La protezione civile regionale ha raccolto la richiesta, avanzata dal sindaco dell’isola e dalla prefettura di Agrigento, per assicurare alloggio e un ricovero temporaneo ai migranti
Settemila migranti in 48 ore. Ma i numeri non bastano per dare la dimensione di ciò che sta succedendo nell’Isola. Lampedusa è al collasso. C’è il caos. I migranti hanno superato i residenti, che sono circa seimila e sono piombati nell’incubo. Manca l’acqua ed anche un letto, per i nuovi arrivati, che finiscono per litigare tra loro. Arduo il lavoro di forze dell’ordine e soccorritori. E non sono mancati i momenti di tensione tra gli agenti di polizia ed i migranti al molo Favaloro. Ed i barchini in fila, in attesa di sbarcare, sono ancora tanti. Si teme anche per le condizioni igienico-sanitarie.
Questa mattina, giovedì, sono in partenza da Porto Empedocle, le prime squadre di tecnici e volontari provenienti da ogni provincia siciliana equipaggiati con materiali, mezzi e attrezzature per aiutare a fronteggiare la situazione di eccezionale affluenza a Lampedusa. La protezione civile regionale, su impulso del Presidente della regione siciliana, Renato Schifani, ha raccolto la richiesta, avanzata in queste ore, dal sindaco dell’isola e dalla prefettura di Agrigento, per assicurare alloggio e un ricovero temporaneo consono ai tanti migranti che stanno raggiungendo le coste italiane, così come prevedono le normative umanitarie e internazionali. Lo ha disposto il dirigente generale della Protezione civile della Presidenza della Regione siciliana, Salvo Cocina, rivolgendosi, in una nota, ai dirigenti territoriali del Dipartimento.
