Le discriminazioni sul lavoro. Arcigay vuole dire la sua

Le discriminazioni sul lavoro. Arcigay vuole dire la sua

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lunedì 22 Aprile 2013 - 10:22

Il comitato messinese denuncia l’esclusione da tutti i tavoli di concertazione sul lavoro del popolo di lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender): “I sindacati non hanno tenuto conto del nostro punto di vista”

“Il lavoro non manca solo perché c’è crisi ma anche perché non c’è concertazione da parte delle organizzazioni sindacali e sociali su temi che riguardano l’omosessualità e, soprattutto, la transessualità”.

E’ quanto afferma l’Arcigay di Messina che, finora, non si sente rappresentata dalle forze sindacali e chiede di farne parte con rappresentanti propri.

“La trans – spiega Rosario Duca, presidente dell’Arcigay – è una donna che vive in un corpo d’uomo e che sente la necessità di esternare ciò che sente di essere attuando quelle azioni che vanno dal vestire alle movenze del corpo che spesso le precludono ogni possibilità di lavoro costringendo la stragrande maggioranza a darsi alla prostituzione per guadagnarsi da vivere. Ma, come giustamente diceva la nostra responsabile Trans, Fabiola Rinaldi, al convegno sulle donne che cambiano organizzato dalla Cgil Messina, non si deve coniugare mai Trans e prostituzione come qualcosa di scontato e dovuto. La società, i servizi sociali, le commissioni pari opportunità, tutti i sindacati hanno da sempre pensato al concetto di pari opportunità come sinonimo di parificazione tra uomo e donna. Se questo è giusto, non può però divenire riduttivo al punto da lasciare fuori parte della società che va oltre il concetto tradizionalista uomo/donna”.

“Fino ad ora – prosegue Duca – da tutti i tavoli di concertazione sul lavoro si è lasciato fuori i rappresentanti del popolo di lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Credevamo, sbagliando, che i sindacati, nelle concertazioni tenessero conto anche del nostro punto di vista, così non lo è stato e non lo è tuttora. Riteniamo sia giunto il momento che ai tavoli di concertazione sindacale anche rappresentanti del popolo lgbt messinesi debbano essere presenti. Inoltre pensiamo che le commissioni pari opportunità dovrebbero aprire tavoli di discussione per rivedere ed ampliare il concetto ben oltre la limitatezza con cui è stato trattato l’argomento lavoro/lgbt fino ad oggi. Il lavoro è un diritto di tutti e le pari opportunità non devono lasciar fuori nessuno”.

L’Arcigay chiede quindi ai sindacati ed a quanti preposti ai tavoli di concertazione lavoro della provincia di Messina, di prevedere la presenza di un rappresentante del comitato Arcigay Messina in rappresentanza delle istanze di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.

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