Presso la sede di via San Sebastiano, intitolata a Salvatore Rizzo, il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro ha celebrato la messa
MESSINA – Fair play, spirito di cooperazione, amicizia: nello sport come nella vita il rispetto delle regole e la sana competizione sono fondamentali per la crescita della comunità, aperta sempre più aperta all’accoglienza e all’integrazione. Lunedì scorso, 14 aprile, i membri della sezione provinciale di Messina dell’Associazione italiana arbitri, intitolata al compianto Salvatore Rizzo, hanno celebrato la tradizionale Pasqua dell’arbitro, rinnovando l’impegno sportivo alla luce dei valori di lealtà e spirito di condivisione che diventano occasione di promozione umana e scambio solidale.
È stato il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro a celebrare la messa nella sede di via San Sebastiano, un appuntamento ultra decennale per lui, che ha voluto sottolineare la peculiarità del ruolo degli arbitri, “contrassegnato dalla cifra dell’amicizia, che spinge a condividere gli stessi ideali”. Ricordando prima della celebrazione tre associati della sezione peloritana recentemente scomparsi: Tullio Lanese, Antonio Scionti e Mario Angioletti.
La Pasqua dell’arbitro
Una passione che diventa missione, perché chi arbitra una competizione sportiva, “è chiamato a far rispettare le regole in campo, un processo educativo valido in tutti gli ambiti della vita: in un mondo sempre più ribelle alle regole del gioco, il vostro ruolo contribuisce alla creazione di processi di bene e giustizia, ha detto Di Pietro”. “Pacatezza, capacità di comprensione, equilibrio sono testimonianza del mandato evangelizzatore che l’arbitro, sull’esempio di chi guida e governa le varie realtà, porta avanti trasformando il gioco sportivo in esempio di vita”, ha detto il presidente della sezione di Messina Santino Morabito.
L’iniziativa, organizzata con il gruppo “Padre nostro… Padre di Tutti” coordinato da Andrea Pinesi, uno dei 200 arbitri iscritti all’Aia di Messina, è stata l’occasione per avviare una raccolta di generi alimentari a favore di alcune famiglie bisognose del territorio cittadino seguito dal gruppo di preghiera che da anni ormai s’impegna, oltre che nella diffusione del messaggio evangelico, a donare un sorriso e la speranza di un riscatto sociale a quanti lo hanno smarrito.
