L'addio a Bergoglio. L'attenzione a chi soffre e il no a un mondo in guerra hanno trovato in lui un testimone credibile
di Marco Olivieri
Papa Francesco a Lampedusa. Papa Francesco sempre al fianco dei migranti e di chi soffre. “Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro: non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro”. Papa Francesco contro le guerre. Ecco il suo ultimo messaggio urbi et orbi: “Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo”.
Ci sarà modo di analizzare gli aspetti teologici e l’impegno pastorale dal 2013. Ma intanto domina una prima convinzione: abbiamo perso una voce autorevole a sostegno di chi soffre. Dai migranti agli ultimi della terra. Una figura spirituale capace di ergersi sopra le pavidità della politica nel denunciare la dissennata corsa agli armamenti e i continui focolai di morte in ogni angolo del pianeta. Un testimone credibile.
L’immagine di Papa Francesco da solo, in una piazza San Pietro deserta per il Covid, davanti alla croce, rimarrà indelebile.
“Di fronte al silenzio sul massacro dei diritti in terra e in mare, nelle guerre e nel Mediterraneo, c’era sempre la tua voce”
Intanto, lo ricordiamo attraverso le parole di “Emergency”: “Ti abbiamo ascoltato parlare di pace in ogni occasione possibile. Anche quando tutto andava in direzione opposta, non hai mai smesso di affermarne le ragioni e cercarne la possibilità. Fino al tuo ultimo giorno. Non erano mai rese di fronte alla prepotenza ma difese strenue dell’umanità, dei più vulnerabili tra noi. Di fronte al silenzio sul massacro dei diritti in terra e in mare, nelle guerre e nel Mediterraneo, c’era sempre la tua voce. Riposa in pace, Francesco”.
“Un amore incondizionato verso i carcerati, i migranti, i poveri, i popoli oppressi”
E così l’europarlamentare di Alleanza Verdi Sinistra Ilaria Salis: “Quando ero ancora in carcere in Ungheria, la scorsa Pasqua, mi colpirono profondamente le immagini viste in televisione dalla mia cella: il Papa che lavava i piedi alle detenute di Rebibbia. Io che non sono cattolica, e non ho mai nutrito simpatia per la gerarchia ecclesiastica, Papa Francesco lo ricorderò sempre con immensa gratitudine e rispetto. Per il suo amore sincero e incondizionato verso i carcerati, i migranti, i poveri, i popoli oppressi. Di qualunque religione o provenienza essi fossero. Per la sua parola gentile ma ferma, che nei tempi bui dell’egoismo e del razzismo, della guerra e della sopraffazione, è sempre stata un messaggio positivo. Di speranza. Di giustizia. Di eguaglianza.Riposa in pace”.
“Chiedeva giustizia in terra alla politica e per questo era pure odiato”
Questo, invece, il pensiero dell’europarlamentare Cecilia Strada, eletta con il Partito democratico: “Papa Francesco non si limitava ad amare gli ultimi; chiedeva giustizia in terra e la chiedeva alla politica. Per questo è stato così amato e così attaccato e odiato. Vedremo tante foto con strette di mano e tra queste anche le mani responsabili delle ingiustizie contro cui lui puntava il dito, chiedendo risposte. Per me Papa Bergoglio è stato soprattutto un alleato prezioso quando la notte dei diritti è stata più buia, la solidarietà è diventata un crimine e chi salvava vite si sentiva molto solo. Spero che la stessa sete di giustizia per tutti illumini la nomina del suo successore. Io ti auguro buon vento, caro Francesco, e ti assicuro che continueremo a lavorare per i diritti e la dignità”.
“Per un governo globale delle migrazioni fondato sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà”
Cecilia Strada, su Instagram, ha pure ripreso alcune dichiarazioni di Papa Francesco tratte da un’udienza generale dell’agosto 2024: “C’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave. Il mare nostrum è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati. In quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci, e ce ne sono purtroppo”.
“Sì a vie d’accesso sicure e regolari per i migranti”
Continuava il pontefice: “Ma non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato. Lo otterremo invece ampliando le vie di accesso sicure e regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, violenze, persecuzioni e da tante calamità; lo otterremo favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà. E unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui”.
Foto di Papa Francesco da Italpress.

L’errore grande di questo Papa. Non aver letto il corano. Il suo predecessore, aveva chiaro il pericolo islamico. Paura di una nuova guerra di religione ?? La guerra c’ e’ gia’, e l’ islamizzazione dell’ Europa e’ gia’ cominciata. Abbiamo combattuto per anni, questo pericolo. Li abbiamo ricacciati indietro tante e tante volte. Mai nella storia siamo stati cosi’ idioti, da andarli a prendere, e ospitarli a gratis, a casa nostra. Mentre noi idioti parlavamo di accoglienza indiscriminata, e di diritti, loro erano convinti che era Allah, che ci offuscava le menti, convincendoli ancora di piu’ che la loro e’ la vera relione. Ma l’ ignoranza purtroppo coi comunisti del sei politico, a questo porta. Non rendersi conto della realta’ e ignorare la storia.