La Veccia di Brullo: il fiore che cresce solo nella Valle d'Agrò

La Veccia di Brullo: il fiore che cresce solo nella Valle d’Agrò

Daniele Ingemi

La Veccia di Brullo: il fiore che cresce solo nella Valle d’Agrò

Tag:

sabato 26 Aprile 2025 - 17:30

Rappresenta un’aggiunta significativa al patrimonio floristico della regione e un simbolo della straordinaria biodiversità dei Peloritani

Nel cuore della Sicilia nord-orientale, tra le suggestive pendici dei Monti Peloritani, la vallata di Antillo, un piccolo borgo immerso nella Valle d’Agrò, ha svelato un prezioso segreto della natura: la Veccia di Brullo, conosciuta come Veccia di Brullo, una specie vegetale endemica scoperta dai ricercatori delle università di Catania e Palermo. Questo fiore raro, dedicato al professor Salvatore Brullo, già docente di Botanica all’Università di Catania, rappresenta un’aggiunta significativa al patrimonio floristico della regione e un simbolo della straordinaria biodiversità dei Peloritani.

La scoperta: un gioiello botanico

La Veccia di Brullo è stata identificata nel 2019 lungo un corso d’acqua nei pressi di Antillo, in un’area umida. Si tratta di una pianta perenne con un habitus lianoso, caratterizzata da tratti morfologici ancestrali che la rendono unica nel suo genere. La sua presenza è estremamente localizzata, attualmente, si conosce una sola popolazione, il che la classifica come una specie rara e vulnerabile. La scoperta, frutto della collaborazione tra gli atenei di Catania e Palermo, sottolinea l’importanza della ricerca scientifica per la tutela della biodiversità siciliana e conferma il ruolo dei Peloritani come hotspot di specie endemiche.

Veccia di Brullo: credit foto UniCT https://www.archiviobollettino.unict.it/gallery/sicilia-terra-di-biodiversit%C3%A0-antillo-la-veccia-di-brullo

La Veccia brullo si distingue per il suo aspetto delicato e la sua adattabilità agli ambienti umidi. La pianta presenta fusti rampicanti e foglie composte, tipiche delle leguminose, con fiori piccoli e di colore violaceo. La sua rarità e la sua limitata distribuzione geografica la rendono un simbolo della fragilità degli ecosistemi locali e della necessità di proteggerli. La zona di conservazione in cui è stata trovata garantisce una certa tutela, ma la specie rimane a rischio a causa delle minacce ambientali, come i cambiamenti climatici e l’alterazione degli habitat acquatici.

Il contesto: Antillo e i Monti Peloritani

Antillo, un paesino di circa 900 abitanti situato a ridosso dei Monti Peloritani, è immerso in un paesaggio di grande fascino, dove la macchia mediterranea si alterna a boschi di castagni, querce e pini e i bellissimi platani orientali. La vallata d’Agrò, che prende il nome dal torrente omonimo, è caratterizzata da un clima mite e da una ricca vegetazione, che spazia dalla macchia mediterranea a specie arboree come il leccio e il corbezzolo. I Peloritani, con la loro geologia complessa e la loro posizione tra il Mar Ionio e il Mar Tirreno, offrono un habitat ideale per specie uniche, come la la Veccia di Brullo, che prospera in ambienti umidi lungo i corsi d’acqua della regione.

La scoperta della Veccia di Brullo arricchisce il già notevole patrimonio floristico dei Monti Peloritani, che ospitano altre specie endemiche come l’Asperula peloritana, la Brassica raimondoi e la Silene peloritana. Questo ritrovamento non è solo un successo scientifico, ma anche un’opportunità per promuovere la consapevolezza ambientale nella comunità locale e tra i visitatori.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED