La musica russa nell’interpretazione raffinata di un giovane pianista.

La musica russa nell’interpretazione raffinata di un giovane pianista.

giovanni francio

La musica russa nell’interpretazione raffinata di un giovane pianista.

mercoledì 30 Giugno 2021 - 07:05

Domenica 27 giugno al Palacultura Antonello, per la 100ª stagione della Filarmonica Laudamo, il giovane pianista Pietro Bonfilio ha eseguito un programma interamente dedicato alla musica russa. Il pianista ha introdotto brevemente i tre brani proposti: “Tre danze fantastiche op. 5, Marcia – Valzer – Polka” di Dmitrij Sostakovic; “Dumka. Scena rustica russa” di Petr Ilic Cajkovskij e “Quadri di un’esposizione”, di Modest Mussorgski, evidenziando come le tre composizioni rimandano ad altre forme artistiche: il brano di Sostakovic alla danza, quello di Cajkovskij alle arti teatrali, rappresentando una scena russa di contadini, e il capolavoro di Mussorgski alla pittura, ispirandosi ad una esposizione di quadri, come dirò più avanti.

I primi due brani rappresentano dei piccoli gioielli del pianismo russo. Le danze di Sostakovic sono delle vere e proprie miniature, brevissime, leggere ma intrise di quella lieve malinconia tutta russa.

La Dumka è interessante soprattutto per il primo tema, anch’esso di carattere malinconico, quasi desolato, tipico del pessimismo del Cajkovskij; seguono altri temi più brillanti, dal carattere virtuosistico, ma il brano termina, ripiegandosi su se stesso, con il ritorno della melodia del primo tema.

Naturalmente il piatto forte della serata è stato “Quadri di un’esposizione”, di Modest Mussorgski. Forse più popolare nella trascrizione per orchestra di Maurice Ravel, il famoso brano fu scritto da Mussorgski per pianoforte, in ricordo del suo amico Viktor Hartmann, architetto e pittore russo morto in giovane età, ma anche l’originaria versione pianistica è molto eseguita nelle sale da concerto di tutto il mondo. La composizione si ispira ad una collezione di quadri del pittore esposti a Pietroburgo dopo la sua morte. Si tratta di una musica tipicamente russa, come tutte le opere del compositore autore del Boris Godunov, e presenta una straordinaria ricchezza di invenzione: una passeggiata “Promenade”, filo conduttore di tutta l’opera, ci conduce da un quadro all’altro, tutti splendidamente “dipinti” in musica da Mussorgski, Molto efficaci, in particolare, “Il vecchio castello”, brano misterioso e intriso di tristezza, “Bydlo” – un grande carro di contadini, con enormi ruote, trainato dai buoi – brano impressionante che raffigura la fatica e pesantezza del gesto faticoso del traino, e “La grande porta di Kiev” che conclude trionfalmente il brano.

L’esecuzione del giovane pianista toscano è stata di assoluto livello. Grande sensibilità artistica, precisione nel fraseggio, sicurezza nell’affrontare il brano di Mussorgski, così variegato nei temi e nei ritmi, con punte di particolare felicità di espressione, come ad es. ne “Il vecchio castello”.

Convinti applausi del pubblico, abbastanza numeroso, considerato il doppio turno, le restrizioni anti covid, e il gran caldo.

Un raffinato “Notturno” di Grieg, eseguito come bis, ha concluso il concerto di Pietro Bonfilio, pianista che auspichiamo di rivedere al più presto nelle sale da concerto messinesi.

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