"Le scalinate dell'arte", progetto esecutivo da inviare alla Regione

“Le scalinate dell’arte”, progetto esecutivo da inviare alla Regione

“Le scalinate dell’arte”, progetto esecutivo da inviare alla Regione

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giovedì 18 Aprile 2013 - 15:16

Il progetto, di cui il Comune è capogruppo, prevede la riqualificazione del sistema delle scalinate che dalla via XXIV Maggio accedono al PalAntonello, in particolare le scalinate Caglià - Ferro, Sant'Anna, San Gregorio, la Rampa della Colonna, la Rosa Donato, la Rampa Operaia e la scalinata Mons. Francesco Bruno

Il commissario del Comune, Luigi Croce, con i poteri della Giunta, ha deliberato gli adempimenti relativi al progetto per lo “Sviluppo di servizi culturali al territorio ed alla produzione artistica ed artigianale che opera nel campo dell’arte e dell’architettura contemporanea”, nell’ambito del Po Fesr Sicilia 2007/2013 “Le scalinate dell’arte”.

E’ stato quindi delegato alla predisposizione degli atti per la sottoscrizione dell’Associazione Temporanea di Scopo, il dirigente del dipartimento Sport, Spettacolo e Tempo Libero, ed autorizzato il responsabile unico del procedimento a predisporre tutta la documentazione amministrativa e tecnica al fine della presentazione all’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e della Autonomia Siciliana, della progettazione esecutiva richiesta per l’ottenimento del decreto di avviamento del progetto.

Il progetto, di cui il Comune è capogruppo, prevede la riqualificazione del sistema delle scalinate che dalla via XXIV Maggio accedono al PalAntonello, in particolare le scalinate Caglià – Ferro, Sant’Anna, San Gregorio, la Rampa della Colonna, la Rosa Donato, la Rampa Operaia e la scalinata Mons. Francesco Bruno.

Tutte le scalinate fanno parte del sistema previsto dall’ing. Luigi Borzì nel Piano Regolatore del 1909, per superare i salti di quota nelle aree più acclivi della città. La tipologia delle scalinate enfatizza infatti quel carattere scenografico che Borzì volle dare alla città ricostruita, con la classica composizione a tenaglie della parte terminante sul viale Principe Umberto.

Il bando pubblico regionale è stato attivato per la valorizzazione di contesti architettonici, urbanistici e paesaggistici, connessi alle attività artistiche contemporanee e le identità culturali e le risorse paesaggistico – ambientali, sperimentando e sviluppando azioni volte alla produzione, divulgazione e fruizione delle nuove forme artistiche legate all’arte contemporanea.

Le sette scalinate sono state, come un “sistema organico”, concepite come un parco/percorso destinato alle arti contemporanee, ove il cardine è la via XXIV Maggio lungo la quale si snoda l’intero sistema. Particolare attenzione è stata posta alle estremità di questo organismo: nel fronte a sud (lato via Cannizzaro), le due scalinate Caglià-Ferro e Sant’Anna formano una “L”all’interno della quale si è pensato ad un parco d’arte ludico destinato principalmente ai bambini; mentre in prossimità del viale Boccetta, la scalinata Mons. F. Bruno e quella nuova, realizzata al Palacultura, descrivono un’altra “L”che delineano uno spazio rivolto alle espressioni artistiche: queste due testate delimitano e relazionano il sistema con il territorio circostante.

Un commento

  1. ART.21 COSTITUZIONE. E’ una BELLISSIMA notizia, quella del recupero della memoria del NOVECENTO, attraverso le scalinate del BORZI’, arricchita dall’imminente restituzione ai messinesi della splendida scalinata di Santa Barbara, rinnovo i complimenti a Nino PRINCIPATO e ai messinesi dell’Urbanistica, che vi abbiano contribuito con professionalità. La narrazione della storia della Urbs Messana si fa, anche, attraverso il recupero della nostra storia, non fagocitata da questa scadente urbanizzazione, che abbia trasformato la nostra Messina in questa COSA. Quanto pagheremmo per leggere nel programma di un candidato a sindaco di Messina, la prospettiva auspicabile di una migliore collocazione della monumentale e artistica PORTA GRAZIA, fu uno degli accessi alla Real Cittadella, oggi sottratta al godimento della maggioranza dei messinesi, dei nostri visitatori e turisti, perchè collocata in un sito poco frequentato, Piazza Casa Pia. La porta ad arco è ornata da tre mascheroni grotteschi (quelli laterali reggevano il ponte levatoio) in marmo, mentre il resto della struttura è in calcare. Due pilastroni incorniciano la porta vera e propria sormontati da ricchi capitelli e ghirlande. Ai lati due grandi finestre ottagonali, riccamente ornate, racchiudono la porta. Abbiamo questa meraviglia, portiamola a Piazza Cairoli, al posto di quell’obbrobrio in ferro, verrebbero in migliaia a guardarla con ammirazione, questo è TURISMO. Carissimo Nino PRINCIPATO, forza, tu sei la persona giusta a divulgare e portare avanti questa idea. FORZA NINO PRINCIPATO.

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