"L'attacco di Cateno? Una timpulata al suo figlio politico"

“L’attacco di Cateno? Una timpulata al suo figlio politico”

Marco Olivieri

“L’attacco di Cateno? Una timpulata al suo figlio politico”

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mercoledì 08 Maggio 2024 - 07:01

Così Danilo Lo Giudice commenta l'attacco di De Luca al suo operato come coordinatore regionale di Sud chiama Nord

“Ho già fatto sapere al coordinatore regionale di Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice, che non sono contento del suo operato. E non condivido l’andamento della campagna elettorale e il lassismo che ho registrato tra tante figure istituzionali che oggi esistono grazie all’azione di Cateno De Luca e di Sud chiama Nord”. L’attacco è stato messo nero su bianco ieri sulla sua pagina Facebook. Il leader attacca Lo Giudice. Ma il diretto interessato come si è sentito? Si considera delegittimato nella figura di coordinatore? Il sindaco di Santa Teresa di Riva, alcune ore dopo il post di De Luca, sembra sereno al telefono: “No, non mi sento delegittimato. Conosco Cateno De Luca da 17 anni. So che è fatto così e capisco il suo stato d’animo da un letto d’ospedale. Nel momento in cui ha invitato tutti a fare più del possibile in termini d’impegno, per le Europee, con la lista “Libertà”, ha riservato la prima timpulata al suo figlio politico”.

L’invito al “dimettersi tutti”, assessori e presidenti delle partecipate a Messina, secondo Lo Giudice, che significato ha? “Cateno dà sempre non il 100 per cento, il 110 dieci per cento. E giustamente pretende che anche gli altri facciano lo stesso. Il post di ieri è questo: un invito a dare il massimo. Lui lo fa a modo suo e per fortuna non cambierà mai. Dobbiamo tutti fare come lui: non risparmiarci. E, in questo momento di difficoltà da parte sua, siamo invitati a fare ancora di più per la campagna elettorale. Peccato solo aver perso tempo a rispondere a tutti, dopo il post, quando c’è così tanto da fare”, aggiunge con ironia.

“De Leo si era allontanato da Sud chiama Nord”

Conclude Lo Giudice: “Dobbiamo lavorare nel territorio come se ognuno di noi fosse candidato alle Europee. Dipendiamo troppo dal nostro leader? Ci siamo radicati come partito. Abbiamo i nostri organismi e la nostra struttura come Sud chiama Nord. L’espulsione di Alessandro De Leo dal gruppo all’Ars? Una scelta obbligata. Da tempo le voci, anche giornalistiche, parlano di un suo avvicinamento a Forza Italia. In ogni caso, se non partecipi agli eventi del tuo partito, è chiaro che ti poni fuori da esso e che stai seguendo un’altra strada. Lui si era comunque confrontato con Cateno. L’allontanamento era nei fatti”.

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2 commenti

  1. Puliziatotale 8 Maggio 2024 10:28

    Cateno i voti te li danno solo quelli a cui tu hai dato un posto di lavoro e che pendono ancora da te,se no manco quelli

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  2. Cosa dire del discepolo? VIVA LA LIBERTÀ, NON LA VOSTRA, QUELLA SI CHIAMA SUDDITANZA.

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