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Risanamento a Messina, il 15 novembre altre 20 case. De Luca: “Vinto anche un bando da 9 milioni”

MESSINA – 20 case oggi, altre 20 il prossimo 15 novembre. Nell’arco di venti giorni, pur se dopo un iter durato sei mesi, il Comune di Messina avrà acquistato 40 case per il risanamento. Per costruirle ex novo, in passato, sono serviti diversi anni.

E’ questa la svolta che dovrà portare a risolvere, o almeno a diminuire drasticamente, l’annoso problema. Il costo medio è di 80mila euro, la spesa per le 40 case circa 3 milioni. Considerato che di case ne servono tra le 2500 e le 3000, la somma necessaria supera i 200 milioni. E si tratta, quindi, solo di una goccia nell’oceano.

Ma se il sistema funziona potrà portare a risultati significativi. I 3 milioni per l’acquisto delle prime 40 case e così anche la cifra restante, circa 20 milioni, per arrivare fino a 300 case, derivano dal Pon Metro. Dalla Regione, invece, sono stati deliberati 14 milioni. Cifre ben lontane da quel che serve ma che rappresentano comunque una svolta rispetto al recente passato, in cui i fondi sono arrivati col contagocce. Il sindaco Cateno De Luca, tra l’altro, non smette di annunciare l’arrivo di nuovi fondi ed è sempre più ottimista.

OTTENUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI PER COSTRUIRE 97 NUOVE CASE AL RIONE TAORMINA

“Rendicontiamo in tempo utile la spesa dei fondi Pon Metro – dice -, così potremo avere risorse aggiuntive. L’Agenzia per la Coesione eroga altre somme alle città virtuose, noi siamo candidati. E poi puntiamo ad ottenere gli altri fondi regionali della legge 10. Abbiamo anche vinto un bando per la costruzione di 97 case al rione Taormina (69 da 80 metri quadri e 28 da 40 metri quadri), più un asilo e altre strutture per il sociale, con un finanziamento da 9 milioni a cui aggiungere un cofinanziamento comunale di 2 milioni. Scadeva il 2 agosto, forse tutti erano al mare, abbiamo partecipato solo in tre Comuni, noi Bagheria e Trapani, e abbiamo vinto. Nessuno, però, ci faccia perdere tempo. Abbiamo dovuto escludere la metà delle case proposte perché erano catapecchie”.

Altro obiettivo è quello di “togliere le persone che vivono in condizioni di degrado nelle ex scuole. Abbiamo i soldi per pagare due anni di affitto a 250 famiglie ma sono arrivate solo sei proposte. Siamo disposti a pagare un anno di affitto in anticipo, spero che il motivo di così poche adesioni sia questo e non altro”.

(Marco Ipsale)