il commissario Gaspare Sinatra, mentre il sindaco Giuseppe Buzzanca, proprio alcuni mesi prima di dimettersi, promise l’operazione verità sui conti del Comune. Ma entrambi lasciarono il palazzo municipale senza aver prima mantenuto la promessa fatta ai cittadini messinesi. Se, allora, si sarebbe fatta chiarezza, certamente si sarebbe trovata la terapia appropriata per evitare il “dissesto finanziario”, senza dovere appesantire le imposizioni fiscali a carico dei cittadini messinesi Parrebbe che a nessuno piace fare “chiarezza” sui conti del Comune, come, d’altra parte, , gli avvenimento dimostrano.
    Ho contestato, senza essere stato, da nessuno, condiviso, quando l’Istituzione per i servizi sociali veniva ritenuta dai politici, sindacati ed anche giornalisti in “carrozzone”, sostenendo, pubblicamente, che il vero carrozzone era il Comune di Messina, come, d’altra parte, gli avvenimenti di questi ultimi giorno dimostrano. Solo quando ebbe inizio l’inchiesta sui contributi erogati dal Comune a favore delle associazioni di volontariato, compresi il motivo per il quale l’Istituzione per i servizi sociali veniva ritenuta un “carrozzone”, in modo particolare dai politici. Nei bilanci dell’Istituzione per i servizi sociali, non è stata, mai, inserita la denominazione di spesa ” Contributi a favore di enti ed associazione di volontariato” né la denominazione ” Spese di rappresentanza” Ciò significa che gli organi politici dell’Istituzione

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  10. ripetitivo

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