Il depuratore di San Saba attende da 4 anni gli interventi ordinati dal Tribunale

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giovedì 13 Dicembre 2012 - 10:06

Il consigliere della sesta circoscrizione ha inviato un'interrogazione al commissario Croce per conoscere i motivi che hanno impedito l'esecuzione degli interventi che il luglio del 2008 erano stati stabiliti da un'ordinanza del tribunale

Con un’ordinanza risalente al luglio del 2008 il giudice del Tribunale di Messina stabiliva di procedere agli interventi per la manutenzione del depuratore di San Saba. A distanza di quattro anni, il comune non ha ottemperato all’ordinanza e quei lavori non sono mai stati eseguiti. Mario Biancuzzo, che ha più volto sollecitato una risposta in merito, ritorna oggi sulla questione. Il consigliere della sesta circoscrizione lamenta l’indifferenza verso la situazione di rischio igienico-sanitario causato dalle anomalie funzionali e strutturali che pare che l’impianti presenti sin dalla sua installazione.

In particolare, i lavori da eseguire riguardano la copertura delle vasche di decantazione dell’impianto, quanto meno di quelle utilizzate per la parte iniziale del trattamento. Nulla di fatto, con la conseguenza che le condizioni della condotta fognaria peggiorano e il rischio igienico aumenta. “Il depuratore è stato dimensionato per smaltire i liquami fognari della sola popolazione residente durante il periodo invernale – scrive Biancuzzo -, ma durante il periodo estivo detta popolazione si quintuplica e di conseguenza l’attività di depurazione di liquami è gravemente insufficiente. In diversi punti della conduttura fognaria che costeggia il lungomare fuoriescono liquami fognari a cielo aperto che si riversano in mare con conseguente grave pericolo di epidemie ed affezioni batteriche”.

Nell’agosto scorso il consigliere circoscrizionale aveva inoltrato anche denuncia alla Procura della Repubblica e ora ritorna con una nuova interrogazione al commissario straordinario del comune, Luigi Croce, per conoscere quali motivi abbiano impedito l’inizio dei lavori ordinati dal Tribunale. “Gli interventi di copertura sono indispensabili accertato che i liquami fognari affluiscono in delle vasche e fermentano a cielo aperto in attesa di essere immersi nella condotta sottomarina asservita al depuratore. Ciò comporta che dette vasche diventano una vera e propria incubatrice per zanzare, insetti e pappataci che proliferano in maniera esponenziale, soprattutto in estate. Inoltre – ha concluso Biancuzzo – dalla fermentazione dei liquami scaturisce un olezzo nauseabondo che ammorba gli sventurati residenti e persino gli automobilisti che transitano sulla 113/dir”.

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