Politica

Le porte girevoli della politica. Tutti pazzi per Forza Italia: da Cancelleri all’ipotesi Chinnici

Dopo Cancelleri anche Caterina Chinnici: addio verso il centrodestra? Che cosa resta di una politica ancorata a valori e schieramenti non mutabili al pari delle porte girevoli? Ma che cosa avrà di così attrattivo Forza Italia in Sicilia? Mentre diversi centristi abbandonano il Pd per “lo spostamento a sinistra” con la segretaria Elly Schlein, cambiamento ancora solo fantomatico dato che è presto per valutare la nuova leadeship, nell’Isola il partito fondato da Silvio Berlusconi conosce una nuova giovinezza. Sarà la presidenza della Regione affidata a Renato Schifani il motore alla base delle spinte verso la sirena forzaitaliota?

Qual è il segreto di questa “famiglia di valori” (fonte Italpress), come l’ha definita l’ex portavoce e sottosegretario del Movimento Cinque Stelle Giancarlo Cancelleri? Deputato regionale, candidato alla presidenza della Regione, sottosegretario alle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Cancelleri è stato il leader Cinquestelle in Sicilia. In più, fonte Adnkronos e notizia rilanciata dai media nazionali, l’europarlamentare Caterina Chinnici, candidata alla presidenza della Regione siciliana dal Partito democratico, viene data in uscita dal centrosinistra direzione Forza Italia. La stessa figlia di Rocco Chinnici, magistrato ucciso dalla mafia, non conferma le voci ma il solo fatto che se ne parli certifica la crisi della politica e dei partiti.

Giancarlo Cancelleri

L’appartenza che non c’è: partiti e idee senza solidi ancoraggi

Manca il senso d’appartenenza a partiti e idee, insomma. In assenza di solidi ancoraggi sul piano del pensiero politico, dell’organizzazione e del confronto delle idee fra dirigenti, militanti ed elettori in generale, mentre le segreterie rimangono chiuse, prevalgono i comitati elettorali. Ognuno rappresenta solo sé stesso. Qualsiasi orientamento è passibile di modifica: un giorno si è progressisti; un altro giorno conservatori. Domina un pragmatismo privo di una visione più ampia.

“Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra?”

Nessuno pensa che si debba rimanere prigionieri delle rigidità ideologiche, o che non si possa cambiare idea, ma ideologia non è una parolaccia. Significa “un complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale” (dalla Treccani). Significa alimentare idee, pensieri, prospettive che non muoiano nel mordi e fuggi di una politica senza respiro. Manca l’aria e manca il pensiero. Sembra d’essere dentro la canzone “Destra-sinistra” di Gaber: “Tutti noi ce la prendiamo con la storia/Ma io dico che la colpa è nostra/È evidente che la gente è poco seria/Quando parla di sinistra o destra/Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra/Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra”.

E, verrebbe da dire: “E pensare che c’era il pensiero”, ricordando sempre Gaber. “Si rimanda ogni problema” e “un mare di parole” ci seppellirà. In realtà, e per fortuna, ci sarà ancora, il pensiero. Ma non affidato a una compagnia di giro politica con partiti e politici troppo mutevoli per essere credibili.