La Biennale come "start up" dell'Area dello Stretto, c'è il protocollo per la mostra internazionale d'architettura

La Biennale come “start up” dell’Area dello Stretto, c’è il protocollo per la mostra internazionale d’architettura

Alessandra Serio

La Biennale come “start up” dell’Area dello Stretto, c’è il protocollo per la mostra internazionale d’architettura

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venerdì 16 Settembre 2022 - 17:32

A Messina la sigla della piattaforma operativa del salone che partirà a fine mese tra Messina, Campo Calabro e Reggio Calabria

MESSINA – Simbolicamente è stato tagliato un nastro. In realtà la sigla del protocollo tra il sindaco della Città Metropolitana di Messina Federico Basile, il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria Carmelo Versace, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Reggio, Ilario Tassone e il Presidente della società benefit 500×100 Alfonso Femia quel nastro vuole cucirlo. Una volta per tutte, una direttrice che unisca le sponde calabre e siciliane in quella Area dello Stretto che è l’obiettivo di molti.

E’ una opportunità imperdibile, in questa direzione, la Biennale dello Stretto, la prosecuzione del progetto di ricerca denominato Mediterranei Invisibili, ideato e sviluppato nel 2017 da Femia e finalizzato a cogliere le reali potenzialità di rilancio del Mediterraneo europeo, africano e medio-orientale, mappando i riferimenti essenziali quali infrastrutture, paesaggio, ambiente urbanizzato, cultura, storia.

Prevista per il prossimo anno, è stata anticipata “proprio per dare un segnale di concretezza a quanto già realizzato”, spiega Femia, e prenderà il via tra Campo Calabro, Reggio e Messina a fine mese. Nell’attesa del programma definitivo, oggi la sigla del protocollo alla Rada San Francesco.

“Attraverso il contributo degli addetti ai lavori il protocollo offrirà la possibilità di promuovere iniziative finalizzate ad attivare processi di miglioramento dell’abitare, dello sviluppo sostenibile del territorio e nuove frontiere dell’architettura e dell’urbanistica. Temi sui quali questa Amministrazione sta lavorando già da tempo, ma nella fattispecie, auspico in una più ampia visione dell’Area Metropolitana dello Stretto”, dice il primo cittadino Basile, accompagnato dall’assessore Francesco Gallo.

“La Biennale dello Stretto è una straordinaria opportunità per il nostro territorio una occasione per costruire – aggiunge Versace – attraverso il confronto e l’incontro tra i tecnici e la comunità territoriale, una visione d’insieme sul futuro di quest’area che contiene nel suo Dna geografico, paesaggistico e culturale un bagaglio di potenzialità davvero unico al mondo.”

Per Femia la Biennale “non è semplicemente un evento, ma la tappa importante di un percorso intrapreso cinque anni fa, che ha permesso di incontrare, osservare e ascoltare in diretta le voci dei territori mediterranei, particolarmente di quelli celati”.

Secondo il presidente Tassone “La Biennale dello Stretto è uno scenario ideale per spiegare come l’architettura sia attivatrice di valori sociali, etici, ambientali ed economici alla scala urbana e territoriale, che attraverso l’impegno progettuale genera processi internazionali di scambio e riflessione”.

A concludere, le architette Francesca Moraci e Mariangela Cama, rispettivamente curatrice coordinatrice: “C’è una condizione culturale che si sta evolvendo unita ad una capacità sociale di pensare al futuro dello Stretto nella duplice dimensione di baricentro del Mediterraneo.

Le tre linee d’acqua, tema della I Mostra internazionale dello Stretto, possono essere assunte come minimo comune denominatore di una riflessione contemporanea, aggiornata ai temi del clima.

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