Le onde dello Stretto: un mix unico al mondo fra venti e correnti

Le onde dello Stretto: un mix unico al mondo fra venti e correnti

Daniele Ingemi

Le onde dello Stretto: un mix unico al mondo fra venti e correnti

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domenica 23 Febbraio 2025 - 09:06

Non sono solo una curiosità naturale di Messina ma influenzano la vita di chi ci vive vicino e di chi ci naviga

Lo Stretto di Messina, quel tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria, è famoso non solo per la sua bellezza, ma anche per i suoi fenomeni naturali unici. Tra questi ci sono le onde, che si comportano in modo speciale a causa delle correnti e dei venti che si incontrano in questa zona.

Come nascono le onde nello Stretto

Le onde sono movimenti dell’acqua causati principalmente dal vento. Quando il vento soffia sulla superficie del mare spinge l’acqua, creando delle increspature che poi, propagandosi in mare aperto, diventano onde.

Nello Stretto di Messina, i venti più importanti sono quelli meridionali, come lo scirocco e l’ostro, che arrivano dal sud (dal Mar Ionio) e spingono le onde verso nord (verso il Mar Tirreno). Ma qui le cose si complicano perché lo Stretto è appunto stretto e profondo. E ci sono forti correnti che cambiano tutto.

Il ruolo delle forti correnti di marea

Lo Stretto di Messina è attraversato da correnti di marea molto potenti. Queste correnti sono causate dalla differenza di altezza (le maree) tra il Mar Ionio e il Mar Tirreno, che varia di circa 27-28 centimetri.

Ogni sei ore, l’acqua si muove in una direzione o nell’altra per “livellare” questa differenza. Quando l’acqua va dal Tirreno verso lo Ionio (da nord a sud), si chiama corrente “scendente”. Quando invece va dallo Ionio verso il Tirreno (da sud a nord), si chiama corrente “montante”. Queste correnti possono essere velocissime, arrivando anche a 20 km/h in alcuni momenti.

onde

Cosa succede quando onde e correnti si incontrano

Nello Stretto, le onde e le correnti spesso si muovono in direzioni opposte, e questo crea situazioni interessanti, uniche al mondo. Per capire meglio basta immaginare le onde come persone che camminano in una direzione e le correnti come un vento forte che soffia contro di loro. Quando succede questo, le onde “rallentano” e si trasformano. Ecco cosa può accadere.

Onde più ripide e alte: se le onde vengono da sud (spinte dal vento), e incontrano la corrente “scendente” che va verso sud, questa corrente le frena. L’acqua delle onde si accumula e si alza, formando onde più ripide e alte. Questo fenomeno è chiamato “onde di sgambetto”, perché è come se la corrente facesse uno sgambetto alle onde, facendole “inciampare” e crescere.

Onde più basse: se invece le onde vanno verso nord, e la corrente “montante” le spinge nella stessa direzione, le onde si “allungano” e diventano meno alte. La corrente aiuta le onde a muoversi più velocemente, quindi non si accumulano.

Mare confuso: quando venti e correnti si mischiano in modo disordinato, le onde diventano irregolari e difficili da prevedere. Questo rende la navigazione nello Stretto una sfida per i marinai. Tanto che in diversi borghi marinareschi messinesi, da sud a nord, vengono utilizzati dei termini dialettali differenti, da zona a zona, per esprimere questa particolare condizione del moto ondoso.

L’effetto Venturi: vento e onde ancora più forti

Lo Stretto di Messina è stretto come un imbuto, con montagne alte su entrambi i lati (i Peloritani in Sicilia e l’Aspromonte in Calabria). Questo crea un effetto chiamato “Venturi”: il vento, passando in uno spazio ristretto, diventa più forte e veloce. Quando soffia lo scirocco o l’ostro, questo effetto può spingere le onde a diventare ancora più grandi e potenti, soprattutto nella parte centrale e settentrionale dello Stretto.

stretto

Qual è la massima altezza delle onde?

La massima altezza delle onde nello Stretto di Messina dipende da diversi fattori: la forza del vento, la direzione della corrente e le condizioni del mare. In genere, le onde “normali” possono raggiungere i 3-4 metri durante una forte burrasca di scirocco con corrente contraria.

Ma in casi particolari, quando le onde di sgambetto si formano e si accumulano, possono arrivare anche a 5-6 metri all’imbocco sud dello Stretto. Queste altezze non sono comuni ma sono state osservate soprattutto in inverno, quando i venti sono più intensi e le correnti più forti. Rispetto ad altri mari aperti, come l’Atlantico, dove le onde possono superare i 18 metri, nello Stretto le onde sono più limitate perché lo spazio è ristretto.

Perché è importante conoscere questi fenomeni?

Le onde dello Stretto non sono solo una curiosità naturale. Esse influenzano la vita di chi ci vive vicino e di chi ci naviga. Le “onde di sgambetto” possono causare brevi ma intense mareggiate che colpiscono le coste, anche quelle più protette. Per i pescatori e i marinai, conoscere le correnti e le onde è fondamentale per evitare guai. Non a caso, nell’antichità, lo Stretto era temuto e legato ai miti di Scilla e Cariddi, che rappresentavano i pericoli di queste acque agitate.

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