L'assassinio del 16enne Giuseppe Di Dio, "la Città metropolitana vicina alla comunità di Capizzi"

L’assassinio del 16enne Giuseppe Di Dio, “la Città metropolitana vicina alla comunità di Capizzi”

Redazione

L’assassinio del 16enne Giuseppe Di Dio, “la Città metropolitana vicina alla comunità di Capizzi”

domenica 02 Novembre 2025 - 17:10

ll sindaco Federico Basile commenta "una tragedia inaccettabile". "Ho contattato il primo cittadino. L'intera provincia di Messina è sconvolta"

MESSINA – “La tragica notizia della morte del sedicenne Giuseppe Di Dio, avvenuta ieri sera a Capizzi a seguito di un colpo d’arma da fuoco, ha sconvolto l’intera provincia messinese. Appena appreso quanto accaduto, ho contattato personalmente il sindaco di Capizzi per esprimergli la mia vicinanza e quella della Città metropolitana di Messina in questo momento di profondo dolore. Siamo di fronte a un episodio drammatico e inaccettabile, che colpisce una famiglia e un’intera comunità, lasciandoci attoniti di fronte a una violenza tanto cieca quanto ingiustificabile.”. Così il sindaco metropolitano Federico Basile.

Continua Basile: “Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura affinché venga fatta piena luce sui fatti e i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni. Ci stringiamo attorno alla famiglia del giovane Giuseppe, al sindaco e a tutta la comunità di Capizzi, colpita da un lutto che non può e non deve lasciarci indifferenti”.

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Un commento

  1. Dichiarazioni di circostanza.
    La politica (tutta) oramai pare assuefatta ad una specie di liturgia che va ripetuta dopo ogni tragedia rendendo così vuote persino le parole di chi è davvero addolorato.
    È divenuto tutto routine, persino l’implicita e sconvolgente ammissione di impotenza delle istituzioni.
    Siamo al capolinea, zombie istituzionali che sfornano frasi fatte e passano alla prossima nell’immobilismo più totale.
    Problemi grossi come case, generazioni da recuperare e nuove da educare non portano consensi.
    Sono processi decennali e nessuno vuole aspettare tanto.
    L’elettorato non capirebbe, non ama le soluzioni a lungo termine (come se ve ne fossero altre) e quindi giù, sempre di più verso il baratro in attesa del prossimo “siamo vicini alle vittime”.
    E lasciamo perdere le centinaia di donne uccise sino ad oggi.
    Figli anche quegli atteggiamenti di una discesa agli inferi accompagnata dalla costernazione spesso falsa di politici e società civile che invoca pena di morte e altre semplificazioni da usa e getta.
    Inutile, ci mancano i mezzi per comprendere.

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