La nuova sede di Giampilieri 2.0: "Vogliamo ridare spazi ai cittadini"

La nuova sede di Giampilieri 2.0: “Vogliamo ridare spazi ai cittadini”

Giuseppe Fontana

La nuova sede di Giampilieri 2.0: “Vogliamo ridare spazi ai cittadini”

giovedì 13 Giugno 2024 - 12:30

L'associazione ha inaugurato gli spazi nell'ex bar della chiesa, un luogo iconico per il villaggio colpito dall'alluvione nel 2009. Il presidente De Luca: "Tante iniziative in mente"

MESSINA – Sono passati quasi 15 anni da quell’ottobre 2009 e da un’alluvione, quella di Giampilieri e Scaletta, che ha cambiato per sempre il destino di decine di famiglie, tra chi non ce l’ha fatta e chi è sopravvissuto, ma perdendo tutto. A distanza di tanti anni quella di Giampilieri è una ferita ancora aperta e “visibile”, ma allo stesso tempo il borgo collinare della zona sud si è rialzato con le sue stesse forse, grazie al lavoro dei suoi stessi abitanti e di associazioni come Giampilieri 2.0, che piano piano, coinvolgendo i più giovani, stanno operando per dare nuova luce e nuova vita al villaggio.

E in tal senso, l’inaugurazione della nuova sede di Giampilieri 2.0, proprio di fronte alla chiesa di San Nicolò, nel cuore del paese, rappresenta un nuovo piccolo passo verso qualcosa di più grande. L’associazione da anni lavora per organizzare attività nella zona, coinvolgere i cittadini e combattere contro lo spopolamento del villaggio, con il sogno di far tornare “a casa” i tanti giampilieroti che sono andati via dopo l’alluvione. E non è un caso che al taglio del nastro della sede, ricavata nel salone all’interno del vecchio bar, ci fossero decine di cittadini di ogni fascia d’età, dagli adolescenti ai più anziani, memoria storica non solo di quanto accaduto nel 2009 ma anche di un passato che appare distante. E non è un caso che a partecipare siano stati anche l’ex capo del genio civile Gaetano Sciacca, tra i protagonisti della rigenerazione del villaggio dopo l’alluvione, e l’assessora alle Politiche giovanili Liana Cannata, a rappresentare l’amministrazione al fianco dell’associazione.

Il presidente De Luca: “Dobbiamo ridare spazi ai cittadini”

Il presidente di Giampilieri 2.0, Giuseppe De Luca, ha raccontato: “Come sanno i nostri concittadini questo è un luogo famoso per dei tristi eventi. Subito dopo l’alluvione è nato un comitato che ha fatto di tutto per salvare il paese in primis e non delocalizzarlo dopo. Come associazione siamo i loro eredi, possiamo dire così. Ereditiamo la loro attività e da sette anni siamo qui sul territorio e abbiamo fatto tante cose. Io sono presidente da meno di un anno e il mio primo obiettivo era quello di restituire spazi preclusi al paese. Questo spazio, la sede, era un punto di riferimento per gli abitanti perché era il vecchio bar nella piazza della chiesa, un punto di ritrovo per tutti. Era una grande mancanza, perché il paese non si riconosceva in un luogo. L’associazione deve restituire spazi e creare aggregazione: vogliamo farlo con questa e con tante iniziative che abbiamo in cantiere”.

De Luca: “In mente tante iniziative”

“Il tempo e lo spazio che abbiamo ce li abbiamo in prestito – ha proseguito De Luca -. Bisogna capire cosa si vuol fare dello spazio e del tempo. Vogliamo spenderlo bene e restituirlo a chi viene dopo di noi. Dobbiamo far capire alla gente che stare qui è possibile, che si può creare una comunità positiva. Abbiamo tante cose in mente, come il musical che debutterà al Palacultura l’8 luglio, ma anche un progetto molto ambizioso che punta a mappare il paese dal punto di vista artistico e social. Il luogo è un luogo se viene vissuto, se no è un non-luogo”.

Il sogno? “Stare qui insieme a tutti quelli che purtroppo sono andati via per mille motivi. Ritornare a essere tutti insieme qui sarebbe bello. Magari è solo un sogno ma me lo auguro. La ferita di Giampilieri esiste ed è visibile, chi arriva qui vede uno squarcio dentro il paese, nonostante i lavori siano stati fatti a regola d’arte. Ma sta cambiando qualcosa. Sono passati 15 anni e ci sono qui ragazzini che nemmeno erano ancora nati quando c’è stata l’alluvione. Anche loro qui vogliono fare qualcosa. Questo mi porta a essere molto ottimista per il futuro”.

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