"Le vie dei tesori" 2023. Ecco le aperture a Messina

“Le vie dei tesori” 2023. Ecco le aperture a Messina

Redazione

“Le vie dei tesori” 2023. Ecco le aperture a Messina

venerdì 08 Settembre 2023 - 15:37

Tre fine settimana consecutivi, da sabato 16 settembre a domenica 1 ottobre

“Un dovere verso la nostra storia, ma soprattutto nei confronti dei nostri giovani che possono così conoscere i tesori della città e, nell’occasione, avvicinarsi ancor di più ai palazzi in cui operano quotidianamente le Istituzioni”.

Così la prefetta di Messina, Cosima Di Stani, stamattina, durante la presentazione a Palazzo del Governo del festival “Le vie dei tesori”.

Questa mattina, è stato presentato, a Palazzo del Governo, il programma del festival “Le Vie dei Tesori”.

Tre fine settimana consecutivi, da sabato 16 settembre a domenica 1 ottobre, durante i quali sarà aperto al pubblico, eccezionalmente, il Seminario Arcivescovile (nella foto) e si darà risalto non soltanto alle Chiese del centro abitato (come l’antichissima Sant’Elia dove sembra abbia lavorato Antonello), ma anche alle sedi più nascoste nei Casali dove sono presenti tesori inattesi (ad esempio, la tavola cinquecentesca di Santa Maria dei Giardini di Gerolamo Alibrandi, detto il Raffaello di Sicilia).

La stessa Prefettura di Messina aprirà al pubblico nel fine settimana di sabato 16 e domenica 17, con visite alla Biblioteca, al Salone delle feste ed alle attigue camere riservate al capo dello Stato, con l’apporto dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Messina, di volontari e degli studenti delle scuole della città.

Si potrà riscoprire l’antica Abbazia di santa Maria di Mili voluta dal gran conte Ruggero, tra le più antiche testimonianze normanne in Sicilia: l’anno scorso riaprì al pubblico dopo dieci anni proprio per il festival; e ci si perderà tra villaggi e frazioni alla ricerca di chiese dimenticate che contengono opere d’arte inattese. Ventisei luoghi con numerosi siti inediti, passeggiate alla scoperta della città e dei dintorni e tante esperienze tra cui quella con i “cocciulari” di Ganzirri.

Il Festival Le Vie dei Tesori ritorna a Messina per il settimo anno consecutivo, un’edizione che si preannuncia da ricordare, che da quest’anno entra nella rete di Italia Romanica, nuovo formato nazionale che unisce Lombardia, Sardegna e Sicilia in un unico percorso di bellezza sul filo del periodo dell’arte romanica, che nell’Isola coincide temporalmente con l’arabo normanno.

LE VIE DEI TESORI A MESSINA

L’antica Messina affacciata sullo Stretto, devastata dal terremoto del 1908 ma rinata. Da quel cataclisma sono sopravvissuti ipogei, forti, ville, opere d’arte, e tanta voglia di ricostruzione: parecchie delle chiese aperte con le Vie dei Tesori racconteranno crolli, danni, a volte la chiusura. “Io stesso scopro ogni giorno qualcosa di nuovo, Messina è una continua novità e Le Vie dei tesori sono un’occasione importante per avere una marcia in più e andare avanti” ha detto il sindaco di Messina, Federico Basile. Costruito sul territorio da Marco Grassi, il programma parte da un inedito, il Seminario Arcivescovile, che mette a disposizione alcune sezioni della Biblioteca Painiana, un’ antica raccolta zoologica, ma anche i celebri bozzetti e cartoni di Aristide Sartori per i mosaici del Duomo. Molto attesa la Prefettura che aprirà saloni normalmente chiusi al pubblico e l’appartamento riservato al Capo dello Stato quando è in visita a Messina. Quest’anno sarà di nuovo possibile varcare la soglia dell’antica chiesa abbaziale voluta dal gran conte Ruggero, Santa Maria di Mili nata con il convento nel 1090 su un cenobio bizantino; e visitare il Santuario di san Francesco che mostrerà un’inedita statua seicentesca con un bellissimo rivestimento argenteo. Le visite proseguono: la sobria casa museo della poetessa dialettale Maria Costa, la prima sede dei Domenicani in Sicilia, alla chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani e alla chiesetta di San Giovanni di Malta dove vi racconteranno la storia di San Placido, patrizio e monaco; nella cappella di Gesù e Maria delle Trombe, vi mostreranno il Bambinello miracoloso. Un’esperienza da non perdere sarà di certo la “gogna” di Castel Gonzaga, dove venivano rinchiusi i condannati, e la piccola Cuba nel giardino del monastero di San Placido Canonero.Da scoprire lepreziose collezioni universitarie, le maioliche Zipelli e i reperti dei Gesuiti, la galleria d’arte moderna e contemporanea “Lucio Barbera” che ospita Fontana, Casorati e Guttuso; i piccoli musei scientifici: i fossili della collezione universitaria della Fauna, e il Museo della musica popolare dei Peloritani a Gesso.

Sono due le ville che aprono i battenti: la settecentesca Villa Cianciafara sopravvissuta indenne al terremoto, mostra ancora i segni del suo passato da tenuta agricola e gli arredi originali, oltre ai segni di Filippo Cianciara, fotografo cugino dei Piccolo e dei Tomasi; ritorna anche villa Giovanna, ex sede della Guardia Regia oggi centro olistico Mater Vitae, a Villaggio Pace, dove ci si troverà immersi in un vero giardino tropicale, che degrada verso il mare. Infine, non potevano mancare Forte San Salvatore – aperto anche quest’anno con la collaborazione della Marina Militare – dove è giusto dedicare una preghiera alla Madonnina, guardando lo Stretto.

ESPERIENZE

I musei parlano e lo fanno anche le antiche abbazie normanne, basta saperli ascoltare: collezioni, reperti, ma anche maschere, angoli, maschere e pupi. Alla fattoria urbana Villarè lo hanno capito: l’esperienza (soprattutto per i più piccoli) stringerà un contatto con gli animali da cortile; ma si potrà anche cercar vongole nel laghetto di Ganzirri, raggiungere l’arroccata Floresta, borgo di tradizione pastorale dove il tempo scorre lento, lontani dai ritmi frenetici della metropoli.

PASSEGGIATE

Le passeggiate proposte da Le Vie dei Tesori in collaborazione con numerose associazioni locali condurranno alla scoperta di aspetti particolari della città: dal centro storico tra vestigia medievali e normanne, all’antica via del Dromo, tra i resti di costruzioni agricole e industriali, alle testimonianze liberty ancora presenti. Poi l’antico casale di Castanea, racchiuso da pinete e il sentiero dei mulini della Vallata di Cumia.

BORGHI DEI TESORI. Una settantina di piccoli centri siciliani riuniti in un’unica Associazione Borghi dei Tesori, nata sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori: più della metà ha accolto visitatori curiosi – per due weekend, ma domani parte il terzo (9 e 10 settembre) – aprendo castelli, sorgenti, palazzi, conventi; offrendo esperienze, degustazioni, passeggiate. Nel Messinese partecipano cinque borghi: dalle esperienze di Mirto (che si raggiunge domani con bus da Palermo) tra passeggiate in jeep, costumi d’epoca, tante degustazioni e un museo con i ricordi dei vip che sono passati dall’elegante Grand Hotel et Des Palmes palermitano dove un barman curioso raccoglieva i loro autografi; a zonzo tra le erbe dei Nebrodi sulle orme del frate e naturalista Francesco Cupani, si potrà assaggiare il miele limpido di ape sicula e visitare i noccioleti dove scorrazzano i maialini neri. Arrampicata sui monti ecco la minuscola Tripi (raggiungibile domenica in bus da Palermo): a parte i murales di Ligama che la raccontano, l’antica Abakainon, la misteriosa città fondata dai siculi, si racconta anche nel piccolo e prezioso museo-gioiello “Santi Furnari” tra i più innovativi nell’Isola. Altro monte, altro borgo: Frazzanò, oltre al bellissimo monastero basiliano di San Filippo Fragalà – che è uno spettacolo, immerso in un ambiente incontaminato, silenzioso, straordinario -, ospita nella chiesa di San Lorenzo una complicata macchina teatrale che permette di “occultare” e proteggere la statua del patrono dietro un quadro. Torna Alcara Li Fusi con le sue chiese antichissime che nascondono un’ Annunziata in telacolla del XVI secolo; San Pantaleone con l’organo seicentesco, e il Cristo in cera col costato aperto e gli organi interni visibili. E ovviamente non si può lasciare Alcara senza aver visto da vicino i grifoni, l’unica colonia di rapaci esistente nell’isola: domenica alle 16 armati di macchina fotografica e binocoli per osservare i luoghi di nidificazione dei grifoni. Un percorso naturalistico che, grazie alla vittoria del Premio Borghi dei Tesori (lanciato dalla Fondazione Vie dei Tesori e da Fondazione Sicilia), sarà riqualificato con l’installazione di un binocolo panoramico per osservare i rapaci. A San Piero Patti (anche qui arriva domenica il bus da Palermo) si potrà assistere, alle 19 nel chiostro del convento dei Carmelitani a Danlenuàr, racconto teatrale di e con Giacomo Guarneri, storia d’amore ambientata ai tempi della catastrofe mineraria di Marcinelle. Antonio, intrappolato al fondo della miniera che brucia, rivolge un ultimo pensiero alla sua Genoveffa, sposata sette anni prima, il giorno stesso della sua partenza. Il percorso nel borgo parte dalla casbahArabite, alle pendici del castello, o nelle campagne dove si scoprono antiche costruzioni, pietra su pietra ad anelli concentrici. Ci sono anche anche un misterioso Cristo Nero; una Madonna che commosse il Gagini; un convento dei Carmelitani che si è reinventato tramite l’arte, e i ruderi del castello oggi dedicato alla poetessa, pittrice e narratrice Helle Busacca. Se si scende fino al fiume Timeto, ci si imbatte in laghetti, vecchi mulini e acque sulfuree.

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